​GERVASINI, Carlo Emilio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​GERVASINI, Carlo Emilio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Varese
Data di nascita
September 25 1887
Luogo di morte
Varese

Biografia / Storia

Nasce a Varese il 25 settembre 1887 da Angelo e Virginia Ambrosetti, ebanista. Di famiglia cattolica e benestante, se ne distacca a 17 anni per abbracciare le idee anarchiche (tendenza individualista) e imparare il mestiere del falegname, che gli consentirà di produrre mobili di raffinata fattura. A 19 anni emigra in Francia, dove “lavora sempre forte, da operaio”, a 22 anni entra in Svizzera, dimorando a Zug e a Zurigo, dove conosce molti esponenti del movimento libertario, e a 25 anni è a Parigi, dove si sposa con Alba Castiglioni. Tornato in Italia, fabbrica mobili di legno a Milano e diventa, al principio del 1915, padre di una bambina, Virginia. Avversario degli interventisti, viene riformato per “insufficienza visiva”, dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, e riparte per la Francia nell’estate seguente. Nel 1924 abita a Parigi, insieme alla moglie e alla figlia, e ospita generosamente, nella sua modesta dimora, gli antifascisti – di qualunque colore politico – “che fuggivano dall’Italia e che avevano fame, mancando di lavoro”: anarchici, comunisti, massimalisti, trockisti trovano alloggio e vitto nella sua casa. Qualche anno più tardi frequenta Renato Castagnoli e i fratelli Gialluca e interviene, ogni tanto, alle conferenze libertarie. Dopo l’arresto – nella primavera del 1936 – della figlia a Barcellona, cerca di raggiungerla, mettendosi in viaggio verso la Francia meridionale, ma, arrestato sui Pirenei perché è privo di documenti regolari, è estradato in Italia nel mese di giu-gno. In seguito lavora per due brevi periodi nel cantiere navale di Monfalcone, dal quale viene definitivamente allontanato perché le autorità paventano che possa venire a conoscenza di informazioni riservate riguardanti la marina militare italiana. In novembre G. abita a Masnago, presso la sorella Piera De Marchi, e in dicembre emigra in Francia, dopo il rilascio del passaporto, che gli era stato precedentemente negato. Stabilitosi a Château Villeneuve-sur-Joune, presso il cognato Francesco Castiglioni, parte in bicicletta da Parigi verso la Spagna, insieme al trockista francese Emmanuel Loubier, che cadrà combattendo contro i franchisti sul fronte madrileno. Valicati i Pirenei, G. fa visita alla figlia Virginia e al suo compagno Nicola Di Bartolomeo, impegnati, a Barcellona, nella redazione del bollettino “bolscevico-leninista” «Le Soviet», e si arruola in una colonna anarchica, nelle cui file combatte a Teruel e in altre località fino al maggio del 1937. Incluso nella “Rubrica di frontiera” per le misure di perquisizione e segnalazione e ritenuto pericoloso dai fascisti italiani, lascia la penisola iberica nella primavera del 1938 e si stabilisce a Tanlay (Yonne), poi scende a Tolosa, dove viene raggiunto, nella primavera del 1940, dalla figlia , da Gaby Brausch (compagna di Jean van Heijenoort) e da Berthe Meliot. Collegato agli anarchici italiani e francesi, che operano a Tolosa, G. salva la vita a un acrobata ebreo e alla sua piccola figlia, nascondendoli a lungo nella sua abitazione, dopo la resa della Francia, quando la caccia agli ebrei è ormai iniziata. In seguito collabora, a Lione, con la rete clandestina dell’ex PSOP, della quale fanno parte Duilio Balduini, Carlo Marchisio, Giuseppe Bogoni e Jordi Arquer, e si unisce ai partigiani francesi (FTP) di Digione, partecipando alla lotta contro i nazisti. Rientrato a Varese nel settembre del 1945, si trasferisce a Palermo nella primavera del 1946, viaggiando per otto giorni consecutivi in un affollato carro bestiame. Nel capoluogo siciliano fa l’ebanista, aderisce al PCI e contribuisce a riorganizzare la Camera del lavoro provinciale. Tornato a Varese dopo oltre 22 anni di permanenza in Sicilia, muore il 15 ottobre 1968. (F. Bucci)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Divisione Polizia Politica, ad nomen; Archivio privato F. Bucci Dichiarazione, Palermo, 1 giu. 1946; ivi, Carteggio Virginia Gervasini; I partigiani di Palermo commemorano Gervasini, «L’Ora», ott. 1968.
 
Bibliografia: Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomen; La Spagna nel nostro cuore. 1936-1939, Tre anni di storia da non dimenticare, Roma 1996, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Angelo e Virginia Ambrosetti

Bibliografia

2003

Collezione

città