​FALLERI, Oreste

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​FALLERI, Oreste

Date di esistenza

Luogo di nascita
Pisa
Data di nascita
August 29 1849
Luogo di morte
Pisa

Biografia / Storia

Nasce a Pisa il 29 agosto 1849 da Angelo e Teresa Marignatini, operaio litografo. F., soprannominato “Diobello”, inizia giovanissimo la propria militanza politica nella Pisa dei primi anni Sessanta animata da alcuni personaggi del milieu risorgimentale toscano come Giosafatte Baroni e Ilario Mazzoni, entrambi in rapporto con Giuseppe Dolfi di Firenze e Giuseppe Garibaldi. F. segue l’Eroe dei due mondi come volontario nella Terza Guerra d’indipendenza e nel successivo tentativo d’invasione dello Stato pontificio conclusosi con la battaglia di Mentana (1867). Ritornato a Pisa diventa uno dei più attivi esponenti della democrazia rivoluzionaria e sull’onda degli eventi della Comune di Parigi è tra i principali fondatori della sezione pisana dell’AIL. Nel febbraio del 1874, in qualità di segretario della sezione, sottopone all’approvazione dell’adunanza pisana i deliberati del congresso di Ginevra che vengono accolti con la proposta rivolta a tutte le altre sezioni della Federazione Italiana di un’integrazione sull’autonomia politica dell’organizzazione: “L’Associazione Internazionale dei Lavoratori combatterà ad oltranza con tutte le sue forze quei partiti, i quali, se direttamente non le nuocciono, servono peraltro a mantenere l’equivoco tra gli operai”. In rapporto con Andrea Costa, Carlo Cafiero, Emilio Covelli, Gaetano Grassi e E. Malatesta, nel 1873 fa parte, insieme a un altro pisano, Faustino Sighieri, in rappresentanza della sezione locale dell’ail, del Comitato Italiano per la Rivoluzione Sociale. La sezione pisana dell’ail sotto la costante guida di F. diventa una delle più importanti della regione e nel dicembre del 1873 riesce a organizzare il primo convegno clandestino che dà vita alla Federazione Operaia Toscana. Dopo il fallito tentativo insurrezionale dell’estate del 1874, F. è tratto in arresto nei primi mesi del 1875. Riacquistata la libertà, fra il 1876 e il 1877 guida lo scontro con i repubblicani – che rappresentano una forza popolare e antagonista all’Internazionale – sulla “questione delle terre irredente” affermando la necessità di superare la lotta di liberazione nazionale in favore della rivoluzione sociale. Arrestato nuovamente l’11 settembre 1877, insieme a Ranieri Martini, per aver contestato in compagnia di altri internazionalisti un corteo dei Reduci delle Patrie Battaglie, viene condannato a quattro mesi di carcere e a un anno di sorveglianza speciale. In solidarietà ai due arrestati viene pubblicata una petizione di 86 internazionalisti che chiedono di essere processati per gli stessi motivi. Nel 1878 F. è ancora coinvolto, con la sezione pisana dell’AIL, nell’organizzazione di un nuovo tentativo insurrezionale, tant’è che nell’aprile si svolge a Pisa il iv congresso della Federazione nazionale. F. per la sua intensa attività di agitatore politico, alla fine dell’anno, dopo l’attentato Passannante e l’esplosione della “bomba” alla Prefettura di Pisa, viene di nuovo arrestato e successivamente processato (1879) insieme ai principali responsabili della Federazione Toscana, da Francesco Natta a Florido Matteucci, dai coniugi Francesco e Luisa Pezzi, Dante Marzoli, Giovacchino Niccheri, Aurelio Vannini, Antonio Chiti e la giovane Anna Kuliscioff. Assolto, dopo diversi mesi di carcere preventivo, F. nel 1880 è segnalato in Francia a Marsiglia, assieme a un consistente nucleo di esuli pisani. Dopo la “svolta” di A. Costa, firma insieme ad altri militanti, tra cui i pisani Enrico Garinei e Daniele Marchi, un comunicato di decisa condanna delle scelte di Costa, pubblicato su «Il Grido del popolo» di Napoli del 3 aprile 1881. Rientrato momentaneamente a Pisa nel 1882 per riorganizzare la Federazione Locale deve nuovamente emigrare a causa della continua sorveglianza da parte delle Autorità. Giunto in Egitto F. entra subito in contatto con la vivace comunità di anarchici e sovversivi italiani, alla quale da poco si sono aggiunti anche E. Malatesta, Cesare Ceccarelli, Gaetano Marocco e Apostolo Paolides, nel tentativo di sostenere l’insurrezione nazionalista araba contro la presenza delle potenze straniere. Ad Alessandria d’Egitto dove operano diversi circoli libertari F. è responsabile dei “Gruppi Federali” e di una “tipografia sociale” che ha vita breve. Le Autorità consolari italiane, preoccupate per questa concentrazione di “pericolosi rivoluzionari” attuano una politica di forti pressioni sul governo ottomano per l’espulsione dal territorio egiziano di Malatesta e dei suoi compagni, cosa che avviene tra la fine del 1882 e l’inizio del 1883. Nonostante questo F., con l’aiuto del fratello Pilade (18521926, anch’esso attivo militante anarchico, inviato al domicilio coatto nel 1894) riesce a ricomporre le fila del movimento a Pisa dove fra la fine del 1884 e l’inizio del 1885 si costituisce la Federazione Socialista Anarchica Rivoluzionaria su posizioni malatestiane. F., rientrato nella sua città natale nel 1886, ricomincia a sostenere tutte le principali iniziative anarchiche locali che, con la ripresa della terza serie del periodico «La Questione sociale» (1889) e l’emergere di nuove figure, come i giovani P. Gori e Virgilio Salvatore Mazzoni, ripropongono Pisa come una delle città della Toscana in cui la presenza libertaria è più radicata. F. negli anni Novanta, non abbandonando mai i propri ideali ma rimanendo ai margini dell’attività, riveste la carica di presidente dell’Associazione Razionalista Pisana. Muore a Pisa il 15 novembre 1903, le cronache dell’epoca riportano che al corteo funebre partecipano alcune migliaia di cittadini e molte rappresentanze di associazioni e partiti della sinistra, uniti nel rendere omaggio a uno “spirito fiero e adamantino”. (F. Bertolucci)

Fonti

Fonti: Archivio di Stato Pisa, Ispezione Pubblica Sicurezza, b. 842, Biografie dei più influenti internazionalisti; b. 951, Carte sequestrate a Oreste Falleri; Oreste Falleri, «Il Libertario», 19 nov. 1903; «Il Razionalista», suppl. al n. 7, 25 nov. 1903 (num. dedicato completamente alla scomparsa di O. Falleri)
 
Bibliografia: N. Badaloni, Le prime vicende del socialismo a Pisa (18731883), «Movimento operaio», nov.dic. 1955; P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani. Da Bakunin a Malatesta, Milano, 1969, ad indicem; Bettini 1, ad indicem; Il Movimento operaio italiano. Dizionario biografico, a cura di F. Andreucci e T. Detti, Roma, 1976-1979, ad nomen; F. Bertolucci, Anarchismo e lotte sociali a Pisa 18711901, Pisa 1988, ad indicem; Id., Per una geografia dell’anticlericalismo in Toscana tra Otto e Novecento, in Galilei e Bruno nell’immaginario dei movimenti popolari tra Otto e Novecento, a cura di F. Bertolucci, Pisa, 2001, pp. 167-168.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Angelo e Teresa Marignatini

Bibliografia

2003

Persona

Collezione