FABRIZIOLI, Vittorio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- FABRIZIOLI, Vittorio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Macerata Feltria
- Data di nascita
- April 14 1860
- Luogo di morte
- Nervi
Biografia / Storia
- Nasce a Macerata Feltria (PE) il 14 aprile 1860 da Antonio e Maria Giardinieri. Termina gli studi liceali ed è perciò considerato di “discreta coltura”. Durante il servizio militare è furiere ed è congedato per avere favorito alcuni operai, a danno di altri, nell’assegnazione di case operaie. Lavora (e lavorerà sempre) prima come commesso viaggiatore poi come ispettore della Singer, spostandosi in varie città italiane. Secondo le fonti di polizia si avvicina all’anarchismo relativamente tardi, già trentenne, a contatto con l’ambiente libertario spezino. Nell’ottobre 1891 pubblica a La Spezia il numero unico «Il Grido dell’operaio», a cui segue il periodico «L’Operaio» (fino al luglio 1893, quando, colpito da continui sequestri, cesserà le pubblicazioni). Alla Spezia organizza numerose conferenze di P. Gori, del quale diventa amico e con cui si manterrà sempre in contatto (come testimonia il numero unico «Il Demolitore!», 8 gen. 1922). Nel 1892 e nel 1893 F. subisce imputazioni e arresti. Da una prima condanna a 10 mesi di carcere viene tuttavia assolto in appello. Collabora nel frattempo a «L’Ordine» di Torino, con la sigla “vf” o “v”, inviando corrispondenze su Gori. Nel 1894, secondo la Questura di Como (dove risiede), pubblica per il 1° maggio un numero unico intitolato «Il Confine», manda corrispondenze a «L’Articolo 248» di Ancona e riceve “stampati sovversivi, inneggianti alla rivoluzione e all’assassinio” da Londra e da Parigi. In ottobre viene assegnato al domicilio coatto per un anno e nel gennaio 1895 inviato a Porto Ercole. Nell’agosto 1897 stabilisce la propria dimora ad Asti e poi a Vercelli, dove la moglie fa la sarta. Dal 1900, secondo la polizia, non manifesta più idee anarchiche e “può dirsi definitivamente passato al campo socialista”. Nel 1905 si trasferisce ad Alessandria e nel 1908 a Milano. Nonostante un lungo periodo di inattività politica riprende nel 1909 a collaborare a «La Protesta umana» e quando, nel novembre 1910, un gruppo di anarchici milanesi ridà vita alla testata «Il Grido della folla», F. entra nella redazione e collabora assiduamente, firmandosi “V.F.” o “Vieffe”, con editoriali, articoli e trafiletti di attualità dal tono fortemente polemico. Dopo l’esperienza de «Il Grido della folla», F. sembra rientrare nell’ombra. Alla fine del 1914 e agli inizi del 1915 collabora però con «Il Ribelle» di Molaschi. Negli anni di guerra, F., “pur continuando a professare le teorie libertarie, non dà luogo a speciali rimarchi”. Nel novembre 1918 viene incaricato di proseguire l’opera di Luigi Molinari e nominato consigliere delegato della “erigenda” Scuola Moderna “F. Ferrer”. Nel settembre 1920, in piena occupazione delle fabbriche, F. lancia dalle colonne di «Umanità nova» un appello ad acquistare azioni della Scuola Moderna. Contemporaneamente, in un articolo intitolato Vigilia d’armi, “Vieffe” si dichiara convinto che il proletariato si sia “messo sulla via maestra”. Nel gennaio 1922 commemora Gori ne «Il Demolitore!» (Trent’anni dopo. Cari e mesti ricordi). Smorzatisi gli entusiasmi con l’avvento del fascismo, F. scompare di nuovo. Ritiratosi in pensione a Genova Nervi, nel 1930 viene radiato dal casellario politico. Muore il 14 aprile 1931. (M. Antonioli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: F.: G. Perillo, Il movimento anarchico a La Spezia dal 1888 al 1892, «Movimento operaio e socialista», 1959, n. 1; Il Movimento operaio italiano. Dizionario biografico, a cura di F. Andreucci e T. Detti, Roma, 1976-1979, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Antonio e Maria Giardinieri
Bibliografia
- 2003