​FUMAGALLI, Elia

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​FUMAGALLI, Elia

Biografia / Storia

Nasce a Treviglio (BG) il 24 dicembre 1860 da Carlo e Carolina Villa, facchino, celibe, soprannominato “Negus”. Vive a Treviglio, dove ha un fratello di nome Ambrogio. Nell’aprile 1893 è arrestato a Lugano per oltraggio ai gendarmi. Nel 1894 viene arrestato due volte anche a Milano, in una bettola di via Spadari n. 4, noto ritrovo di anarchici, e tradotto a Treviglio per misure di PS perché senza occupazione. A Milano, dove ha conosciuto Sante Caserio, è socio della Lega di resistenza fra panettieri. Viene più volte arrestato per oziosità, vagabondaggio e schiamazzi, e sospettato come autore di furti. Su proposta dell’autorità di ps di Treviglio, con ordinanza 25 marzo 1895 del Tribunale di Bergamo viene sottoposto, quale ozioso, all’ammonizione giudiziale. Contravvenuto ai vincoli dell’ammonizione, in dicembre viene sottoposto a vigilanza speciale. Il 21 gennaio 1896 è assegnato al domicilio coatto, il 6 febbraio viene decisa la destinazione, l’isola di Ventotene, dove giunge il 20 aprile e dove non fa mistero delle sue idee anarchiche, tanto da essere per tre volte punito con gli arresti nella cella di rigore. Il 12 marzo 1897 viene dimesso da Ventotene per termine detenzione e ritorna a Treviglio. Trasferitosi a Milano, la sera del 23 maggio viene arrestato e sei giorni dopo riportato a Treviglio con foglio di via obbligatorio. Tornato a Milano, il 24 novembre viene di nuovo arrestato ma, risultando occupato a Desio, viene rilasciato. Trasferitosi in Svizzera, nel marzo 1900 ne viene espulso; arrestato a Ponte Chiasso, viene tradotto a Bergamo dove sconta un mese di carcere per inosservanza di pena e quindi trasferito a Treviglio. Il 22 maggio 1901 si reca a S. Francisco con regolare passaporto rilasciatogli dalla sottoprefettura di Treviglio. Tuttavia, il 28 ottobre 1902 scrive alla famiglia da Rosario di Santa Fe, in Argentina, comunicando di essere impiegato in una ferrovia locale. In seguito le autorità fasciste, non avendo più sue notizie, sospettano che F. possa essere morto nel terremoto di S. Francisco del 1906, ma la Questura di Milano, nell’agosto 1914, informa che F. è stato arrestato a Buenos Aires per aver partecipato a riunioni e dimostrazioni contro la disoccupazione. A tutto il febbraio 1917 si ritiene sia in America, ma da una nota di polizia del giugno 1923 risulta che F. risiede a Torino, dov’è panettiere, mentre nel novembre 1925 lavora come facchino mantenendo buona condotta. Sul suo conto non vi sono altri rilievi significativi fino al marzo 1932, quando, sempre a Torino, cambia abitazione. In ottobre risulta ricoverato nell’Ospizio di Carità di corso Stupinigi perché inabile al lavoro. In considerazione della sua condotta, nel novembre 1932 viene radiato dal novero dei sovversivi. Ancora nel febbraio 1939 è segnalato presente nel ricovero di mendicità di Torino “da circa 8 anni”. Muore a Torino il 23 agosto 1942. (G. Mangini)

Fonti

Fonte: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Bergamo, Fondo Questura, Sovversivi, b. 43, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Carlo e Carolina Villa

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

città