​FREGHI, Luigi Ettore

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​FREGHI, Luigi Ettore

Date di esistenza

Luogo di nascita
Novara
Data di nascita
July 8 1883
Luogo di morte
Como

Biografia / Storia

Nasce a Novara l’8 luglio 1883 da Giuseppe e Teresa Jaconetti, viaggiatore di commercio, con istruzione elementare. A 16 anni è socialista e fa “propaganda indefessa” e subisce una condanna a cinque giorni per aver fischiato la Marcia Reale. Nel 1900 dà inizio ai suoi continui spostamenti, vuoi in cerca di lavoro, vuoi in qualità di commesso viaggiatore: Parigi, Lugano, Padova, Cremona, Crema, Carpi, con frequenti ritorni a Novara. Nel novembre 1905 si trasferisce a Milano e assume la gerenza de «Il Grido della folla», in sostituzione di Carlo Gelosa. La terrà (insieme con quella de «L’Operaio», diretto da Ferruccio Furlani) fino al marzo dell’anno successivo, quando anch’egli, come buona parte dei gerenti del periodico milanese, lascia il capoluogo lombardo per sottrarsi a probabili condanne per reati di stampa e si dirige a Zurigo in compagnia di Edel Squadrani. Nel giugno infatti è condannato a due anni, due mesi e 15 giorni, ma quando, poco dopo, viene espulso dalla Svizzera e tradotto a Milano, riesce a evitare l’arresto non essendo la condanna ancora passata in giudicato. Scomparso in breve da Milano, è rintracciato nel Principato di Monaco, dove risiede fino agli inizi del 1909, svolgendo diversi mestieri avventizi. Una volta in Italia, libero da pendenze grazie ad amnistia, si trasferisce a Ragusa, rimanendovi fino al marzo 1910, quando si sposta a Genova, piazzista per una ditta locale. Il 17 aprile è sorpreso con 1.500 copie del numero unico «Il Refrattario» che vengono tutte sequestrate, e il 1° maggio pubblica il numero unico «L’Anarchico», di cui è compilatore responsabile. Denunciato all’Autorità giudiziaria, lascia la Liguria, trasferendosi prima Torino, dove dimora per tutto il 1911, poi a Vercelli, dove nel 1914 è nominato dal Commissariato dell’Emigrazione rappresentante del vettore per emigranti Lloyd Sabaudo per i mandamenti di Vercelli e Borgovercelli. Allo scoppio della guerra è inizialmente interventista, ma riprende poi le classiche posizioni antibelliciste. Nel 1916 si sposta a Biella e gli viene revocata la rappresentanza dal Commissariato dell’emigrazione. Nel 1917, ancora anarchico, progetta la pubblicazione di un numero unico intitolato «La Spinta», che è però vietato. L’anno successivo risulta ormai vicino ai socialisti e collabora come cronista al «Corriere biellese». Nel dopoguerra è a Borgosesia, redattore de «La Campana», edizione valsesiana del «Corriere biellese», e attivo negli scioperi degli operai tessili. Nel giugno 1919 assume la carica di segretario della cdl confederale di Parma e di redattore de «L’Idea». In tale veste partecipa – secondo la polizia – alle riunioni dei metallurgici dell’agosto e al Consiglio Nazionale della CGdL, tenuto a Milano il 151617 agosto (va però detto che «Battaglie sindacali» del 23 agosto non indica la Camera del lavoro di Parma tra quelle rappresentate). Nel novembre 1920 è chiamato a Como nella redazione de «Il Lavoratore comasco», bisettimanale socialista. Con l’avvento del fascismo riprende i suoi vari mestieri, commerciante di formaggi, venditore ambulante di mercerie, fotografo, conservando le sue idee politiche. Soltanto nel 1926 le autorità si accorgono che non può più essere definito socialista anarchico, ma socialista massimalista. Muore a Como il 15 maggio 1927. (M. Antonioli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Teresa Jaconetti

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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