​FERRINI, Sante

Tipologia Persona
Sante Ferrini (1923)
Sante Ferrini (1923)

Intestazione di autorità

Intestazione
​FERRINI, Sante

Date di esistenza

Luogo di nascita
Roma
Data di nascita
30 luglio 1874
Luogo di morte
Ravilloles
Data di morte
14 maggio 1939

Attività e/o professione

Qualifica
Tipografo

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Roma il 30 luglio 1874 da Enrico e Angela Peccioli, apprendista tipografo. Frequenta le affollate assemblee dei gruppi anarchici e socialisti romani che si tengono alla vigilia dello stato d’assedio in Sicilia. Il 17 settembre 1893 subisce una condanna a 45 giorni di carcere per furto. Il suo primo arresto per motivi politici è del settembre 1894, allorché viene sorpreso con alcuni compagni ad affiggere manifesti anarchici da lui stesso redatti e stampati. Il 16 ottobre 1894 il tribunale di Roma lo condanna per questo motivo a cinque mesi di detenzione. L’anno dopo aderisce alla Federazione socialista dei lavoratori italiani, ma nel novembre del 1897, reduce dal servizio militare, risulta nuovamente anarchico e in contatto con Malatesta.

L’11 maggio 1898 viene arrestato e denunciato, con numerosi altri anarchici romani, per associazione a delinquere, istigazione all’odio fra le classi sociali ed eccitamento alla guerra civile, “per aver tentato in Roma di far insorgere la popolazione sotto il pretesto del rincaro del pane”. L’8 giugno viene prosciolto per insufficienza d’indizi, ma è un’altra volta arrestato, con Ettore Sottovia e altri 44 anarchici in tutto il Regno, dopo l’assassinio dell’imperatrice d’Austria, avvenuto a Ginevra il 19 settembre. In libertà provvisoria dal 2 novembre, viene scagionato il 30 dicembre successivo.

Il 15 gennaio 1899 parte per Ponza, dove è stato nel frattempo assegnato a domicilio coatto per cinque anni, ridotti successivamente a tre. Ma anche a Ponza, e poi a Lipari, le persecuzioni nei suoi confronti continuano. Nell’agosto 1900, in seguito all’attentato di Bresci, è rinchiuso per sei mesi, con Monticelli e Baldono, nella rocca di Narni. Prosciolto condizionalmente dal domicilio coatto il 19 novembre, l’11 aprile successivo emigra in Francia, prima a Nizza poi a Saint-Étienne, dove lavora come tipografo nella stamperia del giornale socialista «Stéphenois».

Il 28 novembre 1901 viene però espulso dalla Francia e ripara a Londra. Qui scrive il suo primo bozzetto drammatico, Fior di canaglia, poi rifuso in Canagliate! [Appunti] (Londra 1902), raccolta di racconti dal vivo “di vita proletaria”, preceduti da una prefazione di “Crastinus” (Silvio Corio). Scrive anche poesie e canzoni, una delle quali, Avanti! Avanti!, sarà inclusa ne Il canzoniere rivoluzionario di Paterson (Ciancabilla ne è un estimatore). Inizia da Londra la sua trentennale infaticabile attività di corrispondente e polemista anarchico, prima su «L’Avvenire sociale» di Messina e «L’Agitazione» di Roma, poi su «Il Libertario» di La Spezia, con lo pseudonimo di “Folgorite”. L’ambiente londinese, specialmente quello intorno a Malatesta frequentato da Ferrini, nasconde numerose insidie. Ferrini viene coinvolto nell’affaire della spia Rubino, tanto da essere costretto, nonostante accorate giustificazioni epistolari e un suo precipitoso rientro in Italia per discolparsi, a ritirarsi dal movimento anarchico con pubblica dichiarazione del 26 luglio 1902. Subito dopo viene arrestato a Montalto di Castro privo di mezzi di sussistenza, a riprova della sua buona fede, e rimpatriato a Roma il 6 agosto.

