​ORAZI, Vittorio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​ORAZI, Vittorio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Roma
Data di nascita
March 13 1871
Luogo di morte
Roma

Biografia / Storia

Nasce a Roma il 13 marzo 1871 da Pietro e Rosi Vincenza, contabile. Viene descritto nelle prime segnalazioni della Prefettura di Roma quale uomo “sufficientemente colto, privo di titoli di studio ma abbastanza istruito avendo percorso le prime due classi di scuola tecnica.” Diffusore della stampa anarchica, affiliato al movimento dal 1893, “si diede anima e corpo alla propaganda e riuscì meravigliosamente a far gran numero di proseliti”. In stretto contatto con i più noti anarchici della capitale, Del Bravo, Melinelli e Ceccarelli, è con loro impegnato nella riorganizzazione dei gruppi della capitale. Sospettato di essere l’autore dello scoppio della bomba a Palazzo Martini nel gennaio del 1893, viene arrestato ma il 10 giugno è assolto per insufficienza di prove. Rimesso in libertà prosegue senza condizionamenti nella sua attività, il che gli costa un nuovo arresto nel maggio 1894 e una nuova assoluzione nell’agosto. L’11 febbraio 1895 viene assegnato al domicilio coatto per due anni a Porto Ercole. L’11 giugno 1896 fa rientro a Roma in libertà condizionata e viene sottoposto a vigilanza speciale. È tra i firmatari del supplemento straordinario de «L’Agitazione», dell’aprile 1898, documento di protesta contro il processo seguito ai fatti di Ancona. Sospettato insieme ad altri anarchici della capitale di essersi reso solidale con l’assassinio nel settembre del 1898 a Ginevra della Imperatrice d’Austria, da parte dell’anarchico Luccheni è denunciato all’Autorità giudiziaria insieme ad altri 45 compagni tra i quali Sottovia. Diffusasi la notizia, O. si dà alla latitanza; in dicembre il Tribunale di Roma dichiara il non luogo a procedere per insufficienza di indizi. Il 10 novembre del 1899 partecipa alla riunione che dà vita alla fsal. È tra i firmatari romani di un nuovo appello, pubblicato su «L’Agitazione» in solidarietà degli anarchici processati per associazione sediziosa ad Ancona nel luglio 1900. Denunciato a piede libero per associazione a delinquere in agosto, il Tribunale dichiara il non luogo a procedere in dicembre. Spicca nella propaganda tra gli anarchici della capitale, ma agli inizi del 1910 va a lavorare a Messina, dove cura la costruzione di alcune baracche per i terremotati. In maggio rientra a Roma, dove sembra far parte del nucleo autonomo per la propaganda e l’azione anarchica. Continua la sua attività nel Fascio Comunista Anarchico, nato nella capitale il 28 febbraio del 1913, ma la sua militanza si fa meno assidua. Non sembra, pur rimanendo tra i sottoscrittori del movimento, prendere più parte alle agitazioni antimilitariste e per l’ingresso dell’Italia in guerra e neppure negli anni del Biennio rosso sembra svolgere alcun ruolo. Muore per una grave malattia a Roma il 29 marzo 1920. (I. Del Biondo)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Pietro e Rosi Vincenza

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città