​FORNARA, Giuseppe

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​FORNARA, Giuseppe

Date di esistenza

Luogo di nascita
Carpignano Sesia
Data di nascita
March 17 1850
Luogo di morte
Crowthorne

Biografia / Storia

Nasce a Carpignano Sesia (NO) il 17 marzo 1850 da Giovanni. Di professione fabbro meccanico, è soprannominato “Piemonte”. Giunge a Londra dalla Francia nell’aprile del 1890. È assiduo frequentatore dell’Autonomie Club, in quegli anni ritrovo abituale degli anarchici rifugiatisi nella capitale inglese. F. è membro della “Libera Iniziativa”, il gruppo capeggiato da Luigi Parmeggiani che propaganda l’azione individuale ed osteggia i tentativi d’organizzazione del movimento anarchico promossi in particolare da E. Malatesta. Gli affiliati alla “Libera Iniziativa” considerano il furto, o espropriazione, tra i più efficaci atti rivoluzionari. F., “espertissimo nella fabbricazione di chiavi false o grimaldelli e di monete spurie”, partecipa a numerosi scassi e furti commessi dai membri di quel gruppo, o fornisce loro gli attrezzi per attuarli. Svolge inoltre opera di propaganda nel quartiere italiano distribuendo i fogli volanti e i giornali pubblicati da Parmeggiani. Si accompagna spesso con la rivoluzionaria francese Louise Michel. Il 14 aprile 1894 gli agenti di Scotland Yard arrestano a Londra un giovane italiano, Francesco Polti, (nato a Vernan (CO) il 2 dic. 1875) perché in possesso di un oggetto metallico sospetto. Nella perquisizione del suo appartamento la polizia rinviene prodotti chimici e istruzioni per il confezionamento d’ordigni esplosivi. Polti, dopo un vano tentativo di discolparsi, indica F. come il principale artefice dell’iniziativa. La notte del 22 aprile gli agenti di Scotland Yard arrestano F. grazie alle informazioni ricevute dalla spia dell’ambasciata italiana, Federico Lauria (nome in codice “Calvo”). Sulla scia emotiva degli attentati compiuti da Auguste Vaillant ed Emile Henry in Francia, l’arresto dei due anarchici italiani ha una larghissima eco sulla stampa britannica. Durante il processo, F. si dichiara colpevole e afferma che era sua intenzione far esplodere la Borsa di Londra (Stock Exchange). F. tenta anche di scagionare Polti Vengono entrambi condannati per detenzione abusiva di esplosivi: Polti a 10 anni di reclusione, F. a 20. Polti è rilasciato dopo aver scontato sette anni di carcere. F. torna alla ribalta delle cronache nel 1905 per una breve ricomparsa in pubblico durante il processo per diffamazione intentato da Parmeggiani contro un ex poliziotto autore di un libro di memorie, al cui dibattimento F. è convocato come testimone. Il rifiuto di F. di riconoscere l’autorità del Tribunale, di togliersi il cappello di fronte al giudice e di rispondere alle domande, è interpretata dai giornali come segno di squilibrio mentale. Negli anni seguenti F. è trasferito nell’infermeria del carcere perché malato di cuore e affetto da manie di persecuzione. Nel 1909 l’avvicinarsi della data della scarcerazione di F., che con i benefici di legge dovrebbe vedere estinta la pena l’anno seguente, preoccupa tanto le autorità britanniche quanto quelle italiane. Dopo uno scambio di corrispondenze, in cui si rileva la pericolosità del F. che, oltre ad essere debole di mente, “mantiene le stesse idee anarchiche”, e in cui si prospetta la possibilità di diagnosticarlo come alienato mentale per impedirne la liberazione, il 29 aprile 1910, due giorni prima della data prevista per la scarcerazione, New Scotland Yard informa il consolato italiano che F. è stato dichiarato pazzo e trasferito nel manicomio criminale di Broadmour. Nel 1914, estinti i 20 anni di pena, le Autorità britanniche respingono sia l’ipotesi di una sua scarcerazione ed espulsione in Italia, quanto quella di un trasferimento in un manicomio civile, rimane quindi a Broadmour, dove muore per una trombosi 27 anni dopo, il 13 luglio 1941. (P. Dipaola)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Polti Francesco; ivi, Parmeggiani Luigi; Archivio Storico del Ministero degli Affari Esteri, pol. int., b. 39, f. 18941895; pro, Home Office, 144/1711/A55860D; pro, dpp, 4/30.
 
Bibliografia: P. Dipaola, Farnara Giuseppe, Storia di un anarchico italiano a Londra, «Annali di Ca’ Foscari», 12, 1999. 

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giovanni e madre ignota

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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