CANTARELLI, Vittorio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CANTARELLI, Vittorio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Castelnovo di Sotto
Data di nascita
October 16 1882
Luogo di morte
Bruxelles

Biografia / Storia

Nasce a Castelnovo di Sotto (Re) il 16 ottobre 1882 da Giuseppe e Maria Tagliavini, calzolaio. Nel dicembre del 1888 si trasferisce, al seguito della famiglia, alla Spezia. Abbandonati gli studi dopo le scuole elementari si impiega come apprendista presso un calzolaio. Si accosta giovanissimo agli ambienti anarchici cittadini e si rende attivo sindacalmente iscrivendosi alla Lega dei calzolai aderente alla locale CdL. Entra presto in contatto con Pasquale Binazzi e il gruppo redazionale de «Il Libertario» e proprio di questo giornale diventa gerente responsabile nel maggio del 1905 e tale rimane fino al settembre del 1908. Nel luglio del 1905 viene schedato come anarchico. Nel luglio del 1909, viene condannato a 10 mesi di reclusione per reato a mezzo stampa. Nel gennaio dell’anno successivo si trasferisce a Nizza e negli anni successivi risiede a Lione e poi a Parigi, dove lavora sempre come calzolaio. Nel 1917 ritorna in Italia e si stabilisce nuovamente alla Spezia, viene vigilato. Riprende l’attività politica e sindacale diventando, uno dei militanti più conosciuti e influenti. Nel luglio del 1919 C. è, come dirigente sindacale della CdL e dell’USI spezzina, in collegamento con il Comitato d’azione unitario nazionale di Milano in occasione dei moti contro il caro viveri che infiammano La Spezia e altre città. In seguito, nel movimento di occupazione delle fabbriche e fino all’avvento del fascismo, è in prima linea nelle lotte sindacali e politiche. Il 23 aprile del 1922, con Malatesta, Fabbri, Binazzi e altri si reca, in rappresentanza dell’USI e di «Umanità nova», a una intervista alla Spezia con l’anarchico-bolscevico Hermann Sandomirsky, capo del comitato stampa della delegazione sovietica russa al Convegno di Genova fra i diplomatici dei vari Stati Europei. Nel settembre dello stesso anno, C. espatria in Francia e si stabilisce a Parigi. Qui intrattiene stretti rapporti con gli ambienti anarchici dell’emigrazione italiana e si adopera per una ripresa della lotta antifascista e di quella sindacale. Nel settembre 1925 C. partecipa al convegno USI in esilio (che si tiene a Parigi) come rappresentante della Commissione esecutiva della CdL di Spezia. All’inizio del 1926, colpito da provvedimento d’espulsione, si trasferisce a Zurigo e vi resta fino a dicembre. Rientrato in Francia, dopo aver tenuto una conferenza antifascista, viene arrestato e inviato al confine belga. Stabilitosi a Bruxelles diventa, negli anni a venire, uno dei militanti più influenti dell’emigrazione anarchica e assume un ruolo di primo piano nel CIDA: la sua abitazione è punto d’incontro e di riunione. Negli anni, C. stringe stretti rapporti con C. Berneri, Hem Day, V. Gozzoli, G. Damiani, N. Cicuta, L. Gamba, M. Bianconi, T. Gobbi, A. Paini e molti altri. Mantiene rapporti anche con i gruppi antifascisti (anche di orientamento non anarchico) di Parigi, Costa Azzurra e Londra. Nel maggio del 1929 si trasferisce ad Anderlecht, nella periferia di Bruxelles. In seguito accentua la sua attività antifascista, pubblica e cospirativa. Nel 1931 C. stringe rapporti con Angelo Sbardellotto che sta organizzando un’attentato a Mussolini e per questo, nel maggio dell’anno successivo, sulla base della confessione dello stesso Sbardellotto è processato dal Tribunale Speciale e condannato a 30 anni di carcere come complice del fallito attentato. Negli anni successivi, C. continua a essere estremamente attivo nel gruppo anarchico italiano di Bruxelles, in molte iniziative antifasciste a carattere unitario dell’emigrazione e nella denuncia dell’involuzione autoritaria del regime bolscevico russo insieme a socialisti e trockisti. Allo scoppio della Guerra di Spagna, C. è animatore, insieme a Mario Mantovani, del Comitato anarchico pro-Spagna che si occupa dell’invio dei volontari e della raccolta di fondi per le loro famiglie. Finito il conflitto spagnolo, C. continua a occuparsi dei volontari che rientrano e dei profughi, fornendo loro asilo e sostegno. Scoppiata la Seconda Guerra mondiale, C. inizia immediatamente a organizzare la resistenza antifascista in Belgio e in altri paesi europei. Il 9 febbraio 1941 viene arrestato in Polonia dai nazisti e consegnato al Brennero dalla polizia tedesca a quella italiana. Imprigionato nel penitenziario di Civitavecchia per scontare la condanna subita nel 1932, viene scarcerato nell’immediato dopoguerra. Nel dopoguerra è attivo militante della Federazione comunista libertaria ligure e poi della FAI nel gruppo di La Spezia. Partecipa, come delegato spezzino, al i Congresso FAI di Carrara del settembre 1945 e al Convegno nazionale di Firenze del marzo 1946. In seguito ritorna in Belgio. Muore a Bruxelles nel dicembre del 1957.
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio Storico del Centro di Documentazione di Pegli, Verbali Federazione comunista libertaria ligure; «La Tempra», n. 3, 1925; Lutti nostri, «Umanità Nova», 22 dic. 1957.
Bibliografia: Un trentennio di attività anarchica. 1914-1945, Cesena 1953; A. Borghi, Mezzo secolo di anarchia (1898-1945), Napoli 1954, ad indicem; L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 1. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze 1972, ad indicem; F. Montanari, L’utopia in cammino (Anarchici a Reggio Emilia 1892-1945), Reggio Emilia 1993; G. Galzerano, Angelo Sbardellotto, Casalvelino Scalo, 2003.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Maria Tagliavini

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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