Trascorrono alcuni anni di apparente ritiro e di assiduo lavoro presso la tipografia Cerroni. Ma già nel novembre 1906, la sua “indole simulatrice” viene smascherata dalla accorta vigilanza della polizia. Ai primi di gennaio dell’anno successivo entra nella redazione de «La Gioventù libertaria», organo del Fascio della Gioventù Socialista-Anarchica di Roma, fondato l’8 settembre 1906 da Ettore Sottovia, Eolo Varagnoli e Nicola Del Pozzo, nel quale pubblica ogni settimana articoli di propaganda. La linea politica del giornale è di neutralità nei confronti delle diverse tendenze dell’anarchismo, pur professando principi comunisti-anarchici in economia e dichiarandosi favorevole alla penetrazione degli anarchici nel movimento operaio (appoggia a tal proposito la costituzione della Lega generale del lavoro). Ferrini va assumendo un ruolo di rilievo nella Federazione socialista anarchica laziale, in rappresentanza della quale partecipa al congresso anarchico del 16-20 giugno 1907, dove presenta una relazione sul “movimento giovanile libertario”, e collabora, dall’ottobre 1909 all’aprile 1910, con vari interventi polemici riguardo la repentina crisi del movimento anarchico, a «L’Alleanza libertaria», il periodico fondato su decisione di quel congresso.

Dalla fine del 1907 si rende irreperibile alla polizia che lo rintraccia solo il 9 febbraio 1910, nuovamente a Saint-Étienne, in Francia, dove si nasconde sotto il nome di Gabriel Mercier e lavora in una tipografia cooperativa della città. A denunciarlo ingenuamente al consolato italiano è la fidanzata, alla quale ha rivelato il suo vero nome e che dubita gli nasconda anche un suo, in verità burrascoso, passato sentimentale. Il Ministero dell’Interno gli mette alle calcagna delle spie, a sua totale insaputa, raccomandando ai consolati di “astenersi dal fare alle autorità francesi comunicazioni di sorta sul conto di detto sovversivo, e ciò per evitare che il medesimo possa, eventualmente, essere espulso dal territorio di codesta Repubblica”. Precauzione vanificata il 16 aprile 1915 dal suo arresto, operato dalla polizia francese a Lione, dove si trovava da circa un mese, in base al vecchio decreto di espulsione del 1901. Rilasciato in libertà provvisoria il 1° maggio successivo, Ferrini decide comunque di rimpatriare il 6 marzo 1917 per finire arruolato nel battaglione della milizia territoriale di stanza a Nettuno. Riformato, riparte dopo un mese per Lione, dove si farà ben presto notare per la sua propaganda pacifista.

In questi ultimi anni ha modificato il suo atteggiamento nei confronti del sindacalismo, che accusa d’inquinare la vita del movimento, e si sposta gradatamente su posizioni antiorganizzatrici, collaborando prima a «L’Avvenire anarchico» di Pisa, poi ai giornali schicchiani di Palermo e dell’esilio francese, infine a «L’Adunata dei refrattari». Si fa anche sostenitore della Scuola Modena di Clivio, rivendicando sul periodico omonimo il legame necessario di quell’esperienza col movimento anarchico specifico, in ciò contestato, nel 1922, da Camillo Berneri. Nel settembre 1929 viene nuovamente espulso dalla Francia. Riesce a eclissarsi, recandosi probabilmente negli USA, e rendendo inutile ogni tentativo effettuato per rintracciarlo. Muore a Ravilloles il 14 maggio 1939. (N. Musarra)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: scritti di F.: Fantasticando, Londra 1909; Folgorite, Saggi di storia contemporanea, Parigi 1922; Il governo, s.l. [1925] [capitolo estratto da Saggi di storia contemporanea].

Scritti su F.: L. Bettini Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1, t. 1, Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze, 1972, ad indicem; G. Sacchetti, Sovversivi in Toscana (1900-1919), Todi 1983, p. 51; F. Codello, Educazione e anarchismo, Ferrara 1995, pp. 20, 30, 141; S. Catanuto, F. Schirone, Il canto anarchico in Italia nell’Ottocento e nel Novecento, Milano 2001, p. 118; G. Galzerano, Gaetano Bresci, Casalvelino Scalo 2001, p. 500; P. Dupuy, Folgorite: parcours de Sante Ferrini, anarchiste, typographe et poète (1874-1939), Lyon, Atelier de création libertaire, 2020.


 

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