​FABBRI, Gino Paolo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​FABBRI, Gino Paolo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ariano nel Polesine
Data di nascita
February 27 1882

Biografia / Storia

Nasce ad Ariano Polesine (RO) il 27 febbraio 1882 da Francesco e Annetta Calzoni, commesso viaggiatore di stoffe. Compie solo gli studi elementari ma è “di svegliata intelligenza”. A 16 anni subisce una prima condanna dal pretore di Ariano Polesine a tre giorni di reclusione per furto. Emigrato a Savona, dopo un’iniziale militanza nel psi, aderisce al gruppo anarchico della città ligure, al cui interno esercita “molta influenza essendo uno dei più audaci agitatori e dei più accaniti antimilitaristi”. Per questa sua intensa attività incappa in una serie di denunce e condanne: il 15 gennaio 1904 è denunciato per ingiurie e percosse, il 18 settembre è imputato di “violenza, resistenza, oltraggio e danneggiamenti in occasione dello sciopero generale”; il 10 luglio 1905 la Corte d’appello di Genova lo condanna a 30 giorni di reclusione per oltraggio, condanna amnistiata il 7 agosto. Nel giugno del 1907 è denunciato “per istigazione a delinquere e per eccitamento alla disobbedienza dei soldati […] avendo concorso alla pubblicazione e diffusione in Savona di un numero unico dal titolo «Verso la rivoluzione sociale»”. Il 28 novembre 1907 è condannato per “grida sediziose in un corteo” a un mese di arresto, che sconta nel carcere di Savona. Il 15 giugno 1910, s’imbarca a Genova sul piroscafo Savoia diretto in Brasile e raggiunge l’Argentina, dove continua la sua attività di agitatore anarchico. Nel corso del 1911 viene ripetutamente segnalato dal Consolato d’Italia a Buenos Aires come protagonista di comizi contro “il Governo, al quale dà la colpa della carestia della vita”, di comizi anticlericali e a sostegno dello sciopero dei tranvieri “consigliando lo sciopero rivoluzionario. Elemento violento […] durante il fermo generale di 48 ore lo si vede in prima fila divulgando le sue idee anarchiche”. Nel 1912 è segnalato in Uruguay, a Montevideo, “dove è gran parte del movimento anarchico di quella città”. Il 16 agosto 1918 è tratto in arresto quale “autore di sparo di arma contro le autorità, in un comizio” tenuto il 13 agosto. Dalla fine di agosto F. riduce drasticamente la sua frenetica attività politica, dedicandosi prevalentemente al commercio di tessuti e merceria in un negozio a Montevideo; nel dicembre 1930 la polizia investigativa informa il Ministero dell’Interno che F. “milita in forma moderata nelle file anarchiche”. Il 15 marzo 1934 la Prefettura di Savona procede alla radiazione di F. dallo schedario della provincia: nel corso degli anni ’30 risiede con la famiglia a Montevideo “conducendo vita ritirata […] e pur conservando idee antifasciste, non consta che svolga alcuna attività politica”. Nel settembre 1941 vive ancora a Montevideo e fa parte di un Comitato democratico italiano di solidarietà con l’Inghilterra: in Italia continua a essere iscritto in “Rubrica di frontiera” con disposizione di “arresto”. Le ultime note informative scambiate tra le questure di Savona e di Rovigo sono del 1950 e si limitano a prendere atto che F. non ha fatto ritorno in Italia. S’ignorano data e luogo di morte. (V. Tomasin)

Fonti

Fonti: Archivio di Stato Rovigo, Questura, CP, b. 25, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Francesco e Annetta Calzoni

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

città