​GIAMBARTOLOMEI, Augusto

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​GIAMBARTOLOMEI, Augusto

Date di esistenza

Luogo di nascita
Senigallia
Data di nascita
November 27 1871
Luogo di morte
Parma

Biografia / Storia

Nasce a Senigallia (AN) il 27 novembre 1871 da Giuseppe e Luigia Palazzi, muratore. Le gerenze del numero unico «L’Ora sanguinosa» e del settimanale anconitano «La Lotta umana» gli costano, nel 1896, due condanne per “eccitamento all’odio di classe e istigazione a delinquere”. Nell’agosto dello stesso anno parte alla volta di Fiume, dove viene poco dopo messo agli arresti per mancanza di mezzi di sostentamento. Rimpatriato, è fra i trentacinque imputati del processo al circolo “La Nuova concordia”, al termine del quale gli sono comminati due anni e tre mesi di carcere (che sconterà a Parma), oltre a un anno di vigilanza speciale, per associazione a delinquere. Uscito di prigione, sfugge ai controlli e per un po’ le auto-rità ne smarriscono le tracce, finché il 10 agosto 1900 G. si costituisce. Il suo nome è stato nel frattempo rinvenuto negli elenchi sequestrati presso la sede de «L’Agitazione», giornale con cui ha collaborato dietro lo pseudonimo di “Raix”. Dopo avere scontato tre mesi per contravvenzione alla vigilanza speciale, torna in libertà l’8 ot-tobre ed è subito rimesso agli arresti insieme a Raniero Cecili. Durante la permanenza nelle prigioni di Ancona, G. viene giudicato nell’ambito del processo contro il gruppo de «L’Agitazione»: la pena a 17 mesi e mezzo sarà poi lievemente ridotta in appello. Prima che la sentenza diventi esecutiva, G. riacquista la libertà, si reca a Genova e qui viene arrestato con Remo Marsigliani nel quadro del supposto complotto contro il presidente del tribunale locale, Gonnella. Queste accuse infine cadranno, tuttavia a G. rimane da espiare la condanna come aderente al gruppo de «L’Agitazione». Nel febbraio 1902 esce dal carcere, nel giugno la polizia gli impedisce di sventolare la bandiera anarchica durante la commemorazione cittadina a Garibaldi e un anno dopo G. abbandona le Marche per recarsi a Rimini, dove assume la guida del giornale anarchico «La Difesa», che mantiene per tre mesi (mar.-mag. 1903), prima di intraprendere un giro di propaganda che lo conduce nelle province di Forlì e di Ravenna, quindi di nuovo ad Ancona, Fano e Senigallia. Nel 1906 passa al PSI. Negli anni successivi si allontana dalla vita politica, andando incontro peraltro ad alcune disavventure personali. Il 30 settembre 1917 si suicida a Parma. (R. Giulianelli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
 
Bibliografia: E. Sernicoli, I delinquenti dell’anarchia, Roma 1899, pp. 83-86; E. Santarelli, Le Marche dall’unità al fascismo, Urbino 1964, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Luigia Palazzi

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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