CAFASSI, Francesco
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CAFASSI, Francesco
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Milano
- Data di nascita
- February 10 1872
- Luogo di morte
- Milano
Biografia / Storia
- Nasce a Milano il 10 febbraio 1872 da Angelo e Antonia De Silvestri, tipografo. Entra nel movimento anarchico nel 1889 e nel 1894 è considerato uno degli anarchici “più influenti e pericolosi”, sia per la rete di rapporti che intrattiene sia per lo “zelo inaudito” con cui propaganda le proprie idee. Anch’egli fa parte del nutrito gruppo che gravita attorno a P. Gori e nelle riunioni la sua parola è “ascoltatissima”. I suoi incitamenti alla rivoluzione durante lo sciopero degli operai meccanici del ’91 (che oltre coinvolgere 5/6.000 metallurgici si allarga ad altre categorie) gli procurano 10 mesi di carcere. Nel 1892 e 1893 viene arrestato a Milano e a Como e denunciato per associazione di malfattori, ma ottiene il non luogo a procedere. Nel giugno 1894, durante i disordini verificatesi in occasione della commemorazione di Garibaldi, C. assesta un “poderoso colpo di randello” a un ispettore di polizia, causandogli “una larga ferita al capo”. Condannato a 15 mesi di reclusione, esce di carcere il 1° settembre 1895 e il 2 viene tradotto a Tremiti, da dove invia corrispondenze a «La Battaglia», giornale del psli milanese, per scontarvi 18 mesi di domicilio coatto. Liberato condizionalmente nel novembre 1896, riprende la sua attività di tipografo prima a Monza, poi a Milano, sempre sotto vigilanza speciale. Nel maggio 1898, in seguito alla proclamazione dello stato d’assedio a Milano, C. ripara in Svizzera, a Losanna. Considerato aver contribuito “non poco al determinarsi dei recenti moti rivoluzionari”, viene denunciato al Tribunale di guerra e condannato in contumacia a 15 anni. Nel 1901 la Corte d’appello di Milano dichiara cessati gli effetti penali della condanna e C. può rientrare in Italia. Nel frattempo però ha abbandonato le file anarchiche per passare al PSI. Nell’aprile e poi nel novembre 1903 viene eletto nella Commissione esecutiva della CdL nella lista riformista. Nel 1904 si occupa dei pochi numeri de «Il Movimento operaio», il bollettino del Segretariato Nazionale delle CdL e delle Federazioni di Resistenza e collabora a «la Tipografia milanese», per la quale scrive il resoconto del vii Congresso tipografico nazionale (nov. 1904). Nel gennaio 1905 partecipa al Congresso di Genova (v delle CdL e ii della Resistenza) e viene eletto membro del Segretariato della Resistenza. Dopo la crisi del Segretariato che condurrà alla costituzione della cgdl e la riconquista della CdL di Milano da parte dei riformisti (1906), C. ritorna a far parte della Commissione di propaganda camerale. Nel 1908 viene candidato dai socialisti riformisti alle amministrative comunali senza tuttavia risultare eletto. Assunto come impiegato dalla Società Umanitaria, di cui sarà poi vicedirettore, nel 1909 diventa redattore del periodico «L’Umanitaria», che uscirà fino al 1917, curandone anche i supplementi «L’Umanitaria per i lavori dei campi» (fino al 1912) e, nell’ultimo anno cruciale di guerra, «L’Umanitaria per i profughi» (dic. 1917-dic. 1918). A partire dal 1910 – fino al 1924 – è gerente del bollettino trimestrale «Unione italiana dell’educazione popolare», organo dell’omonima organizzazione, diventato poi nel 1911 «La Coltura popolare», diretto da Augusto Osimo, Cesare Saldini, Filippo Turati, Ettore Fabietti. L’attività di C. è ormai tutta rivolta alle varie iniziative dell’Umanitaria e ai problemi dell’educazione popolare. Nel 1914 è gerente dei pochi numeri de «La Luce», pubblicazione della Società d’incoraggiamento di istruzione popolare. Nel 1915, in qualità di dirigente dell’Ufficio emigrazione dell’Umanitaria, assume la redazione della «Corrispondenza settimanale», periodico dell’Ufficio dell’emigrazione centrale dei Segretariati laici di assistenza agli emigrati, incarico che terrà fino al 1924. Lasciata l’Umanitaria, è dal 1924 al 1930 redattore della «Propaganda», pubblicazione della Cooperativa farmaceutica di via Passione, di cui era stato per molti anni consigliere. Negli anni Trenta C. esercita la professione di pubblicista – è redattore del quindicinale «I Mercati rionali» – e la sua condotta politica non dà luogo a rilievi, pur conservando sempre idee socialiste. Muore a Milano il 16 gennaio 1939. (M. Antonioli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio Società Umanitaria.
Bibliografia: F. Cafassi, Ventotene. Impressioni di un coatto, in Almanacco socialista per l’anno 1898, Milano 1897.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Angelo e Antonia De Silvestri
Bibliografia
- 2003