GIALLUCA, Renato
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- GIALLUCA, Renato
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Pescara
- Data di nascita
- March 4 1900
- Luogo di morte
- Montesilvano
Biografia / Storia
- Nasce a Castellammare Adriatico (ora Pescara) il 4 marzo 1900 da Alderico e Giovina De Amicis, fabbro ferraio. Lasciati gli studi, dopo aver frequentato la 1a classe tecnica, si forma una buona cultura politica, leggendo gli opuscoli, che gli passa l’anarchico Camillo Di Sciullo, poi viene chiamato alle armi e presta servizio nei battaglioni di assalto durante la Prima Guerra mondiale. Dipendente delle Ferrovie dello Stato, prende attivamente parte alle agitazioni del Biennio rosso ed è “uno dei più scalmanati” nella sciopero “legalitario” antifascista dell’agosto 1922. Licenziato politico nel 1923, lavora in un’officina, insieme al fratello Giuseppe, fino al maggio 1926, quando emigra clandestinamente in Francia e fissa la residenza a La Ciotat. In seguito dimora a Marsiglia, continuando a professare idee anarchiche, poi, nel 1931, dopo la nascita della Repubblica spagnola, si trasferisce a Barcellona assieme al fratello Mario (nasce a Castellammare Adriatico il 4 aprile 1911, resta in Spagna – dove è molto attivo nel sindacato metallurgico ed è in stretto contatto con Durruti e i fratelli Ascaso – fino al marzo 1932, quando viene espulso perché ritenuto “pericolosissimo anarchico”. Va a Parigi, poi a Bruxelles e poi di nuovo in Francia. Nel novembre 1934 è a Pescara, nel 1935 parte per il servizio militare e nel 1936 è inviato in Africa Orientale, da dove viene rimpatriato per una grave malattia, muore a Pescara nell’agosto 1936). Dopo poco arriva anche Renato, i tre fratelli frequentano gli anarchici italiani e catalani più temibili, intervenendo spesso alle manifestazioni sovversive. Il 29 settembre, la Prefettura di Pescara propone al Ministero dell’Interno di sottoporre G. a misura di polizia, qualora rimpatriasse perché allarmata dal suo attivismo. Tornato a Marsiglia dopo cinque mesi di permanenza in Catalogna, piuttosto deluso dalla piega degli avvenimenti spagnoli, G. continua a svolgere un’intensa propaganda anarchica e nel 1932 figura tra i promotori del Comitato pro vittime politiche, creato per difendere l’anarchico Pietro Cociancich e il repubblicano Dante Fornasari, arrestati dopo un attentato dinami-tardo alla Casa degli italiani di Aubagne. Legato sentimentalmente a un’anarchica spagnola (“una delle migliori compagne del nostro movimento”), G. frequenta, negli anni seguenti, il massimalista Alfredo Tinacci, l’antico anarchico, e ora repubblicano, Antonio Chiodini e altri esuli, e continua a militare attivamente nei gruppi libertari di Marsiglia e a dar prova della sua ostilità al regime fascista. Nel novembre 1936 è presente alla conferenza sulla rivoluzione spagnola, che viene tenuta dal massimalista Giuseppe Bogoni, reduce dalla penisola iberica, dove ha combattuto a Monte Aragón, e nel gennaio 1937 parte per la Catalogna, dove si arruola in una colonna anarchica. Restato in Spagna sino alla caduta di Barcellona (26 gen. 1939), raggiunge i valichi pi-renaici, dopo una drammatica marcia, tormentata dalla pioggia, dalla neve, da un freddo molto intenso e dagli attacchi degli aerei franchisti, e il 7 febbraio entra in Francia, evitando i tremendi campi di internamento dei Pirenei orientali e trovando rifugio a Marsiglia, insieme a Pietro Sini e ad altri compagni di ideali. In ottobre è segnalato a Campagne Brun e nel 1941 risulta ancora all’estero. Nel dopoguerra ritorna in Italia e si stabilisce a Montesilvano (PE), dove muore il 10 ottobre 1969 in seguito a incidente stradale. (R. Bugiani – G. Ciao Pointer – F. Palombo)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Gialluca Mario; Gli scampati, «Il Risveglio», 21 feb. 1939.
Bibliografia: Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomen; La Spagna nel nostro cuore. 1936-1939, Tre anni di storia da non dimenticare, Roma 1996, ad indicem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Alderico e Giovina De Amicis
Bibliografia
- 2003