CAIMMI, Viera

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CAIMMI, Viera

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ravenna
Data di nascita
June 15 1898
Luogo di morte
Cesenatico

Biografia / Storia

Nasce a Ravenna il 15 giugno 1898 da Amedeo e Nerina Buda, negoziante. Si firma ed è conosciuta col nome “Wiera”. Cresce e vive sempre a Cesenatico, città di residenza della famiglia. Il padre, iscritto al PSI (è anche consigliere comunale), muore nel 1913. Frequenta solo le scuole elementari, ma lo stesso Prefetto di Forlì – nel “Cenno biografico al giorno 28/2/1928” conservato nel suo fascicolo al cpc – riconosce che è “molto intelligente e scaltra”. Si aggiunge che è anche “altera e superba, specialmente con le Autorità”, e che è nota la “pessima fama morale che riscuote in pubblico”. Aderisce giovanissima al movimento anarchico, ed è in relazione coi più noti anarchici di Roma, Avezzano, Imola e altre città nelle quali si reca spesso prima dell’avvento al potere del fascismo. Anarchico sarà anche il fratello minore Pio (1902-76). Una sorella di nome Zelma è sposata con l’anarchico Vincenzo Savioli, nativo della provincia di Mantova, e residente con lui a Ginevra in Svizzera. È in stretta relazione di amicizia con Vincenzo Simoncelli, considerato dalla polizia il “capo” del Gruppo anarchico di Cesenatico. Fa propaganda e distribuisce opuscoli e manifesti “sovversivi” ricevuti da altre città, in particolare Ancona. Fa parte di una compagnia filodrammatica composta di dilettanti che fa rappresentazioni allo scopo di raccogliere fondi per i condannati politici. Nel 1922, costretta a lasciare temporaneamente le Romagna per sfuggire alle violenze degli squadristi, viene ospitata per un breve periodo a Roma da Malatesta nella propria casa. La polizia sospetta che si mantenga segretamente in relazione con persone “avverse alle Istituzioni” anche dopo la presa del potere da parte di Mussolini. Per questo verrà attentamente tenuta sotto sorveglianza per tutto il Ventennio fascista, subendo anche perquisizioni domiciliari. Il 22 novembre 1924, senza essere sposata, le nasce un figlio che chiama Valdes. Nel novembre 1926 è arrestata con altri sovversivi per misure di Pubblica sicurezza e tradotta nelle carceri di Cesena, ma poco tempo dopo viene rilasciata. Nel gennaio 1928, con ordinanza del Questore di Forlì, è “diffidata a non ingerirsi di affari politici e a non frequentare la compagnia di sovversivi”. Viene anche munita di carta d’identità “quale persona politicamente pericolosa”. Vive conducendo in Cesenatico un negozio di generi alimentari. Nel 1931 la polizia riceve da fonte confidenziale l’informazione che sarebbe in rapporti epistolari con Malatesta, per cui viene disposto un accurato controllo della sua corrispondenza, peraltro senza esito. Negli anni seguenti, dopo la morte di Malatesta, vengono intercettate alcune lettere scambiate con la sua compagna Elena Melli, che attestano un legame di affetto e di solidarietà umana e politica tra le due donne. Dopo la Seconda Guerra mondiale, insieme al suo compagno Vincenzo Simoncelli, è tra gli esponenti di maggior rilievo del Gruppo anarchico di Cesenatico. Nel 1946 fonda il Gruppo anarchico femminile “Virgilia d’Andrea”. Partecipa alle riunioni della far ed è in relazione con compagni della regione e di altre località italiane. Prende parte ad alcuni Congressi e Convegni nazionali della FAI (tra gli altri, sicuramente: IV Congresso, Ancona, 8-10 dic. 1950; Convegno Pro Vittime Politiche, Bologna, 20 mag. 1951; v Congresso, Civitavecchia, 19-22 mar. 1953). Nel 1949 tenta senza successo di realizzare a Cesenatico, insieme a Simoncelli e altri compagni romagnoli, una colonia per bambini figli di compagni. Fallito il progetto perché la somma raccolta si rivela insufficiente, agli inizi deli anni Cinquanta collabora attivamente alla fondazione e all’amministrazione della colonia “Maria Luisa Berneri”, creata a Piano di Sorrento con scopi analoghi per ospitare nel periodo estivo gruppi di bambini. Si consolida in quegli anni il legame con Giovanna Caleffi Berneri, principale promotrice dell’iniziativa. Rimane nella FAI anche dopo la frattura nel movimento anarchico italiano che porta nel 1965 alla nascita dei gia. Muore a Cesenatico il 17 ottobre 1985. (G. Landi)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: Federazione anarchica italiana, Congressi e convegni. 1944-1962, a cura di U. Fedeli, Genova 1963; Sulla “Comunità M.L. Berneri”, pubbl. fuori commercio a cura di A. Chessa e P. Turroni, Catania 1966.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

183

Note

Paternità e maternità: Amedeo e Nerina Buda

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

città