​FABBRI, Luce

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​FABBRI, Luce

Date di esistenza

Luogo di nascita
Roma
Data di nascita
25/08/1908
Luogo di morte
Montevideo
Data di morte
19/08/2000

Attività e/o professione

Qualifica
Insegnante
Qualifica
Scrittrice

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Roma il 25 Luglio 1908 da Luigi e Bianca Sbriccoli, docente universitaria. Luce passa l’infanzia tra la sua città natale e Bologna, vivendo in prima persona gli avvenimenti sociali del periodo e conoscendo direttamente le idee libertarie dai genitori. Il suo primo articolo, Scienza, filosofia e anarchismo – scritto a 17 anni con lo pseudonimo “Epicari” e pubblicato nella rivista anarchica «Pensiero e Volontà» – deriva da una polemica intessuta con Errico Malatesta. L’affermazione del fascismo ha un profondo impatto sulla sua vita e costringe la sua famiglia a separarsi per garantirsi la sopravvivenza. Così tra il 1926 e il 1928 vive lontana dai genitori, esuli a Parigi, perseguitati dalla polizia fascista.

Laureatasi in lettere presso l’Università di Bologna – dove segue i corsi del filosofo socialista Rodolfo Mondolfo – nel 1928 Luce raggiunge clandestinamente Parigi, grazie all’aiuto di Luigi Bertoni. Lì vive tre mesi in compagnia della famiglia e prende contatto con numerosi esiliati politici come Camillo Berneri, Jacques Mesnil, Nestor Machno, Jean Grave, e Mollie Steimer. Successivamente, da Amberes (Belgio), i Fabbri si imbarcano clandestinamente su un cargo alla volta dell’America del Sud e arrivano a Montevideo il 18 maggio del 1929, dove si stabiliscono. Per i primi tempi Luce lavora nella capitale uruguayana con il padre che fonda la rivista di resistenza antifascista «Studi Sociali» che, dopo la morte del genitore avvenuta nel 1935, dirigerà fino al 1946.

Partecipa intensamente al movimento libertario di questo paese, scrivendo numerosi articoli, tenendo conferenze e lavorando su vari fronti politici e sociali. Di quegli anni è un libro di poesie, I canti dell’attesa (Montevideo 1932), “libro di esilio e solitudine (bando)”, come lei lo definisce. Ricopre l’incarico di professoressa di Storia in varie scuole secondarie dell’Uruguay, tra il 1933 e il 1970 e nel contempo, dal 1949 al 1991 – con una parentesi tra il 1975 e il 1985, quando la dittatura al potere nel paese allontana dall’insegnamento molti professori di sinistra – detiene la cattedra di Letteratura Italiana alla facoltà di Umanistica e Scienze dell’Educazione (Universidad de la Republica); ricca è la sua produzione di articoli e saggi letterari, da ricordare in particolare quelli su Dante, Machiavelli e Leopardi.

Importante è anche la sua produzione politica indirizzata a una critica verso il fascismo e ogni tipo di totalitarismo tenendo sempre come punto di vista la valorizzazione della libertà e la realizzazione del progetto anarchico, in particolare nel suo opuscolo El totalitarismo entre les dos guerras (Rosario 1948), anticipa temi poi sviluppati da Hannah Arendt negli anni Sessanta. Nel 1936 si sposa con l’anarchico italiano Ermacora Cressatti che contribuirà in maniera importante, con idee e consigli, alla produzione letteraria di F., con la quale condividerà oltre un trentennio di vita e di militanza. In quello stesso anno gli avvenimenti rivoluzionari in Spagna le ispirano una Antología de la revolución española, (Montevideo 1937) firmata con lo pseudonimo di “Luz D’Alba”; in quest’opera Luce cerca di costruire la memoria delle lotte, conquiste e sconfitte degli anarchici, in quel momento così fertile in Spagna.

