​GAVAZZI, Silvio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​GAVAZZI, Silvio

Date di esistenza

Luogo di nascita
San Giovanni Valdarno
Data di nascita
April 4 1875

Biografia / Storia

Nasce a San Giovanni Valdarno (AR) il 4 aprile 1875 da Federico e Maria Bacci. La sua è una tipica famiglia operaia valdarnese inurbata a seguito degli insediamenti industriali ottocenteschi. Fin da ragazzo svolge l’attività di lavorante in fer-raglie. Influenzato dagli ambienti del primo internazionalismo, molto attivi in paese e nella zona, risulta già schedato come anarchico diffusore di opuscoli e giornali sovversivi prima dell’entrata in vigore delle leggi eccezionali crispine. Già dal 1892-’93 il movimento locale, per niente scalfito dalla nascita del nuovo partito dei lavoratori a Genova, raggiunge un buon numero di aderenti, mantenendo anche contatti epistolari con altri gruppi in Italia. Fra i giovani valdarnesi G. è considerato, insieme a Eligio Polverini, Annibale Forconi, Italo Papi e Adolfo Giampieri, come uno degli esponenti più in vista. “Il 21 maggio 1893 in San Giovanni turba, insieme ad altri anarchici, una processione religiosa facendo cadere le candele di mano ai fedeli”. Per l’anno successivo il Casellario Politico Centrale registra la sua partecipazione ad una pubblica manifestazione con grida sediziose inneggianti al Primo maggio e alla Comune di Parigi. L’eco dei fatti di Lunigiana e della Sicilia funge da detonatore sociale e politico anche in luoghi lontani dagli eventi. A San Giovanni Val-darno un nutrito corteo sfila per le vie del centro con “un fanale bandiera rosso nero” alla testa, inneggiando a De Felice e Molinari; per questo tredici persone, fra cui G., sono processate per direttissima e condannate. G. è anche accusato, ma poi sarà prosciolto, di complicità nell’attentato fallito al vice ispettore di PS. Con ordinanza 30 novembre 1894 della Commissione provinciale di Arezzo è condannato a due anni di domicilio coatto per aver perseguito finalità di sovversione degli ordinamenti sociali costituiti. Ottiene però la sospensione del provvedimento essendo detenuto per altra causa. Nel settembre 1905 promuove una conferenza con P. Gori a San Giovanni. Rappresenta gli anarchici nel Comitato cittadino anticlericale, organismo cui partecipano anche socialisti e repubblicani, fin dalla sua costituzione nel dicembre 1906. Partecipa attivamente a questo movimento, alle manifestazioni contro le processioni religiose, agli scontri di piazza con i clericali all’epoca della campagna pro-Ferrer; è anche denunziato per rissa e per le percosse inflitte a un sacerdote e a un frate. È tra i promotori del convegno anarchico della provincia di Arezzo che si tiene a San Giovanni nel-l’ottobre 1912 (principali punti all’odg: organizzazione politica ed organizzazione economica). In vista delle elezioni politiche del 1913, le prime a suffragio universale maschile, si pronuncia a fa-vore del voto socialista. Per questo viene espulso, insieme ad altri cinque militanti, dall’Unione Anarchica Valdarnese. Contestualmente pubblica su «Il Valdarno» – giornale di tendenza ra-dicale e massonica vicino all’Associazione “Luzzatto” (Arturo Luzzatto è il padrone della Ferriera) – una lettera nella quale annuncia “di abbandonare il movimento anarchico per motivi di famiglia”. Da operaio diventa così usciere nella stessa fabbrica siderurgica sangiovannese. Interventista e fondatore del Fascio cittadino G. è allo stes-so tempo esponente dei luzzattiani, quest’ultimo movimento rimarrà in rapporto dialettico, e talvolta in contrasto, con il PNF salvo essere da questo riassorbito alla fine degli anni Venti. G. è comunque radiato dal Casellario Politico Centrale dei sovversivi nel 1923. S’ignorano data e luogo e di morte. (G. Sacchetti) 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Gabinetto Finzi, ordine pubblico (1922-1924), b.3; Archivio di Stato Arezzo, Processi Penali, 1911, n. 36, procedimento c/ Gambassi Alfredo ed altri; «L’Appennino», Arezzo, 15 lug. 1892, 8 apr. 1893, 12 mag. 1894, ago.-gen. 1895; «La Provincia di Arezzo, 1° ott. 1893, 12 mag. 1894; «L’Unità cattolica», gen.-feb. 1894, «Sorgiamo!», Arezzo, 15 dic. 1906; «Il LIbertario», La Spezia, 30 mag. 1907, 26 set. 1912, «L’Avvenire anarchico», Pisa, 11 ott. 1912, 29 nov. 1912, 3 apr. 1913, 18 set. 1913, 18 dic. 1913; «Il Valdarno», Montevarchi, 12 apr. 1913.

Bibliografia: G. Sacchetti, Sovversivi in Toscana (1900-1919), Todi 1983; Id., Controllo sociale e domicilio coatto nell’Italia crispina, «Rivista Storica dell’Anarchismo», gen.-giu., 1996; Id., Presenze anarchiche nell’Aretino dal xix  al xx secolo, Pescara 1999. 

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Federico e Maria Bacci

Bibliografia

2003

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Collezione

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