​FELICI, Felice

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​FELICI, Felice

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ancona
Data di nascita
July 28 1871
Luogo di morte
Bologna

Biografia / Storia

Nasce ad Ancona il 28 luglio 1871 da Stefano e Giuseppina Silvestrelli, commesso di negozio e carrozzaio. È uno dei leader anarchici del movimento anconetano negli anni di fine secolo. Istruito e intelligente, tiene pubbliche conferenze e gira per la provincia facendo propaganda diretta per il movimento. La polizia lo considera uno degli anarchici più “pericolosi e violenti”. F. è in rapporti con i principali militanti del movimento come Malatesta. Partecipa a tutte le manifestazione “sovversive”, prende sovente la parola e incita gli intervenuti all’azione diretta. Il 14 aprile 1900, giorno di Pasqua, è arrestato insieme ad altri esponenti del movimento anconetano durante una riunione tenuta in un’osteria fuori di Ancona. Nel 1905 espatria a Parigi. Resta qualche anno in Francia, dove continua la sua attività e mantiene i contatti con altri libertari fuorusciti. Nel 1912 rientra in Ancona e subito riprende la sua posizione di rilievo all’interno del movimento. Nel 1913 entra a far parte del gruppo anarchico “Studi sociali”, costituito il 16 novembre, di cui diventa uno dei membri più influenti. In questo periodo si rafforza la sua amicizia con Malatesta di cui gode la massima fiducia. Rimasto disoccupato nell’aprile del 1914, si trasferisce a Bologna. Secondo la polizia che lo sorveglia continuamente “può essere considerato come un emissario del Malatesta per la preparazione d’agitazione anarchiche”. Si iscrive al Fascio Libertario Bolognese e promuove attivamente la campagna antimilitarista. Durante la guerra persiste nella propaganda e sempre a Bologna partecipa all’attività organizzativa del movimento, tanto che nel dicembre del 1917, dopo varie denunzie, è munito di foglio di via obbligatorio per Ancona. In questo periodo fa la spola tra Ancona e Bologna e s’iscrive sia all’Unione comunista anarchica anconetana che all’Unione anarchica emiliano romagnola. Nel gennaio 1918 viene internato in Arcevia (AN), il 18 aprile prende parte al congresso regionale dell’UAER e vota l’ordine del giorno presentato da Pietro Comastri “col quale si afferma che essendo giunta l’ora della rivoluzione questa dovrà attuarsi il 1° Maggio p.v.”. Durante gli anni del regime resta a Bologna sotto stretta sorveglianza. È inserito negli elenchi delle persone pericolose da arrestare in determinate occasioni. Nel giugno del 1939 lo troviamo ricoverato nel mendicicomio Vittorio Emanuele, sempre a Bologna. Muore a Bologna il 26 settembre 1948. (R. Lucioli)

Fonti

Fonti Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Ancona, Questura, Sorvegliati politici 1900-1943, b. 41, ad nomen; Lutto, «Umanità nova», 10 ott. 1948.
 
Bibliografia: M. Casarini, Contributo alla storia del movimento anarchico a Bologna nel primo dopoguerra, «Bollettino del Museo del Risorgimento», Bologna, 1983.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Stefano e Giuseppina Silvestrelli

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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