CAPPELLO, Leone
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CAPPELLO, Leone
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Monselice
- Data di nascita
- 1854
Biografia / Storia
- Nasce a Monselice (Pd) nel 1854, operaio; autodidatta. Fratello di Giovanni, anarchico padovano. Trasferitosi a Polesella (Ro), diventa uno dei sovversivi più in vista del Polesine e del Veneto. Le notizie rintracciate si riferiscono all’ultima parte della vita di C. Nel 1871 (Lodi) pubblica Pensieri religioso-sociali in cui analizza la società “molto, molto esquilibrata” del suo tempo e sostiene l’improrogabilità della rivoluzione sociale in polemica con le tendenze riformiste. Le rivoluzioni sono di tre specie: “delle cose, degli uomini, delle opinioni”; queste ultime si hanno quando una credenza sta per finire e ne sorge una nuova. Non si può cambiar di costumi, né di politica, se non si cambia di religione perché “scienze, arti, politica, costumi si modellano sul culto dominante”. La polizia veneziana, nel gennaio 1873, lo definisce “un attivissimo agente settario” e secondo il Ministro dell’Interno C. “avrebbe avuto l’incarico di organizzare le sezioni dell’Internazionale in Italia”. Il 28 luglio 1878 partecipa al Congresso socialista regionale veneto, convocato dalla sezione di Monselice su incarico della Commissione di Corrispondenza dell’ail-Federazione Italiana; al congresso C. interviene “sui diversi modi di organizzazione” e propugnando l’abolizione delle classi sociali. Il 3 agosto è a Monselice dove partecipa a una riunione di internazionalisti che mira a “stabilire i mezzi di corrispondenza” e a rafforzare l’organizzazione. Il 18 settembre 1878, assieme ad altri otto internazionalisti veneti, sottoscrive un pubblico ringraziamento a F.S. Merlino per l’appassionata difesa dei “cari compagni della Banda del Matese”. Nel maggio 1879 è segnalato per gli intensi rapporti che intrattiene con internazionalisti delle province di Venezia, Padova e Rovigo. Nel 1880 (Milano) pubblica l’Almanacco dell’operaio, credo politico e religioso: si tratta, a giudizio di C., di uno scritto contro lo schiavismo, contro la proprietà, contro lo sfruttamento del lavoro. Nel 1882 è consigliere comunale di Polesella. Il 24 dicembre 1884, rispondendo a una lettera del Circolo “C. Pisacane” di Venezia che gli chiede di adoprarsi per raccogliere abbonamenti a «L’Intransigente», C. si scusa per la tardiva risposta: “a 80 anni il freddo mi tedia, l’energia va scemando, non la fede per la gran causa Umanitaria che da 64 anni professo, cioè, materialista in religione, antiautoritario in politica, socialista in economia. Figlio di operaio non ho fruito d’istruzione di sorta a 13 anni datomi al lavoro per pane, non so scrivere, con l’aiuto dei proti ho pubblicato la mia fede”. Nel 1884-85 collabora con «L’Intransigente» di Emilio Castellani. S’ignorano data e luogo di morte.
Fonti
- Fonti: aspd, Tribunale, Proc. Soc. Este, 1885; ivi, Gabinetto di Prefettura, bb. 35-38-54
Bibliografia: L. Briguglio, Gli internazionalisti di Monselice e di Padova (Carlo Monticelli), «Movimento operaio», set.-ott. 1955; Id., Il Partito Operaio Italiano e gli anarchici, Roma 1969; T. Merlin, Gli anarchici, la piazza e la campagna. Socialismo e lotte bracciantili nella bassa padovana (1866-1895), Vicenza 1980; I. Bizzi, Cronache polesane. 1866-1894, Treviso 1982; T. Merlin, I socialisti anarchici della bassa padovana, in N. Badaloni, Gino Piva e il socialismo padano-veneto, Rovigo 1997.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Bibliografia
- 2003