​UGOLINI, Vittorio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​UGOLINI, Vittorio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Foiano della Chiana
Data di nascita
April 10 1898
Luogo di morte
Foiano della Chiana

Biografia / Storia

Nasce a Foiano della Chiana (AR) il 10 aprile 1898. Fin da ragazzo esercita il mestiere di falegname, in paese è soprannominato “Dazio”. Vive intensamente il clima della sociabilità proletaria tipica della Toscana del primo ’900. Sotto la sua abitazione hanno sede le Leghe coloniche. Nel 1914, insieme al fratello Ugolino e altri giovani, partecipa alla costituzione di una locale sezione della Federazione Giovanile Socialista. L’esperienza non ha però seguito per insanabili contrasti con gli “adulti” del partito. Come altri suoi coetanei e compaesani U. aderisce all’anarchismo durante il servizio militare, ed è una scelta che dura tutta la vita. “Per me il concetto o meglio l’ideale anarchico significava e significa tutt’oggi vero socialismo”, dichiara in un’intervista del 1971 in cui emerge netta la commistione fra culture sovversive e ambiente popolare. “Dopo la guerra alcuni giovani tornarono di marina con l’ideale anarchico; erano stati nella compagnia del capitano Giulietti, quello che riportò dall’esilio l’anarchico Malatesta [...] fu costituito il gruppo anarchico. Promotori si fu il Melacci Bernardo, Scapecchi Santino, io, Buco di Caracca, Lanciotto Gailli, Pierino Senesi e Galli Serafino, una decina in tutti; avevamo legami con gli anarchici di Arezzo e del Valdarno per mezzo del Melacci; non si aveva sede, le riunioni le tenevamo una volta da una parte e una volta dall’altra. Purtroppo il nostro gruppo veniva spesso attaccato perché si diceva che gli esponenti non avevano voglia di lavorare e questo ci creava imbarazzo e disagio. Ricordo che Bernardo Melacci aveva molta facilità di parola e che teneva comizi; altro nome che io ricordo con affetto è quello di Sassi Attilio […]; durante l’occupazione delle fabbriche venne perfino l’anarchico Malatesta ad aiutare (fu a Figline, S. Giovanni, Montevarchi; non ricordo se sia stato ad Arezzo a fare la propaganda). Io ricordo di aver letto per la prima volta un giornale dal titolo «Il Libertario» nel 1914, mi veniva da La Spezia e me lo mandava mio fratello […]. Quelli che si professava l’idea anarchica a Foiano eravamo sempre, in tutte le circostanze, in batteria con i socialisti e le leghe rosse (era l’unica organizzazione sindacale esistente a Foiano che avesse tutelato gli interessi dei lavoratori) insomma eravamo tutt’uno; per il 1° maggio si fraternizzava; le date che ho sempre ricordato nella mia vita e non ho mai lavorato sono il 4 novembre, giorno che mi fecero prigioniero e così smisi di stare alle cannonate, e il 1° maggio festa dei lavoratori, anche durante il fascismo non lavorai. Quando si festeggiava il 1° maggio prima del ’20, sotto le logge di Piazza Alta si distribuivano panini ripieni, vino, tutti d’accordo, anarchici, socialisti, comunisti, leghe rosse, cooperative ecc.; poi c’era mio zio che faceva i palloni [aerostatici] e con il fuoco si facevano alzare e volavano via. Questo era il modo in cui si organizzavano le feste a quei tempi”. U. è testimone, anche se non processualmente coinvolto, dei “fatti di Renzino” del 17 aprile 1921, conflitto armato durante il quale cadono tre fascisti di ritorno da una spedizione punitiva in paese. Si prodiga, per molti anni, nel soccorso ai compagni condannati per l’episodio insurrezionale. Durante il ventennio continua a risiedere in paese, ed è assiduamente controllato in quanto sovversivo anarchico. Mantiene tuttavia contatti con altri antifascisti della zona. Nel dopoguerra riprende l’attività e nel 1949 organizza a Foiano una giornata per ricordare la figura di Melacci, oratore Pier Carlo Masini. Negli anni Cinquanta e Sessanta è lettore assiduo di «Umanità nova» e diffusore della stampa libertaria. Nel 1974 contribuisce con la sua testimonianza, in quanto “militante anarchico”, alla redazione del volume Antifascisti raccontano come nacque il fascismo ad Arezzo, edito dall’amministrazione provinciale. Muore il 19 marzo 1976. Le sue memorie sono custodite presso il locale Archivio ANPI. (G. Sacchetti)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio anpi, sezione “L. Nencetti”, Foiano della Chiana (AR), Testimonianza di Vittorio Ugolini ‘Dazio’, raccolta il 5 nov. 1971 da E. Raspanti.
 
Bibliografia: [P.C. Masini], Ricordo di Bernardo Melacci, «Umanità nova», 23 ott. 1949; F. Nibbi (a cura di), Antifascisti raccontano come nacque il fascismo ad Arezzo, Arezzo, 1974; L. Tomassini, Foiano della Chiana. Un paese toscano fra età giolittiana e fascismo, in Foiano 1912/1932. Contadini, vita di paese, lotte sociali e politiche in un centro della Valdichiana dalle foto di Furio Del Furia, Firenze, 1979; E. Raspanti, G. Verni (a cura di), Foiano e dintorni tra memoria e storia, Arezzo 1991, passim; G. Sacchetti, L’imboscata. Foiano della Chiana, 1921: un episodio di guerriglia sociale, Cortona, 2000.

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181

Bibliografia

2004

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