CARDINALI, Cesare
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CARDINALI, Cesare
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Perugia
- Data di nascita
- December 5 1881
- Luogo di morte
- Perugia
Biografia / Storia
- Nasce a Perugia, il 5 dicembre 1881 da Daniele e Annunziata Palazzetti, operaio elettromeccanico. Detto “il figlio del Picchio”, è segnalato come frequentatore di “persone appartenenti alla setta anarchica” e “ascritto al partito anarchico”. Già “volontario ordinario” in Fanteria, nel 1904 si reca per un breve periodo in Svizzera, in cerca di occupazione. Attivo propagandista tra la classe operaia e i popolani perugini, nel marzo 1906 sottoscrive un manifesto per commemorare la Comune di Parigi. Dopo alcuni brevi periodi di emigrazione in Francia, a Parigi e a Nizza, torna a Perugia dove, il 1° maggio 1914, viene dichiarato in contravvenzione poiché “sorpreso ad affiggere manifesti del partito anarchico senza la prescritta autorizzazione”. Richiamato alle armi allo scoppio della guerra e aggregato al deposito del 51° rgt-ftr di Perugia, viene costantemente vigilato e quindi esonerato dal servizio militare in qualità di operaio elettricista. Occupato presso la Società anonima elettrica umbra, durante il fascismo mantiene inalterate le proprie convinzioni, subendo varie restrizioni. Nei primi mesi del 1923 è incarcerato con l’accusa di “associazione sediziosa”, “eccitamento all’odio fra le cassi sociali” e “detenzione abusiva di armi”, quindi liberato il 21 marzo e prosciolto per insufficienza di prove il 28 luglio. Negli anni successivi subisce un sequestro dell’apparecchio radiofonico e varie perquisizioni e brevi fermi di polizia con il pretesto del rinvenimento di armi e stampati avversi al regime e alle istituzioni. Sospettato (“corre voce”) di ascoltare via radio i “comunicati dalla Spagna rossa”, nel giugno 1939 è arrestato a causa di una delazione per l’ascolto di Radio Mosca. Liberato in luglio e diffidato, nella notte tra il 5 e il 6 giugno 1941 è protagonista di una delle prime azioni eclatanti del rinvigorito antifascismo del capoluogo umbro: dopo aver preparato una vernice indelebile, insieme a Riccardo Tenerini, Alfredo Tomassini e al futuro giovane leader della Resistenza perugina Primo Ciabatti (il quale aveva fissato la sua residenza nell’abitazione di C.), copre la città di scritte contro il regime e la guerra. Sorvegliato fino alla liberazione di Perugia (l’ennesima infruttuosa perquisizione allo scopo di trovare “armi o manifesti sovversivi” è dell’aprile 1944), l’ultima richiesta di informazioni nei suoi confronti, conservata nel fascicolo personale, è dell’ottobre 1946. Muore a Perugia il 14 febbraio 1971.
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; aspg, Questura, Schedati, ad nomen; Testimonianza di Alberto Cardinali.
Bibliografia: Mario Grecchi e Primo Ciabatti: due vite per la libertà. Note e appunti di storia contemporanea, s. l. [Perugia] 1965; R. Tenerini, Diario partigiano, in S. Bovini (a cura di), L’Umbria nella Resistenza, vol. 2, Roma 1972, pp. 125-41.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Daniele e Annunziata Palazzetti
Bibliografia
- 2003