FRANCHI, Socrate

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
FRANCHI, Socrate

Date di esistenza

Luogo di nascita
Prata
Data di nascita
December 27 1900

Biografia / Storia

Nasce a Prata (GR) il 27 dicembre 1900 da Cherubino e Elisena Periccioli, manovale edile, operaio siderurgico. Nel 1910 si trasferisce a Piombino, dove abbraccia le idee anarchiche e si fa notare per la risolutezza e la propaganda che svolge. Il 20 febbraio 1922 è prosciolto dal reato di lesioni personali e minacce lievi per mancanza di querela e il 26 maggio è arrestato per detenzione di bombe e rivoltelle, reato dal quale viene assolto per insufficienza di prove. Al principio del 1923 emigra clandestinamente in Francia e nel 1928 abita a Lione con la moglie Ines Iacometti, un’anarchica piombinese, esule in Francia, con tutta la famiglia. Assiduo alle riunioni del Circolo “Sacco e Vanzetti” di Lione, è arrestato dai gendarmi francesi, che lo torturano selvaggiamente, e nel maggio 1930 è sospettato di coinvolgimento, insieme al comunista Franco Delfino, in un attentato al segretario del fascio di Lione. Il 26 ottobre 1930 sei sconosciuti, armati di pistole, feriscono a Saint-Priest il fiduciario del fascio di Lione, per rappresaglia all’aggressione perpetrata, qualche giorno prima, da alcuni fascisti contro due bordighisti italiani, che distribuivano il giornale «Prometeo» di Bruxelles. La polizia transalpina sospetta che gli autori del secondo ferimento siano F. e i bordighisti Aldo Lecci, Carlo Mazzucchelli e Bruno Bibbi. In contatto con gli anarchici del gruppo torinese “Barriera di Nizza”, F. interviene, il 14 dicembre, a una riunione del Circolo “Sacco e Vanzetti”, durante la quale anarchici, massimalisti, bordighisti e riformisti deliberano di avviare una campagna internazionale di stampa per far liberare gli anarchici Francesco Ghezzi e Alfonso Petrini, da tempo detenuti in URSS. Il 14 febbraio 1931 il Ministero dell’Interno informa i prefetti italiani che F. progetta, con altri anarchici esuli oltr’Alpe, degli attentati contro i gerarchi fascisti. In dicembre F. partecipa a un’altra riunione, indetta per redigere il n. 4 del giornale anarchico «Insorgiamo!», di Lione: i presenti – se si crede alle fonti di polizia – si dichiarano pronti a rientrare in Italia al primo accenno di rivolta contro il fascismo. Il tema degli attentati torna in primo piano all’inizio del 1934, quando le spie dell’OVRA riferiscono che F. è disposto a rimpatriare clandestinamente insieme a Francesco Barbieri – un compagno di idee reduce dall’Argentina, dove ha collaborato con Di Giovanni, Umberto Lanciotti e Miguel Arcángel Roscigna – per una protesta clamorosa contro il regime. Il 25 dicembre 1935 F. è colpito da un decreto di espulsione e il 25 maggio 1936 è fermato a Parigi per rottura del bando. Rilasciato, parte il 3 agosto alla volta della Spagna con i compagni di fede Michele Centrone, Bruno Gualandi, Mario Girotti e Renzo Cavani e, a Barcellona, si arruola nella Colonna Italiana a maggioranza anarchica, comandata dal repubblicano Mario Angeloni, combattendo a Monte Pelato e a Almudévar. La sua permanenza in Spagna non è lunga e nell’aprile 1937 è nuovamente a Parigi, poi le sue tracce si perdono e gli informatori prezzolati della polizia fascista non riescono a localizzarlo esattamente. Ancora in Francia, F. vi resta per tutta la Seconda Guerra mondiale, poi compie qualche viaggio in Toscana, per incontrare, a Piombino, a Follonica e a Massa Marittima, i vecchi compagni d’idee, fra cui lo scarlinese Narciso Portanti, già profugo oltr’Alpe per tutto il ventennio. S’ignorano data e luogo di morte. (F. Bucci – R. Bugiani – A. Tozzi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio privato Fausto Bucci, Testimonianza Narciso Portanti, Follonica, 25 feb. 1975.
 
Bibliografia: F. Bucci, R. Bugiani, S. Carolini, A. Tozzi, Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, Follonica 2000, pp. 118-128.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Cherubino e Elisena Periccioli

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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