​FERRARI, Ernesto Giovanni Bernardo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​FERRARI, Ernesto Giovanni Bernardo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Bergamo
Data di nascita
July 25 1892
Luogo di morte
Bergamo

Biografia / Storia

Nasce a Bergamo il 25 luglio 1892 da Pietro e Giovanna Guerini, elettricista. Il 2 gennaio 1908, sedicenne, è internato nella casa di correzione del Patronato di San Martino a Firenze, da dove esce il 31 marzo 1909. Alla fine del 1909 si trasferisce a Milano, dove rimane per tutto il 1910. Nel 1918 è arrestato a Bergamo per diserzione, e il tribunale della 3a Armata lo condanna a tre anni di reclusione, amnistiati in seguito al decreto Nitti. Il 12 gennaio 1921 viene segnalato a Trento come frequentatore del circolo anarchico “La Vendetta”, del quale è il propagandista. La settimana successiva è segnalato a Bergamo, dove la cdl gli rilascia una lettera di presentazione per trovar lavoro a Parma. In una perquisizione effettuata nel dicembre 1922 da funzionari di PS a Musile di San Donà di Piave, presso l’abitazione dell’anarchico Mario Belluto, è sequestrata corrispondenza di Belluto con comunisti e anarchici, tra i quali anche Ferrari, che si propongono di attivare la costituzione di gruppi anarchici in Italia. In questi mesi però F. ha già molto attenuato la sua attività propagandistica. Nel 1923 lavora a Segonzano, in Trentino, dal settembre 1924 al maggio 1925 si sposta in Francia e quindi rientra a Bergamo. Il 29 gennaio 1926 viene fermato dagli agenti di PS perché sospettato di distribuire manifestini sovversivi, ma la perquisizione in casa sua del 9 febbraio è senza esito. Benché non frequenti il gruppo degli anarchici bergamaschi, viene arrestato ancora il 30 aprile per misure di ps, diffidato e rilasciato il 2 maggio. Il 22 aprile 1928 i carabinieri di Bergamo lo arrestano ancora e lo interrogano sui suoi movimenti nei giorni antecedenti e nel giorno dell’attentato al re del 12 aprile, con lo scoppio di una bomba a orologeria in piazza Giulio Cesare a Milano, ma F. riesce a dimostrare di essere stato in Trentino prima e a Bergamo poi. Il 28 dicembre è munito di Carta d’identità dalla Questura di Bergamo. Fra il 1929 e il 1937 lavora tra Segonzano, Ponte Caffaro (bs), Barghe di Sabbio Chiese (BS) e Bergamo. Costantemente sorvegliato e controllato, nel settembre 1930 Ferrari rivolge un esposto direttamente a Mussolini, lamentandosi delle misure di polizia nei suoi confronti. Nel marzo 1938 è ricoverato all’ospedale di Bergamo per angina pectoris. Il suo nome è revocato dal «Bollettino di Ricerche» solo il 27 novembre 1946. Muore a Bergamo il 22 luglio 1952. (G. Mangini)

Fonti

Fonti: Archivio di Stato Bergamo, Fondo Questura, Sovversivi, b. 38, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Pietro e Giovanna Guerini

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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