FRATI, Virginio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- FRATI, Virginio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Senigallia
- Data di nascita
- January 8 1876
- Luogo di morte
- Ancona
Biografia / Storia
- Nasce Senigallia (AN) l’8 gennaio 1876 da Giuseppe e Adelaide Travaglini, calzolaio, commesso, elettricista. Si mette in evidenza sin da giovanissimo fra gli anarchici senigalliesi, legandosi al loro esponente più temuto dalle autorità, Ernesto Santoni. “Dotato di svegliata intelligenza e di facile parola” (deleg. PS di Senigallia, 16 set. 1898), F. riceve di continuo la stampa libertaria italiana e internazionale, curandosi poi di diffonderla nella sua città. Nel marzo 1897 sottoscrive il manifesto astensionista I socialisti anarchici ai lavoratori italiani e nel maggio seguente, insieme ad altri sei libertari di Senigallia, tenta di imbarcarsi a Brindisi per entrare nel battaglione di volontari guidato da Cipriani nella Guerra Greco-Turca: intercettato però dalla polizia, è costretto a fare ritorno nelle Marche. Firma per conto degli anarchici – insieme ad Alessandro Zoppini – il manifestino sul rincaro del pane diffuso dai partiti popolari di Senigallia il 18 gennaio 1898 e prende poi parte ai tumulti, venendo però assolto al termine del conseguente processo. Nel settembre 1898 l’apposita commissione provinciale non rileva gli estremi per inviarlo al domicilio coatto, confermando tale giudizio anche dopo il rinvenimento, nella sua abitazione, di numerosi giornali anarchici e dei ritratti di Caserio e Frezzi (feb. 1899). Nel 1900 F. si trasferisce a Milano, trovando impiego come elettricista e intensificando l’impegno politico. Dopo avere inutilmente tentato di dare vita a un circolo anarchico nel rione di Porta Vittoria e avere subito un paio di licenziamenti, nel 1902 passa al psi. Nel gennaio 1904 è membro della commissione esecutiva della Federazione socialista milanese; qualche settimana più tardi partecipa al congresso regionale del partito, appoggiando la linea rivoluzionaria di Walter Mocchi; nel maggio seguente entra a far parte della locale cdl, assumendone presto cariche dirigenziali. Nel 1908 abbandona il sindacalismo rivoluzionario, per confluire nella corrente turatiana. Neutralista, nella Grande Guerra F. fa parte del consiglio comunale di Milano e collabora con l’«Avanti!», dove peraltro pubblica una memoria sui moti del 1898 a Senigallia («Il supplemento illustrato», 28 mar. 1915). Nel 1918 torna nelle Marche, stabilendosi nel capoluogo, e nel 1924 aderisce al PSU. All’indomani della Liberazione è per breve tempo assessore comunale per il PSI ad Ancona, dove muore il 6 febbraio 1945. (R. Giulianelli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Ancona, Questura, Sorvegliati politici 19001943, b. 44a, ad nomen.
Bibliografia: E. Santarelli, Le Marche dall’unità al fascismo, Urbino 1964, ad indicem; S. Anselmi, Ancona e la provincia nella crisi di fine secolo, Urbino 1969, ad indicem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giuseppe e Adelaide Travaglini
Bibliografia
- 2003