​QUAGLINO, Corrado Cesare

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​QUAGLINO, Corrado Cesare

Date di esistenza

Luogo di nascita
Torino
Data di nascita
17 marzo 1900
Luogo di morte
Biella
Data di morte
15 gennaio 1990

Attività e/o professione

Qualifica
Imprenditore

Biografia / Storia

Nasce a Torino il 17 marzo 1900, da Cesare e Elisabetta Riva, imprenditore. Dopo una breve parentesi fra la gioventù socialista, ancora giovane studente di ragioneria, aderisce all’anarchismo. Incarcerato più volte per propaganda anarchica, nel 1917 è condannato (assieme a Tommaso Elia, Enrico Cherubini, Francesco Allolio, Giuseppe Rubino e Ilario Margarita), a causa di un volantino antimilitarista firmato “Un gruppo di religiosi”, a due anni di detenzione dal Tribunale militare per “eccitamento alla rivolta e vilipendio all’esercito”. Liberato e richiamato alle armi, diserta.

Nel 1919 si trasferisce a Milano sotto falso nome (“Giorni”), ove è redattore di cronaca del quotidiano «Umanità nova», sulle cui colonne cura la rubrica “La voce del soldato”, e si occupa anche di tenere conferenze antimilitariste tra i militari di leva, attività per la quale viene denunciato. Nello stesso periodo collabora regolarmente anche a «La Valanga» di Roma e saltuariamente anche ad altre pubblicazioni libertarie e al giornale comunista «L’Ordine nuovo», ove scrive alcuni articoli in difesa delle idee libertarie.

Lo stesso Gramsci polemizza con lui dalle colonne del settimanale: premettendo che “l’amicizia non può essere disgiunta dalla verità, e da tutte le asprezze che la verità comporta”, il dirigente comunista afferma: “For Ever [pseudonimo di Q.] è un pseudo rivoluzionario: chi basa la propria azione sulla mera fraseologia ampollosa, sulla frenesia parolaia, sull’entusiasmo romantico è solo un demagogo, non un rivoluzionario”, (Lo stato e il socialismo, «L’Ordine nuovo», 28 giu./5 lug. 1919). Incarcerato assieme ad Armando Borghi ed Errico Malatesta alla fine del 1920, con varie accuse e imputazioni, partecipa insieme a loro allo sciopero della fame nel carcere di San Vittore dopo cinque mesi di detenzione, sciopero che interrompono solo in seguito allo scoppio della bomba al teatro Diana. Al processo sono tutti assolti.

Appena liberato, torna a Torino dove è diffidato nel 1926. Strettamente sorvegliato durante il fascismo, si ritira dall’attività politica. Durante la resistenza si occupa (in collaborazione con l’anarchico valdostano Pietro Perruchon) dell’occultamento e dell’espatrio in Svizzera di persone ricercate Nel dopoguerra è attivo nella Federazione Anarchica Piemontese e fa parte del consiglio nazionale della FAI. Muore a Biella a metà gennaio 1990. (T. Imperato)

Luoghi di attività

Luogo
Torino

Cariche e funzioni

Qualifica
Imprenditore

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Necrologio, «La Stampa», 17 gennaio 1990, p. 8.
 
Bibliografia: scritti di Q.: La battaglia delle idee. In difesa dell’anarchia, «L’Ordine nuovo» 28 giu.-5 lug. 1919. Scritti su Q.: U. Fedeli, Giornali, Riviste, Numeri Unici Anarchici, stampati in italiano dal 1914 al periodo clandestino, «Movimento operaio», apr.-mag. 1950; Un trentennio di attività anarchica, 1914-1945, Cesena, 1953, pp. 47-52-56; Federazione Anarchica Italiana, Congressi e convegno 1944-1962, a cura di U. Fedeli, Genova, 1963; G. Mariani, Memorie di un ex-terrorista, Torino [s. l.] 1953; A. Borghi, Mezzo secolo di anarchica (1898-1945), Napoli, 1945, ad indicem; Id., Errico Malatesta in 60 anni di lotte anarchiche, New York 1933, pp. 231/240; P. Spriano, “L’Ordine Nuovo” e i consigli di fabbrica (1919-1920), Torino 1971, p. 56 nota; Id., Storia di Torino operaia e socialista. Da De Amicis a Gramsci, Torino 1972, p. 365; G. Carcano, Cronaca di una rivolta. I moti torinesi del ’17, Torino, Stampatori, 1977, p. 174; Mantovani, ad indicem; P. Finzi, La nota persona. Errico Malatesta in Italia, Ragusa 1990, ad indicem; T. Imperato (a cura di), Ricordo di Paolo Gobetti, «BAP», lug. 1996; G. Di Lembo, Guerra di classe e lotta umana. L’anarchismo in Italia dal Biennio rosso alla Guerra di Spagna 1919-1939, Pisa, 1999, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Cesare e Elisabetta Riva

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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