​GIORLANDO, Giuseppe

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​GIORLANDO, Giuseppe

Date di esistenza

Luogo di nascita
Grammichele
Data di nascita
20/12/1900
Luogo di morte
Grammichele
Data di morte
20/02/1967

Attività e/o professione

Qualifica
Barbiere

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Grammichele (CT) il 20 dicembre 1900 da Michele e Concetta Barbera, barbiere. Autodidatta, soprannominato “Bururubù”, diventa nel suo paese un attivo propagandista socialista e partecipa all’agitazione per l’occupazione delle terre. Evolve verso l’anarchismo alla fine del 1920, entrando in contatto con Paolo Schicchi e gli anarchici palermitani. Il 15 settembre 1921 espatria clandestinamente a Marsiglia dove impianta un salone da parrucchiere e fornisce ospitalità e mezzi di sussistenza agli esuli anarchici siciliani. Si occupa in particolare di raccogliere fondi per le vittime politiche (a tal proposito sovrintende nel 1926 alla vendita del mobilio del gruppo sociale di Grammichele) e di diffondere la stampa schicchiana.

Una delusione sentimentale lo porta a Parigi nei primi mesi del 1930, dove impianterà un nuovo rinomato salone. Collabora in questo periodo non solo alla stampa anarchica (invia articoli specialmente a «L’Emancipazione» di San Francisco) ma anche a riviste di moda e di cultura varia («Revue Cosmique», «L’En-Dehors»), dove propugna un ideale di donna piacente ed emancipata. Viene implicato, insieme a Barbieri, di cui è molto amico, a Fosca Corsinovi, Volterra, Magni, Coltan e altri, nell’invio in Italia di due bauli esplosivi, il primo scoppiato nella stazione di Roma Tiburtina il 2 luglio 1931, il secondo disinnescato nella stazione di Milano; e di due pacchi esplosivi indirizzati, sempre a Milano, all’amministrazione dei giornali «Il Popolo d’Italia» e «Il Corriere della sera». Successivamente è accusato di complicità nell’attentato dimostrativo alla Casa degli Italiani di Aubagne, presso Marsiglia, commesso da Cociancich e Fornasari il 14 gennaio 1932.

Destinatario con altri compagni di decreti di espulsione dalla Francia, partecipa con successo alla campagna per la loro sospensione (unici espulsi saranno Bonomini e Perissino), parlando il 13 aprile 1935 nei locali della cgt francese. Partecipa a tutte le iniziative degli anarchici italiani a Parigi e probabilmente al convegno d’intesa di Saurtrouville. Il 28 ottobre 1940 è arrestato dalle autorità tedesche di occupazione, su segnalazione del console italiano. Trasferito in Germania, prima nelle carceri di Trier, poi nel campo di concentramento di Hinzert, dove è adibito ai lavori forzati, è consegnato alla polizia italiana di frontiera del Brennero, insieme ad altri anarchici finiti in mani tedesche, il 9 marzo 1942. Tradotto a Catania, il 7 maggio 1942 è assegnato per cinque anni al confino di Ventotene. Il 29 agosto 1943, durante il trasferimento al campo di concentramento di Renicci d’Anghiari, approfitta di un allarme aereo per fuggire dal treno, fermo nella stazione di Roma Casilina.

Attraversata la linea del fronte, raggiunge Grammichele a piedi. Conosciuto Simone Schicchi, nipote di Paolo e segretario dei giovani comunisti catanesi, aderisce al PCI, pur continuando a diffondere fino al 1965 la stampa anarchica. Il 5 giugno 1947, a marcare l’inizio di una nuova stagione di occupazione delle terre, commemora con Alfonso Failla, al Circolo di cultura sociale, l’eccidio d’inermi contadini avvenuto a Grammichele il 16 agosto 1906. Nel 1955 è candidato del Movimento Socialista di Unità Proletaria all’Assemblea regionale siciliana. Muore a Grammichele il 20 febbraio 1967. (N. Musarra)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Caltanisetta, Gabinetto Questura, b. 149 (1945), f. Catania. Attentatori. cat. A9 Vigilanza; Archivio storico degli Anarchici siciliani, Archivio Nicolò e Paolo Schicchi, Giuseppe Giorlando a Paolo Schicchi, 12 lug. e 10 ago. 1944.
 

Sitografia: Dictionnaire international des militants anarchistes, versione on-line, http://militants-anarchistes.info
 

Bibliografia: Attività del movimento nell’isola, «Terra e libertà», numero unico, Siracusa, 6 lug. 1947; Cerrito, p. 17; G. Micciché, La Sicilia tra Fascismo e Democrazia, Ragusa 1985, p. 68; G. Sacchetti, Renicci: un campo di concentramento per slavi e anarchici, Arezzo 1987, p. 16; S. Carbone, L. Grimaldi, Il popolo al confino. La persecuzione fascista in Sicilia, Roma 1989, ad indicem; P. Finzi (a cura di), Insuscettibile di ravvedimento. L’anarchico Alfonso Failla (1906-1986), Ragusa 1993, p. 244; F. Bertolucci, Gli anarchici italiani deportati in Germania durante il Secondo conflitto mondiale, «A : rivista anarchica», aprile 2017, pp. 63-98.

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