​GASPERI, Alberto

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​GASPERI, Alberto

Date di esistenza

Luogo di nascita
Massa Marittima
Data di nascita
January 29 1892
Luogo di morte
Massa Marittima

Biografia / Storia

Nasce a Massa Marittima (GR) il 29 gennaio 1892 da Leopoldo e Petronilla Borghigiani, minatore, operaio metallurgico. Nel settembre 1905 comincia a spezzare il minerale di rame alle bocche dei pozzi, poi, seguendo l’esempio del fratello Giuseppe, aderisce al gruppo anarchico massetano, i cui esponenti più attivi e conosciuti sono Enrico Bianciardi, Adamo Severini e Ivemero Giani. Contrario alla guerra, è richiamato alle armi nel 1915 e incorporato in un reparto di fanteria, in cui rimane sino alla conclusione del conflitto. Tornato a Massa Marittima, si trasferisce a Genova, dopo la caduta della Maremma grossetana nelle mani degli squadristi, e viene assunto in uno stabilimento siderurgico. Anarchico “pericoloso nel campo dell’azione e della propaganda”, “da vigilarsi attentamente”, ed è incluso, nel 1931, nella terza categoria degli oppositori, quelli da arrestare in determinate circostanze, e dal 20 ottobre all’8 novembre 1932 è trattenuto in carcere come oppositore del regime. Nel 1933 è segnalato perché frequenta “individui di cattiva condotta” politica ed è uno dei 21 militanti libertari (sui 395 residenti nella provincia ligure) “capaci di attività anarchiche in atto” e nel 1935 perché continua a mostrarsi osti-le al fascismo, evitando qualunque partecipazione alle manifestazioni dei patrioti e degli “schia-visti”. Il 28 ottobre viene fermato poco prima delle celebrazioni del xiii anniversario della marcia su Roma e il 21 agosto 1937 finisce di nuovo in carcere nelle ore che precedono l’arrivo di alcuni gerarchi a Genova. Il 15 settembre, la Pre-fettura del capoluogo ligure sottolinea che è individuo da vigilare attentamente per le sue radicate convinzioni libertarie e perché ha svolto in passato un’attiva propaganda fra i compagni di fede; al momento – viene precisato – fa il manovale nello stabilimento siderurgico Vittoria Ansaldo e abita a Genova Rivarolo. Il 3 maggio 1938, qual-che giorno prima di una visita del duce in città, G. è arrestato e trattenuto in carcere fino al 17 maggio. Sorvegliato sino alla caduta del regime fascista, riprende, dopo la guerra, il suo posto nel movimento libertario e fa parte della Commissione interna dello stabilimento Ansaldo di Sampierdarena. La polizia della Repubblica italiana lo sorveglia, come faceva quella fascista, e la Prefettura di Genova si occupa ripetutamente di lui, segnalando il 2 settembre 1950 che fa l’operaio e ripetendo, nel 1954, che è ancora vigilato. Sempre legato al movimento anarchico, G. sostiene, al principio del ’60, «Umanità nova» di Roma e «Il Libertario» di Milano, inviando ai due giornali delle piccole somme, insieme al fratello Giuseppe. Muore a Massa Marittima il 6 settembre 1975. (F. Bucci)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio Comunale Massa Marittima, b. 844: Registro dei libretti che vengono spediti dall’Uffizio comunale ai fanciulli degli opifizi, delle cave o miniere

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Leopoldo e Petronilla Borghigiani

Bibliografia

2003

Collezione

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