CAMOGLIO, Costantino

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CAMOGLIO, Costantino

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ozieri
Data di nascita
1891

Biografia / Storia

Nasce a Ozieri (SS) il 2 dicembre 1891 da Giovanni e Mariangela Salis, impiegato. Emigra, probabilmente per motivi di lavoro, a Roma nel 1912 e nella capitale si avvicina agli ambienti socialisti e sindacalisti. Impiegato all’azienda elettrica municipale nel 1914 lo troviamo responsabile, in qualità di segretario, dell’Unione Giovanile Sindacalista. All’inzio della Prima Guerra mondiale la sua adesione ai principi rivoluzionari è ormai matura e nel 1915 è eletto nel Comitato direttivo del “Fascio sindacale di azione diretta” di Roma. Nel marzo viene arrestato per diffusione di volantini sovversivi e antimilitaristi e sull’onda della battaglia politica con gli interventisti pubblica un opuscolo contro il futuro “duce d’Italia” dal titolo Le capriole di Benito Mussolini.

Intraprende in questo periodo un’intensa attività di giornalista e pubblicista; dà alle stampe l’opuscolo I congressi dell’internazionale operaia; collabora, utilizzando anche lo pseudonimo “Kam”, a periodici quali «Avanguardia» e «L’Azione anarchica» di Roma. Suoi articoli si ritrovano in numerosi altri periodici sovversivi ed è in rapporti epistolari con la redazione de «L’Avvenire anarchico» di Pisa e con quella del periodico dell’USI «Guerra di classe» dalle cui pagine attacca spesso la corrente massimalista del PSI e in particolare la Federazione giovanile accusata di esprimere posizioni di sinistra solo a parole e di non riuscire a svincolarsi dal gruppo dirigente riformista “statalista e patriottardo” del partito (A proposito del Congresso Giovanile Socialista, «Guerra di classe», 15 set. 1917).

Il 1° giugno 1918 invia una lettera di solidarietà ad Armando Borghi, appena arrestato e inviato al soggiorno obbligato a Isernia. Nell’anno successivo sostiene una polemica, dalle pagine dell’organo nazionale dell’USI, con Amadeo Bordiga sulla questione della dittatura del proletariato (cfr. ad es.: Polemica socialista, «Guerra di classe», 13 set. 1919). Nel dopoguerra è molto attivo nel movimento libertario romano e continua a collaborare alla stampa anarchica e in particolare al quotidiano «Umanità nova». Nel 1922 dà alle stampe un lavoro dal titolo La pace maledetta con la prefazione di E. Malatesta. Anche dopo l’immediata ascesa al potere del fascismo mantiene i contatti con il movimento come corrispondente de «Il Conferenziere libertario» per il quale pubblica un corposo volume dal titolo Rivoluzione germanica (Roma 1925), con l’introduzione di Ettore Sottovia.

Dopo la promulgazione delle leggi eccezionali nell’autunno del 1926 abbandona ogni impegno politico e nel 1929 viene radiato dal cpc avendo, secondo le fonti di polizia, “dato prove di ravvedimento”. Da questo momento inizia a collaborare alla pubblicistica del regime pubblicando una serie di opuscoli e libri elogiativi della politica fascista abiurando definitivamente l’antica fede libertaria. Nel 1945 subito dopo la fine del Secondo conflitto mondiale tenta di riavvicinarsi al movimento libertario ma l'intervento deciso di A. Borghi lo allontana nuovamente e definitivamente da ogni impegno in politica. Muore a Roma nel 1954. (F. Bertolucci)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen

Bibliografia: scritti di C.: I congressi dell’internazionale operaia, [s.n.t.] [non reperito]; Le capriole di Mussolini, Roma 1915; Critica socialista, Roma 1920; La pace maledetta, Roma 1922. Scritti su: A. Borghi, Conferma anarchica. Due anni in Italia, Forlì, L'Aurora, 1949, p. 58; M. Antonioli, Armando Borghi e l’Unione Sindacale Italiana, Manduria 1990, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giovanni e Mariangela Salis

Bibliografia

December 30 2016

Persona

Collezione

città