CANNITO, Sante
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CANNITO, Sante
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Altamura
- Data di nascita
- June 28 1898
- Luogo di morte
- Isernia
Biografia / Storia
- Nasce ad Altamura (Ba) il 28 giugno 1898 da Graziantonio e Anna Rosa Bellacicco, maestro muratore. In un paese che agli albori del Novecento conta oltre l’80 per cento di analfabetismo, C. riesce a terminare gli studi elementari, si appassiona alla storia e l’approfondimento di questa sua passione si trasforma nel tempo in scelta politica di stare dalla parte dei più deboli. Allo scoppio del primo conflitto mondiale viene inviato nelle trincee del Friuli e, con l’avvento del fascismo (“che fu la fame per tutti i lavoratori”, come ha scritto nei suoi Frammenti) si trasferisce per due anni a New York. Il contatto con l’ambiente industriale americano, la vita condotta nel quartiere di Brooklyn in una casetta di legno (proprio sotto il famoso ponte) che condivide con il padre, i problemi che gli emigrati si trovano ad affrontare, il lavoro come muratore che lo porta a contatto con altri emigrati di varie origini, la miseria e l’oppressione, contribuiscono a fargli maturare quelle idee di giustizia sociale, poi affinate con la lettura dei testi di Kropotkin (La conquista del pane) e de «Il Martello» di Carlo Tresca che gli aprono nuovi orizzonti. La sua adesione al sindacalismo degli IWW e la condanna a morte di Sacco e Vanzetti maturano definitivamente C. alle idee anarchiche. Ritorna in Italia, ancora sotto il tallone fascista, ed è attivo nella sua Altamura dove il regime mette in atto l’isolamento dei suoi oppositori (socialisti e anarchici vengono perseguitati, controllati e repressi). Nelle fasi cruente della liberazione C. allaccia i rapporti con Tommaso Fiore e altri antifascisti, restando sempre fermo nelle sue idee libertarie. Dopo la liberazione, nel luglio del 1945, partecipa al convegno dei Gruppi Libertari Pugliesi e negli anni successivi sarà sempre attivo nell’opera di sensibilizzazione sociale sul territorio in occasione di eventi importanti come le occupazioni delle terre da parte dei contadini. Nel dopoguerra partecipa al movimento delle cooperative della sua città dove contribuisce a creare la Muratori ed Affini il cui statuto presenta caratteristiche e finalità libertarie, motivo per cui è invisa ai partiti e, nonostante all’inizio ottenga degli appalti per i lavori di ricostruzione ad Altamura, nel 1948 è costretta a sciogliersi a causa degli ostracismi del potere locale. C. continua nel suo lavoro di maestro muratore, mentre sul piano sociale è attivo nella battaglia contro il tentativo militare di installare i missili nella zona tra Altamura e Gravina (1960-63). Negli anni Settanta sull’onda delle lotte operaie e studentesche si registra anche ad Altamura una presenza anarchica organizzata che vede C. partecipare al lavoro e alle discussioni politiche con entusiasmo insieme alle giovani generazioni, in un rapporto aperto e comunicativo, disponibile al dialogo. Muore il 4 maggio 1994, all’età di 96 anni, mentre è ospite di un suo nipote a Isernia.
Fonti
- Fonti: P. Castoro, Sante Cannito. Un uomo lungo un secolo, «Rivista storica del socialismo», 22 mag. 1994; B. Tragni, L’ultimo anarchico è andato a concimare la terra, «La Gazzetta del Mezzogiorno», inserto cultura, 8 mag. 1994.
Bibliografia: S. Cannito: Frammenti di storia Altamurana, Altamura 1980 (1994 terza ed.).
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Graziantonio e Anna Rosa Bellacicco
Bibliografia
- 2003