​FEDERICONI, Attilio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​FEDERICONI, Attilio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Senigallia
Data di nascita
January 1 1857
Luogo di morte
Senigallia

Biografia / Storia

Nasce a Senigallia (AN) nel 1857 da Luigi, barbiere, poi operaio. Al pari di molti altri anarchici senigalliesi di fine ’800, giunge al libertarismo attraverso la propaganda di Ernesto Santoni. Abita per breve tempo nella vicina Arcevia, dove intraprende a sua volta l’attività di propagandista politico. La sua indole piuttosto violenta gli costa una lunga serie di condanne per minacce, oltraggi, ferimenti. Nel 1892 viene incarcerato perché ritenuto fra i responsabili dello scoppio di una bomba occorso il 1° maggio nel circolo di conversazione della sua città. Nel febbraio 1895 è inviato al domicilio coatto, che sconta prima a Porto Ercole, quindi a Favignana, infine a Ponza: durante il soggiorno forzato finisce in prigione per lesioni. Prende parte ai moti del pane e sottoscrive l’atto di solidarietà promosso da «L’Agitazione» per Malatesta e compagni, processati ad Ancona. Nell’ottobre 1899 è di nuovo assegnato al confino (stavolta per cinque anni) nella colonia di Lipari, poi in quella di Lampedusa, da cui tornerà nel dicembre 1900 dopo avere subito pesanti vessazioni. Parte alla volta di Alessandria d’Egitto, dove resta per oltre sei anni, trovando impiego in una locale fabbrica di birra. Nel settembre 1903 un informatore segnala una sua lettera indirizzata ai libertari italiani a Buenos Aires, in cui, “dopo avere inveito contro di essi chiamandoli vili perché incapaci a reagire con un [atto] efficace contro le misure di repressione del Governo Argentino, averli eccitati a muoversi, promette – è la sua frase – che saprò presto far parlare il mondo intero e Federiconi rimarrà nella storia più del Conte Mastai Ferretti (Pio x)! ”. Nel gennaio 1908 è processato per ferimento ed espulso dall’Egitto: sconterà la condanna (10 mesi di prigione) ad Ancona, dove viene immediatamente tradotto. Livorno, Roma e Ostia sono le successive destinazioni del suo girovagare in cerca di lavoro. Nel 1912 si mette in evidenza per la sua accesa ostilità alla Guerra Italo-Turca; partecipa poi alla Settimana rossa, riportando una lieve condanna. Nell’ottobre 1915 si reca a Cervignano per eseguire dei lavori presso quel genio militare, ma viene presto rispedito a casa con foglio di via obbligatorio per motivi di sicurezza. Qualche mese più tardi si aggrega a una squadra di operai diretta in Francia (Modane), dove resta fino al maggio 1917. Negli anni seguenti si allontana dalla politica, che abbandona del tutto durante il fascismo. Radiato dallo schedario dei sovversivi, muore a Senigallia il 20 dicembre 1938. (R. Giulianelli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
 
Bibliografia: E. Croce, Domicilio coatto, Casalvelino Scalo (sa) 2000 [1899], ad indicem; S. Anselmi, Ancona e la provincia nella crisi di fine secolo, Urbino 1969, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Luigi e madre ignota

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

città