FAGGIONI, Bartolomeo Attilio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- FAGGIONI, Bartolomeo Attilio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- La Spezia
- Data di nascita
- November 13 1865
Biografia / Storia
- Nasce alla Spezia il 13 novembre 1865 da Francesco e Anna Foce, stagnino. Frequenta solo le prime classi elementari. Nel giugno 1886 le Autorità spezzine, dietro informazione della Prefettura di Pisa, vengono per la prima volta a conoscenza dell’attività propagandistica svolta da F. per conto della “setta anarchica” della quale fa parte. Gli agenti toscani intercettano, infatti, una lettera recante la sua firma nella quale richiede la spedizione di stampe e “giornali per diffonderli tra i compagni”. F. da quella data compirà “sempre attiva propaganda anarchica fra gli operai e pregiudicati di Spezia, eccitando i medesimi alla ribellione, al disprezzo delle leggi e delle autorità”, acquistando “in breve influenza tra i settari” della zona, i quali lo ritengono “gregario di azione scaltro ed ardito”. Per mezzo di Pilade Tocci e di Vittorio Fabrizioli è in relazione con L. Molinari e con P. Gori. F. presenzia a tutte le conferenze tenute da Gori alla Spezia fra il 1891 e il 1893. Sempre in questi anni contribuisce alla diffusione del periodico «L’Operaio» tra i lavoratori spezzini vendendo loro di nascosto le copie del foglio, in quel periodo diretto dal pisano Silvio Massai. Entra anche in contatto con il gruppo anarchico apuano, intrattenendo rapporti soprattutto con Primo Ghio, su invito del quale interviene anche alla conferenza tenuta da Molinari il 28 dicembre 1893 nei pressi di Carrara alla vigilia dei moti di Lunigiana. A questi partecipa assieme ad alcuni compagni spezzini; il 16 gennaio 1894, infatti, si reca con essi a Villafranca “con lo scopo evidente di unirsi alle bande armate colà formatesi”, ma il 19 è tratto in arresto dai carabinieri. Il Tribunale di guerra di Massa, il 9 febbraio, lo condanna a due anni di carcere e due di vigilanza speciale di PS per “associazione a delinquere e porto di armi insidiose”. Condonatagli metà della pena è rimesso in libertà il 19 gennaio 1895, ma la Commissione provinciale di Genova per l’assegnazione al domicilio coatto, in quanto “facente parte di un’associazione sovversiva”, gli infligge tre anni da scontarsi nella Rocca di Porto Ercole, dove entra in confidenza con P. Binazzi. Nell’agosto 1895, per motivi amministrativi è trasferito a Tremiti e, il 20 gennaio 1896, per motivi di ps, tradotto a Pantelleria fino alla scadenza del provvedimento restrittivo. Tornato alla Spezia l’8 novembre 1896 non dà alcun segno di “ravvedimento”, anzi, continua con il fratello Luigi Celso detto “Arturo”, di dieci anni più giovane, a propagandare, soprattutto nella zona di Vezzano Ligure, i propri ideali “a mezzo di conferenze e discorsi […] con la distribuzione e diffusione di opuscoli, giornali ed altri stampati sovversivi” e istigando “con canti e grida inneggianti all’anarchia, alla disobbedienza della legge e all’odio fra le classi sociali in modo pericoloso per la pubblica tranquillità”. Per questi motivi è inviato il 26 agosto 1897 al “domicilio obbligatorio” nella vicina Sarzana, F. rifiuta però la carta di permanenza e viene perciò riproposto per il domicilio coatto. La Commissione decide di inviarlo a Ponza, da dove fa ritorno alla Spezia il 23 dicembre 1898. F. è tenuto in buona considerazione da Binazzi per la sua abilità nella propaganda spicciola nelle fabbriche e nei centri rurali, dove si impegna nella diffusione e nella raccolta di fondi e sottoscrizioni in favore del foglio settimanale «Il Libertario». Nel 1916 si occupa come operaio negli stabilimenti della VickersTerni e come rappresentante della sezione spezzina partecipa al congresso dell’usi tenutosi a Parma nel 1920. Fino al 1922 rimane propagandista molto attivo nel circondario della Spezia “facendo con molta scaltrezza opera sobillatrice seguendo le direttive di Binazzi”, ma con l’ascesa al potere di Mussolini F. si astiene dal fare propaganda, non destando più l’interesse della polizia. L’ultimo cenno sul suo conto porta la data del 7 aprile 1942. S’ignorano data e luogo di morte. (A. Mameli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato La Spezia, Gabinetto Prefettura, b. 3, f. 5 Sovversivi 1890-1899.
Bibliografia: G. Bianco, G. Perillo, Il movimento anarchico alla Spezia dal 1888 al 1893, «Movimento operaio e socialista in Liguria», 1, 2-3, 1959; A. Bianchi, La Spezia e Lunigiana. Società e politica dal 1861 al 1945, Milano, 1999.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Francesco e Anna Foce
Bibliografia
- 2003