CANTONI, Ernesto
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CANTONI, Ernesto
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Bovisa
- Data di nascita
- January 24 1874
- Luogo di morte
- Cabals
Biografia / Storia
- Nasce a Milano (alla Bovisa) il 25 gennaio 1874 da Giuseppe e Luigia Palazzolo. Soprannominato “Risott”, è sicuramente una delle figure più enigmatiche, nonché più irrequiete, del movimento anarchico milanese, anche se in realtà, soprattutto a partire dalla metà degli anni Dieci del Novecento, non si è più tanto sicuri che avesse un qualche rapporto con gli anarchici. La figura di C. entra nella sfera d’interesse della polizia quando dopo i moti del maggio del ’98 si allontana dall’Italia, per evitare non si sa quale possibile azione repressiva. Del periodo precedente non si sa nulla, anche se in seguito si scriverà di amicizia “intima” con Giovanni Baracchi, Arnaldo Nosotti, Angelo Masini. C. risiede a Parigi dal 19 maggio 1898 al 14 settembre 1900, dando asilo a personaggi come Silvio Corio e Domenico Zavattero, frequentando anarchici e ricevendo, quindicinalmente, pacchi da Ginevra. Quando viene espulso dalla Francia, nel 1901, “per le sue intimità con gli anarchici”, si è già imbarcato da alcuni mesi alla volta degli usa. A Chicago è definito “in intima relazione col noto e pericoloso propagandista anarchico Ciancabilla”. Nel dicembre 1902 si reca a Cuba, all’Avana; corrisponde con Ciancabilla, scrive sul periodico «La Tierra» e fa continue visite in carcere a un armeno, Kakaracas, “il promotore dello sciopero di Cienfuegos e l’istigatore alle vie di fatto”. La Legazione italiana a Cuba presume che l’obiettivo di C. e di alcuni suoi amici francesi fosse quello di promuovere uno sciopero generale per il 1° maggio 1903, fallito il quale C. ritorna negli usa, prima a Chicago, poi a S. Francisco. Alla fine del 1903 parte alla volta della Cina, dove, secondo Il Ministero dell’Interno, “si troverebbe nascosto l’anarchico Granotti, complice del regicida Bresci”. Brevi soste a Hong Kong, Shanghai e un mese a Haiphong, poi un ritorno a Milano, nel febbraio 1904, mentre la sorveglianza si intensifica, soprattutto dopo la circolazione della notizia di un attentato al re d’Italia e agli imperatori d’Austria e di Germania progettato da Galleani e Ciancabilla, con C. come possibile esecutore. Interrogato dalla polizia milanese, C. si mostra informato “della vigilanza” e si dichiara anarchico “intellettuale”, estraneo alla violenza. Nel maggio seguente C. è ancora in viaggio e nell’ottobre è rintracciato a New York, sotto il nome di Ernesto Rizzotti, chauffeur per conto di privati. È in relazione con Rocco Montesano, tiene corrispondenza con Nella Giacomelli e invia frequenti sottoscrizioni a «Il Grido della folla», sempre firmandosi “Risott”. Alla fine del 1908 lascia New York alla volta di Parigi e viene rintracciato, sei mesi dopo, a Firenze, dove lavora sotto il nome di Ernesto Milanese come chaffeur presso una ricca famiglia americana, gli Ellsworth. Con la partenza degli Ellswoth per la Germania nel luglio 1909, C. rientra a Milano e si ristabilisce alla Bovisa, dove costruisce un piccolo stabile da adibire a propria abitazione e a esercizio pubblico (trattoria e rivendita di vino). Due anni dopo però rileva la licenza di esercizio del Grotto Cardella, un’osteria di Torriggia, in comune di Laglio (co), che lascia nel marzo 1912 per portarsi nuovamente in Francia, a Clichy-la-Garenne. Nell’agosto è a Parigi, dove gestisce prima un piccolo ristorante, poi una rivendita di vino e pare non occuparsi di politica. I continui spostamenti e cambi di attività rendono difficile seguire C., di cui però la polizia italiana continua a occuparsi ossessivamente. Nel febbraio 1914, viene segnalato a Buenos Aires come direttore di un garage, nel gennaio 1915 alle Antille e a New York, intenzionato – pare – a recarsi a San Francisco per aprire una pasticceria. Nonostante la sua ormai acclarata innocuità politica, la sorveglianza è accanita, a volta frenetica, con l’utilizzo di agenti speciali. Si può quasi dire che C. con Pontiggia rappresenti un classico esempio dell’utilizzo a vuoto dell’apparato di sorveglianza. A San Francisco C. viene ricercato presso tutte le pasticcerie e panetterie locali, presso gli uffici postali e l’Unione dei panettieri e albergatori italiani. Segnalazioni successive lo vogliono a Portorico, a Santo Domingo, a New York. Di certo è che nel 1916 risiede a Oakland in California. Ritornato il 1° novembre 1919 dalla California, si trattiene circa un anno a Milano, fino a che non emigra nuovamente in Francia per lavorare come chaffeur a Viry-Chatillon. Muore a Cabals (Lot-et-Garonne) il 21 giugno 1929.
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Milano, Gabinetto di Prefettura, Partiti politici, Pratiche individuali.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giuseppe e Luigia Palazzolo
Bibliografia
- 2003