GIUSTI, Antonio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- GIUSTI, Antonio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Forlì
- Data di nascita
- May 24 1861
- Luogo di morte
- Forlì
Biografia / Storia
- Nasce a Forlì il 24 maggio 1861 da Vincenzo e Lucia Dall’Agata, facchino di piazza. Di modestissime origini, frequenta solo le classi elementari. Aderisce in gioventù all’anarchismo, appartenendo negli anni Ottanta alla Federazione Socialista di Forlì (in cui sono presenti sia libertari che socialisti delle diverse tendenze) e poi al Circolo “Sempre Avanti”, in cui confluiscono gli anarchici intransigenti. In collaborazione con Vittorino Valbonesi, Temistocle Bondi, Alessandro Nicolini (che si firma “N. Sandri”) e altri, pubblica in qualità di gerente per il Circolo “Sempre Avanti” alcuni numeri unici: «Spartaco» (11 nov. 1890), «Lo Staffile» (22 nov. 1890), «La Vittima» (20 dic. 1890). È sposato con Carolina Malducci ed è padre di cinque figli (almeno uno dei quali, Galba, diventerà anarchico). Nel “Cenno biografico al giorno 27 Ottobre anno 1897”, conservato nel suo fascicolo al cpc, il prefetto di Forlì lo descrive “di carattere violento e di poca educazione”, con una “discreta intelligenza ma nessuna coltura”. Godrebbe cattiva fama perché “dedito a reati di sangue”, anche se si riconosce che è “discreto lavoratore” e che si comporta be-ne con la famiglia. Anarchico militante, “è uno dei migliori gregari pronto a servire il partito stesso in qualsiasi delittuosa circostanza”. Nel movimento anarchico ha molta influenza, ed è in intime relazioni con i più audaci anarchici d’a-zione di Forlì, come T. Bondi e Antonio Mascanzoni (originario, quest’ultimo, di Alfonsine). È considerato un “caldo fautore delle proprie idee”, di cui fa propaganda “colla classe più infima e con discreto profitto”. È in corrispondenza con Amilcare Cipriani durante la permanenza di quest’ultimo all’estero. Prende parte alle riunioni pubbliche e alle manifestazioni di piazza distribuendo manifesti sovversivi e “incoraggiando i compagni alla ribellione”. Viene condannato per ferimento a 10 giorni di carcere nel gennaio 1882 e successivamente per lo stesso reato a tre mesi nel marzo 1883. Riporta lievi condanne per porto d’arma e altri reati nell’aprile 1891 e nell’ottobre 1892. Dopo l’introduzione delle leggi eccezionali del 1894 è deliberato il suo invio al domicilio coatto per due anni. Il 3 gennaio 1895 il Ministero lo assegna a Porto Ercole, da dove è liberato condizionatamente il successivo 27 maggio. Nel luglio 1899 è condannato a tre mesi di reclusione e a una multa per oltraggi e minacce alle guardie municipali, ma la condanna è poi condonata per un’amnistia. Durante l’epoca giolittiana sembra verificarsi una progressiva riduzione della sua attività politica. Il 4 novembre 1905 s’imbarca a Genova sul piroscafo Vincenzo Florio diretto a Buenos Aires, ma rientra a Forlì nel marzo successivo. Nel di-cembre 1910 è denunciato per minacce a mano armata rivolte ad altri facchini, ma è successivamente assolto. Nel 1921 si segnala che professa ancora idee anarchiche ma non fa propaganda e solo di rado prende parte alle riunioni, per cui non è più considerato pericoloso. Muore a Forlì il 9 dicembre 1926. (G. Landi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: Personaggi della vita pubblica di Forlì e circondario. Dizionario biobibliografico 1897-1987, 2 voll., a c.ura di L. Bedeschi e D. Mengozzi, Urbino 1996, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Vincenzo e Lucia Dall’Agata
Bibliografia
- 2003