FERRETTI, Romolo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- FERRETTI, Romolo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Pontedera
- Data di nascita
- July 19 1883
- Luogo di morte
- Pontedera
Biografia / Storia
- Nasce a Pontedera (PI) il 19 luglio 1883 da Tommaso e Rosa Vannozzi, tintore. Chiamato comunemente “Bubbolino”, inizialmente è d’orientamento socialista rivoluzionario, è tra i promotori della costituzione della Frazione sindacalista autonoma dal PSI. È segretario del gruppo sindacalista “Jacopo Danielli” e socio della Pubblica assistenza. Nel 1907 aderisce al gruppo anarchico “Alba dei liberi” di Pontedera iniziando una lunga militanza nel corso della quale avrà a fianco il fratello minore Pirro*.
Arrestato nel luglio del 1911 per distribuzione di volantini antimilitaristi, viene successivamente assolto dall’accusa di “vilipendio delle istituzioni e di incitamento all’odio fra le classi sociali”. Conosce alcuni dei principali leader dell’anarchismo italiano da Gori a Malatesta da Galleani a Schicchi. Emigra negli USA nel settembre del 1912 dove si impiega in un opificio di lavorazione del marmo continuando a svolgere la sua attività politica fino al 1918 quando, per evitare il richiamo alle armi, si trasferisce a Buenos Aires in Argentina trovando lavoro come calzolaio. Nel 1934 rientra in Europa, e precipuamente in Francia, dove già ha risieduto per un breve periodo tra il 1900 e il 1901. Sorpreso senza idonei documenti viene espulso alla fine del 1938. Rientrato in Italia si stabilisce prima alla Spezia, presso una sorella, e poi a Signa presso il nipote Leopoldo Fantozzi, anche lui simpatizzante libertario in gioventù. La polizia continua a vigilarlo fino al marzo del 1942. Nel dopoguerra rientra nella sua città natale e riprende i contatti con i compagni e l’attività di propaganda. Muore a Pontedera il 10 febbraio 1960. (F. Bertolucci)
Ferretti, Pirro (Pontedera 19 luglio 1891-Milano 16 giugno 1934). La nota biografica del prefetto del 4 dicembre 1911 indica che “fa discreta propaganda, con qualche profitto, nella classe operaia”. All’inizio del 1914 si trasferisce a Milano dove diventa compropietario, con Caio Sirio Baraldi – anch’egli anarchico –, della Tipografia Moderna sita in corso Buenos Aires. In dicembre è richiamato alle armi ma fugge in Svizzera dove continua la sua attività politica. Denunciato come disertore, può rientrare in Italia solo dopo l’amnistia del 1920.
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; [Necrologio], «Umanità nova», 21 feb. 1960.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Tommaso e Rosa Vannozzi
Bibliografia
- 2003