CANAPA, Giovanni

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CANAPA, Giovanni

Date di esistenza

Luogo di nascita
Firenze
Data di nascita
March 21 1875

Biografia / Storia

Nasce a Firenze il 21 marzo 1875 da Enrico e Niccolina Frangioni. Legatore di libri, emigra nel 1904 a Nizza, ma viene espulso e rimpatriato l’anno successivo dopo una condanna a 10 mesi di carcere per tentato furto. Schedato come anarchico e sorvegliato dalla polizia, è considerato di “scarsa intelligenza e niuna cultura”, scaltro e attivo, ma non “temibile”. Corrispondente de «Il Grido della folla», su cui scrive con gli pseudonimi di “E. Vagapinna” e “Gino Vani”, nel 1906 C. inizia a collaborare a «Il Libertario» della Spezia con il proprio nome con articoli di netta intonazione individualista firmandosi, oltre che con il proprio nome, anche “José”, “Lucifero”, “Satana”, “Il verbalista”. Nel 1907 assume stabilmente lo pseudonimo di “Brunetto D’Ambra” senza essere identificato dalla polizia che sembra non sospettare che quell’ometto (alto un metro e cinquantasei) calvo, riformato dal servizio militare, “chiuso e taciturno, ma non violento”, è l’autore di articoli dal contenuto talvolta inquietante. A parte una condanna a 24 giorni di reclusione per oltraggio agli agenti dell’ordine alla fine del 1912, la vita di C. sembra essere racchiusa tra il grigiore della legatoria e il sogno di una vita volta a “trovare intera la soddisfazione della mia espansione e del mio proprio Io”. Autore di articoli tanto fumosi e contorti da risultare quasi illeggibili, C. assume spesso posizioni analoghe a quelle di Libero Tancredi, di cui si definisce, nel 1911, “carissimo amico”. Nemico di ogni forma di pacifismo e convinto della necessità della violenza, collabora alle diverse serie de «Il Novatore» e nel 1911 a «La Lupa» di Paolo Orano, sulle cui colonne non esita a esaltare la morte eroica di “criminali” come Bonnot e “le minoranze audaci”, a definirsi “nazionalista” e a dichiarare di accettare la guerra come “umana emanazione definitiva della rivoluzione trionfante”. Come Tancredi anche C. si pronuncia a favore dell’impresa libica, più per una sorta di gusto futurista della guerra che per motivi di ordine politico. Interventista, cade in guerra il 12 aprile 1916. A lui, e a Giulio Barni, “fratelli d’eresia e di battaglia”, Massimo Rocca dedica il suo volume Dieci ani di nazionalismo fra i sovversivi d’Italia.
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Odoadre [E. Malusardi], Ricordi di un amico su Giovanni Canapa, «L’Iniziativa», 6 mag. 1916.

Bibliografia: A. Luparini, Anarchici di Mussolini. Dalla sinistra al fascismo dalla rivoluzione al revisionismo, Montespertoli (Fi) 2001, ad indicem; M. Antonioli, Nazionalismo sovversivo?, «Rivista storica dell'anarchismo», gen.-giu. 2002. 

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Enrico e Niccolina Frangioni

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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