​GIANNITRAPANI, Alberto

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​GIANNITRAPANI, Alberto

Date di esistenza

Luogo di nascita
Trapani
Data di nascita
August 17 1843
Luogo di morte
Trapani

Biografia / Storia

Nasce a Trapani il 17 agosto 1843 da Sebastiano e Maria Pipitone. Bettoliere di principi mazziniani e garibaldini, evolve verso l’Internazionale alla fine del 1873, allorché si costituisce a Trapani, sotto l’impulso di Vincenzo Curatolo e di Saverio Guardino, proveniente da Sciacca, una prima sezione dell’Internazionale bakuniniana. La sezione, poi circolo di propaganda socialista, prende consistenza e sviluppo due anni dopo, con la pubblicazione de «Lo Scarafaggio», periodico internazionalista diretto dal giovane studente Francesco Sceusa. Il 18 settembre 1876, accogliendo l’appello del Bureau Federale di Neuchâtel, il circolo si trasforma in “sezione mista”, forte di 400 associati, primo nucleo di una rinnovata organizzazione per arti e mestieri. G. è segnalato tra i propagandisti della nuova sezione, che inizia un’ampia opera di proselitismo nei paesi della provincia (vi sorgono cinque nuovi nuclei internazionalisti in pochi mesi). Nel dicembre 1876, mentre gli internazionalisti trapanesi stanno organizzando un primo congresso regionale in unione col circolo di Palermo (dopo aver aderito, unici in Sicilia, al congresso nazionale di Firenze-Tosi del 21-22 ottobre), si abbatte su di loro la repressione del prefetto. G. viene ammonito l’8 gennaio 1877, insieme a Francesco Sceusa, a Domenico “Mimì” Lo Monaco e al tipografo Pietro Colajanni, e riammonito il 16 febbraio. Mentre Sceusa raggiunge Napoli e s’imbarca alla volta dell’Australia, Lo Monaco finisce in manicomio; Colajanni viene inviato a domicilio coatto nell’isola di Pantelleria, dove muore; e G., scontati tre mesi di carcere per contravvenzione al monito, trascorre due anni di domicilio coatto nell’isola di Lipari. La sezione internazionalista, sciolta il 20 aprile 1877, rimane attiva, sebbene in clandestinità, almeno fino all’autunno 1878. G. partecipa alla rifondazione dell’anarchismo nel trapanese a partire dal 1887, legandosi dapprima con i giovani marsalesi del gruppo “La Fiaccola”, e poi dando vita, in contemporanea, ai circoli “Gli Schiavi” di Marsala e “I Ribelli” di Trapani, inaugurati il 3 novembre 1889. Le autorità tentano di ostacolare la sua attività spesso in modo pretestuoso, ad esempio condannandolo il 31 ottobre 1889 a un anno di carcere per un furto mai commesso (verrà assolto in appello); infliggendogli altri due mesi di reclusione, insieme al giovane Cassisa, per avere organizzato lo sciopero del 1° maggio 1890; ammonendolo nuovamente come ozioso e vagabondo il 12 agosto 1891. Persecuzioni tanto sfrontate accrescono la sua fama negli ambienti popolari e della piccola criminalità cittadina, tra cui conta alcuni parenti (ad esempio la famiglia della moglie o il fratello Rosario, simpatizzante anarchico, assassinato da borghesi, poi assolti, il 15 agosto 1891). G. collabora incessantemente alla stampa del movimento, sia con articoli e corrispondenze (pseudonimo “Vecchio”), sia facendosi ricettore e diffusore di opuscoli, manifesti ed altre stampe sovversive. La sua casa è il ritrovo preferito degli anarchici di Trapani e di Marsala. Lo coadiuvano attivamente nel commercio ambulante come nella militanza politica la moglie Francesca Tedesco, anch’essa anarchica (deceduta nel maggio 1896), e, dal primo decennio del ’900, i due figli Serpentina Paola (Trapani 8 ago. 1890, Casteldaccia 4 feb. 1967, compagna dell’anarchico Antonino Casubolo) e Spartaco Sebastiano (Trapani apr. 1893, fucilato gridando “Viva l’anarchia!” il 27 giugno 1917, a Porpetto J., in zona di guerra). Il 22 gennaio 1894 G. finisce nuovamente a domicilio coatto per un anno, prima a Favignana e poi a Pantelleria, per essergli stati rinvenuti dei volantini anarchici in un pacco di datteri. Al rientro a Trapani, in concorso con Nicolò Converti e Giuseppe Patti, “che fornì la quasi totalità dei mezzi”, organizza la fuga da Favignana dei coatti Palla, Bergamasco, Pezzi, Fibbi, Salvi e Melinelli, avvenuta il 28 maggio 1896. Incriminato per la propaganda svolta in occasione dei moti del caro pane, nel giugno 1898 viene arrestato e incarcerato fino al 30 agosto. “Patriarca” dell’anarchismo trapanese, attrae verso l’idea anarchica numerosi giovani, tra cui Antonio Casubolo, Leonardo Sammartano, e Salvatore Renda, con i quali subisce il suo ultimo arresto, il 2 maggio 1906, per distribuzione di volantini sovversivi ai soldati: sarà scarcerato venti giorni dopo. Con l’arrivo a Marsala di Paolo Schicchi e la nascita de «Il Proletario anarchico», nel 1910, G. contribuisce a ricompattare il movimento anarchico della provincia, puntando da un lato sulla polemica anticlericale (manifestazioni pro-Ferrer) dall’altro su quella antinasiana. Il fallimento di questo progetto e gli acciacchi della vecchiaia lo inducono a prendersi un periodo di riposo, lontano dalle persecuzioni della polizia e dalle polemiche coi compagni, che trascorre a Goletta (Tunisi), in casa della figlia, dal 23 dicembre 1913 al 18 luglio 1914. Rientra poi a Trapani, dove muore il 20 dicembre 1918, “nella più squallida miseria”, piegato dal dolore per la tragica fine del figlio Spartaco. (N. Musarra)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Trapani, TP, CA, Processi, b. 137 (1877); Archivio di Stato Palermo, Questura, Archivio Generale (1861-1903), b. 420, f. Biografie di Cordaro, Testagrossa, Giannitrapani, Prinzi, Lombardo Vito da Trapani; ivi, b. 46, f. Trapani-Internazionalisti della provincia; ivi, Gabinetto Prefettura (1860-1905), b. 159 (1897), f. 16 40 Coatti di Ustica e di Favignana; ivi, gp (1906-1936), b. 388, f. Trapani. Arresto di tre anarchici.
 
Bibliografia: G.S. Cassisa, Francesco Sceusa e l’Internazionale in Trapani, Trapani 1890; Francesca Tedesco fu Paolo, «L’Avvenire sociale», 3 giu. 1896; Id., La questione Nasi in Trapani e l’ex-internazionalista Francesco Sceusa, «L’Avvenire Anarchico», 3 mag. 1912; [P. Schicchi], Comunicazione. Vito Grignani e Alberto Giannitrapani, «I Gladiatori», Palermo, n.u., 20-21 lug. 1919; G. Cerrito, Radicalismo e socialismo in Sicilia (1860-1882), Messina-Firenze 1958, ad indicem; In memoria di Paolina Casubolo, «L’Agitazione del Sud», feb. 1967; G. Cerrito, La stampa periodica internazionalista edita in Sicilia fino al 1880, «Volontà», sett.-ott. 1972; S. Costanza, Socialismo, emigrazione e nazionalità. Tra Italia e Australia, Trapani 1992, pp. 23-30.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Sebastiano e Maria Pipitone

Bibliografia

2003

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Collezione

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