CARLOMOSTO, Cesare
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CARLOMOSTO, Cesare
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Roma
- Data di nascita
- 1894
Biografia / Storia
- Nasce a Roma il 1° gennaio 1894 da Innocenzo e Pia Canotti, facchino. Schedato come anarchico nel 1912, C. viene descritto dalle forze dell’ordine quale uomo “di carattere esaltato, privo di qualsiasi educazione” e di limitata cultura, avendo frequentato solo le classi elementari. Nel marzo del 1912 tenta il suicidio, la Prefettura di Roma riferisce che è “pericoloso e squilibrato di mente”. Inizia, fin da giovane, a frequentare la compagnia di noti anarchici romani, tra i quali i fratelli Capecchi e risulta iscritto al circolo “C. Pisacane”, successivamente disciolto. È assiduo frequentatore delle manifestazioni anticlericali e sovversive e il 20 luglio 1912 è fermato, per motivi di Pubblica sicurezza, durante la processione di S. Maria in Trastevere; questo fermo sarà il primo di una lunga serie. In quegli anni, le campagne antimilitariste, particolarmente vive a Roma, sono seguite da numerosi arresti e denunce, che, però, non servono a raffreddare il movimento rinvigorito dal gesto di Augusto Masetti. C., infatti, si distingue particolarmente nella propaganda antimilitarista soprattutto nella categoria dei facchini, il 29 luglio del 1912 viene sottoposto ad una perquisizione domiciliare durante la quale gli vengono sequestrati due opuscoli contro la Guerra di Libia. Continua questo suo impegno, e lo si trova tra i firmatari di un articolo contro l’impresa libica apparso su «La Ragione» (10 giu. 1912). Il 5 aprile del 1913 viene denunciato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e condannato a tre mesi e 15 giorni di reclusione. Il 7 giugno 1914 è fermato e rilasciato a piazzale Porta Pia durante la manifestazione antimilitarista in opposizione alla festa dello Statuto. In occasione dei disordini seguiti allo sciopero generale del giorno seguente, che dà avvio all’ondata di protesta di carattere insurrezionale della Settimana rossa, C. viene arrestato il 9 e rilasciato l’11. La capitale reagisce immediatamente ai fatti di Ancona con una grande partecipazione allo sciopero cittadino che solo la repressione della polizia trasforma in disordini, con arresti indiscriminati e divieto di assembramento e comizi. Richiamato alle armi nel 1917 nel 52° fanteria, di stanza a Spoleto, continua a essere sorvegliato; il 24 ottobre 1917 viene fatto prigioniero dagli austriaci e recluso in un campo di prigionia. Nel 1924 si trasferisce a Parigi dove non sembra svolgere una militanza politica attiva. Vive semplicemente con il sussidio di disoccupazione e cerca di far rientro in Italia, ma non vi riesce perché privo di lavoro e impossibilitato a trovarlo. Il 29 maggio 1935 torna a Roma, e viene diffidato per “denigrazione del regime”. Vigilato, nel 1937 è segnalato come dedito all’accattonaggio, senza fissa dimora o stabile occupazione. Considerato ancora elemento pericoloso, il 14 luglio 1940 viene arrestato e internato a Colfiorito, successivamente viene tradotto ad Ariano Irpino, poi a Manfredonia e, infine, a Ferramonti Tarsia dove rimane fino al 1943. S’ignorano data e luogo di morte.
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: Antifascisti nel Casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Innocenzo e Pia Canotti
Bibliografia
- 2003