GHITTONI, Lodovico
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- GHITTONI, Lodovico
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Rivergaro
- Data di nascita
- August 4 1859
- Luogo di morte
- Milano
Biografia / Storia
- Nasce a Rivergaro (PC) il 4 agosto 1859 da Luigi e Giuseppa Bronzini, cameriere e scrivano privato, con licenza elementare. Trasferitosi a Milano con la moglie e i due figli nel 1891, lavora dapprima come cameriere, poi come scrivano nello studio di P. Gori e in quello dell’avv. Podreider. Abita in via Kramer, dove la moglie è portinaia in uno stabile di proprietà di Podreider stesso. Considerato dalla polizia “assai intelligente”, ma “subdolo, sobillatore e violento”, nonché dedito al bere, all’ozio e dalla condotta morale equivoca, interviene a tutte le riunioni e conferenze anarchiche promosse da Gori e da altri. “Tenace nella propaganda, fatta però individualmente nelle osterie”, riceve e diffonde materiale anarchico. Immancabile alle manifestazioni sovversive G. riesce sempre ad evitare l’arresto e – secondo la polizia –, d’accordo con Gori, Podreider e l’avv. Paride Lillia, si presenta come teste a difesa degli arrestati. Le poche condanne riportate da G. consistono in multe per oltraggio, minacce ecc. Tuttavia, dopo i moti del maggio ’98 si allontana da Milano, seguendo l’esempio di Podreider, si stabilisce prima in Svizzera, poi a Parigi, dove convive con una lavandaia da cui pare si faccia mantenere. Nell’agosto 1900 la polizia di Trieste comunica alla Questura milanese la fantasiosa notizia di un progetto di attentato al Kaiser austriaco da parte di G. e di Amilcare Cipriani. Rientrato a Milano da Parigi nel novembre 1900 G. viene arrestato per una multa non pagata e, non appena scarcerato, ritorna in Francia. Nel 1903 è segnalato a Londra, dove risiede fino al settembre 1910, quando, dopo un soggiorno parigino, fa rientro a Milano alla fine dell’anno. Riprende il lavoro di scrivano (o giovane di studio), che svolgerà per tutta la vita, prima da Podreider, poi presso altri avvocati. Pur “professando” idee anarchiche, non dà più luogo a rilievi sotto il profilo politico, se si esclude l’accusa, nel 1927, da cui viene assolto, di aver pronunciato frasi oltraggiose alla volta del fascismo e di Mussolini. Muore a Milano il 18 maggio 1934. (M. Antonioli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Luigi e Giuseppa Bronzini
Bibliografia
- 2003