Luce lotta instancabilmente dal suo esilio contro il fascismo italiano e contro le dittature in Uruguay; nel corso della sua vita collabora a vari periodici anarchici come «Solidaridad Obrera» di Montevideo e «La Protesta» di Buenos Aires, o a riviste anarchiche italiane, come «A rivista anarchica», oltre che a riviste culturali e importanti giornali uruguayani. Tutta la ricca esperienza vissuta da Luce, nell’arco della sua tumultuosa esistenza, è radicalmente impregnata di anarchismo, impersonificato nella figura del padre; il che spiega abbastanza compiutamente il senso che lei stessa conferisce all’anarchismo e alla sua vita. La forza del pensiero libertario, nei luoghi e nelle epoche nelle quali fece conoscere, specialmente negli anni Venti e Trenta, segnarono in modo indelebile il suo percorso, a tal punto che Luce è impensabile senza l’anarchismo, e con lei è la propria dottrina che si fa persona. Lottare contro tutte le forme di autoritarismo, contro qualsiasi relazione di potere, contro regimi politici totalitari, contro i partiti centralizzatori e autoritari di sinistra, o di destra è il senso maggiore della sua esistenza, il suo grande ideale. Da questo ideale prendono origine molti degli sforzi personali che caratterizzano la sua personalità decisa e positiva e il pensiero filosofico e politico di questa donna che l’anarchico argentino Diego Abdad de Santillan, in modo appropriato, ha definito “una donna d’oro”.

A partire dal 1985, con il processo di democratizzazione del paese, si integra nella redazione della rivista «Opción libertaria», di Montevideo, organo del Grupo de Estudio y Acción Libertaria, che fonda assieme a – tra gli altri – Luis Alberto Gallego e Débora Céspedes. Partecipa a vari incontri libertari nazionali e internazionali, come alla conferenza Outros 500. Pensamento Libertàrio internacional, tenuta nell’agosto del 1992 a San Paolo del Brasile; e al Congresso Internazionale Anarchico, organizzato a Barcellona nel 1993, dove riceve numerose manifestazioni di riconoscimento e affetto. Nel 1996 pubblica un’importante biografia del padre nella quale però non si limita ad analizzare la figura paterna, ma dove anche storicizza l’esperienza libertaria, della fine del XX secolo in Italia e in Sud America. Luce convive, nell’arco della sua lunga vita, con la posizione dei leader anarchici italiani, francesi, spagnoli e successivamente latinoamericani. Il prestigio e il riconoscimento che la società uruguayana le conferisce spinge la televisione nazionale a realizzare un documentario sulla sua vita, intitolato Testigos, proiettato in tutto il paese e successivamente anche all’estero. Muore a Montevideo il 19 agosto 2000. (M. Rago)

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio privato di Luce Fabbri, Montevideo; Biblioteca Nacional de la República, Montevideo, Archivo de la Federación Libertaria Argentina; Biblioteca José Ingenieros, Buenos Aires; Arquivo Edgard Leuenroth, Univ. di Campinas, San Paolo, Brasile;  International Institute of Social History, Fondo Luigi Fabbri.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

183

Note

Paternità e maternità: Luigi e Bianca Sbriccoli

Bibliografia

Principali scritti di Luce Fabbri: Camisas negras. Estudio crítico hístorico del origen y evolución del fascismo, sus hechos y sus ideas, Buenos Aires, 1935; Gli anarchici e la rivoluzione spagnola, Ginevra, 1938, scritto con D. Abdad de Santillan; La Libertà nelle crisi rivoluzionarie Montevideo, 1947; L’Antimperialismo, l’Anticomunismo e la Pace Buenos Aires, 1949; Sotto la minaccia totalitaria. Democrazia, Liberalismo, Socialismo, Anarchismo, Napoli, 1953; La libertad entre la historia y la utopia, Rosario, 1962; El fascismo. Definición e historia, Montevideo 1963; Fascismo en el Uruguay, «Cuadernos de Marcha», Montevideo, set. 1971; El anarquismo, más alla de la democracia, Buenos Aires, 1983; Luigi Fabbri. Storia di un uomo libero, Pisa, 1996; Una strada concreta verso l’Utopia. Itinerario anarchico di fine millennio, Chieti, 1998. 

Principali scritti su Luce Fabbri: G. Landi, Intervista a L. Fabbri, «A rivista anarchica», ott. 1981; Dossier Ricordando Luce Fabbri, «A rivista anarchica», ott. 2000; M. Rago, Luce Fabbri: una lezione di vita, «Rivista storica dell’Anarchismo», lug.dic. 2000; Id., Entre a Historia e a Liberdade: Luce Fabbri e o anarquismo contemporaneo, São Paulo 2001, in appendice all’articolo e al libro vi è una esaustiva bibliografia di e su F.

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