FALASCHI, Fosco
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- FALASCHI, Fosco
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Città di Castello
- Data di nascita
- November 21 1899
- Luogo di morte
- Monte Pelato
Biografia / Storia
- Nasce a Città di Castello (PG) il 21 novembre 1899 da Giuseppe ed Enrichetta Pellegrini, operaio. Trasferitosi ancora fanciullo in Argentina al seguito della famiglia, si stabilisce nei pressi di Buenos Aires dove, nel 1916, comincia a lavorare come fornaciaio. Iscrittosi nel 1919 alla Società operaia che raggruppava i fornaciai, i mattonai e gli operai mosaicisti (legata alla FORA), ne diviene segretario nel 1923, anno in cui subisce il primo arresto con l’accusa di incitamento allo sciopero. Fermato innumerevoli volte per misure di ordine pubblico, dal 1929 al 1933 – sempre per questioni attinenti la sua attività sindacale – è più volte denunciato e arrestato. Si distingue anche come attivista politico, militando nel gruppo anarchico “Umanità nova” e nell’Alleanza antifascista italiana, e collaborando al giornale «La Protesta». Le autorità di PS lo segnalano in relazione con “il noto giustiziato” Severino Di Giovanni, e implicato nel tentativo di sollevazione – appoggiato dagli anarchici argentini – organizzato dal colonnello Cattaneo nel gennaio del 1933. Espulso dall’Argentina il 23 giugno 1933 per “attività sovversive”, una volta arrivato a Genova è trasferito con foglio di via a Città di Castello. Resosi irreperibile dopo pochi giorni, è arrestato in settembre dai carabinieri di Moncenisio che lo sorprendono nel tentativo di espatriare clandestinamente in Francia. Ricondotto nella cittadina natia, si rende nuovamente irreperibile; a causa di ciò, nell’aprile 1934, è ammonito. Ad agosto riesce, in ogni modo, a espatriare clandestinamente in Francia e, successivamente, a raggiungere la Spagna. Stabilitosi a Barcellona, collabora ai giornali anarchici «Solidaridad obrera» e «Tierra y libertad». Dopo l’alzamiento di Franco, l’insurrezione di Barcellona e lo scoppio della Guerra civile, si arruola nella Sezione Italiana della Colonna “Ascaso” cntfaib, allora comandata dal corregionale Mario Angeloni. Come quest’ultimo, muore il 28 agosto 1936 nella battaglia di Monte Pelato nei pressi di Huesca, colpito al ventre da una pallottola. La notizia della sua morte è riportata con grande clamore dai giornali catalani, mentre nella città di Barbastro (provincia di Huesca) gli viene intitolata una via. (E. Francescangeli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Perugia, Questura, Radiati, ad nomen.
Bibliografia: scritti di F.: El trabajo responsable, Barcelona 1936; scritti su F.: A. Garosci, Storia dei fuoriusciti, Bari 1953; A. López (a cura di), Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna. 19361939. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di liberazione in Italia, Roma 1982; Id. (a cura di), La Colonna Italiana, Roma 1985; U. Tommasini, L’anarchico triestino, a cura di C. Venza, Milano 1984; L. Brunelli, G. Canali, L’antifascismo umbro e la guerra civile spagnola, Perugia 1992; La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Roma, 1996, ad indicem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giuseppe ed Enrichetta Pellegrini
Bibliografia
- 2003