GIANNINI, Adarco
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- GIANNINI, Adarco
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Palaia
- Data di nascita
- July 15 1891
Biografia / Storia
- Nasce a Palaia (PI) il 15 luglio 1891 da Giovacchino e Giulia Faloni, bracciante. A sei anni segue i genitori a Firenze, a tredici comincia a lavorare in campagna, a ventuno emigra a Marsiglia e nel novembre 1913 sottoscrive una piccola somma per «L’Avvenire anarchico» di Pisa. Il Ministero dell’Interno chiede al console di identificare l’oblatore, potendo “trattarsi di persona pericolosa in linea politica”, e il diplomatico risponde che l’uomo è “Giannini Adarco di Palaia”. Nel 1915 G. non risponde alla chiamata alle armi e viene dichiarato disertore. Alla fine del 1916 è arrestato alle Bocche del Rodano ed estradato in Italia. Descritto il 3 marzo 1917, come “un settario esaltato e violento”, che “merita di essere attentamente vigilato”, è assegnato al 26° Reggimento di fanteria, di stanza a Piacenza, e segnalato alle autorità militari per la sorveglianza. A guerra finita torna a Marsiglia e nel novembre 1921 raccoglie una sottoscrizione per «L’Avvenire anarchico». Nel 1924-1925 è abbonato a «Pensiero e volontà» di Roma e nel settembre 1925 partecipa a un’agitata riunione libertaria, che si tiene a Marsiglia, dove impedisce, aiutato da Pietro Sini e Lorenzo Flores, che Giulio Bacconi malmeni Paolo Schicchi per le sue polemiche diffamatorie contro gli “anarchici già aderenti al movimento garibaldino”. Il 1° maggio 1926 G. assiste alla celebrazione della festa del lavoro nella Maison de Provence e il 19 giugno si reca, insieme a Bacconi e Odaire Martelli, a fare propaganda libertaria a Roquefort la Bedoule. Sempre legato a Schicchi, diffonde, in luglio, «La Diana» di Parigi fra gli anarchici individualisti del quartiere Endoume di Marsiglia. Il giornale – osserva il console italiano – ricorda, per la sua asprezza, «Il Picconiere», il «Ganellone», «Il Pozzo dei traditori» ecc., e fa supporre che la maggior parte degli articoli si debbano alla penna di Schicchi. Verso la fine del 1929 G. è ritenuto uno dei principali esponenti dei gruppi anarchici italiani di Marsiglia e un documento, conservato nel suo fascicolo, recita che il raggruppamento antifascista “più importante e preoccupante” fra quelli, che operano nella città focese, “è il movimento anarchico sia per il numero dei suoi aderenti e sia per la pericolosità che ognuno di essi presenta per i suoi precedenti penali e politici” Al principio del 1931 G. figura in una lista di sovversivi pericolosi, da vigilare attentamente, ed è iscritto nella “Rubrica di frontiera” per l’arresto. Inserito, lo stesso anno, nel «Bollettino delle ricerche», come “anarchico pericoloso”, riduce in seguito il suo impegno e all’inizio del 1938 non svolge più, in Francia, un’attività antifascista significativa. Malgrado ciò, il 20 giugno 1938 la Prefettura di Pisa conferma la sua iscrizione nella “Rubrica di frontiera” per l’arresto. S’ignorano data e luogo di morte. (F. Bucci – A. Tozzi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giovacchino e Giulia Faloni
Bibliografia
- 2003