BURATTI, Galileo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BURATTI, Galileo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Roma
Data di nascita
1876
Luogo di morte
Roma
Data di morte
11/07/1916

Attività e/o professione

Qualifica
Cappellaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Roma nel 1876 da Antonio e Matilde Bergami, cappellaio. B. si avvicina al movimento anarchico solo nel 1893 e viene indicato nelle prime segnalazioni della Prefettura di Roma, come uomo di “forma e condotta discreta” senza educazione né cultura ma “assai intelligente”. Svolge una intensa attività di propaganda soprattutto nella sua categoria. Sospettato di produrre bombe, viene arrestato e assolto il 3 dicembre 1894. Sulla scia degli avvenimenti francesi e italiani, nel marzo e maggio 1894, infatti, Roma è teatro di tre esplosioni una prima a Palazzo Montecitorio e le altre due al Ministero di Grazia e Giustizia e al Ministero della Guerra. Questi attentati, però, sono considerati per lo più atti isolati e sconfessati dalla maggioranza del movimento anarchico, teso alla propria riorganizzazione e all’inserimento nelle strutture del movimento operaio e contadino. Tra i più attivi propagandisti, B. prende parte ai lavori del direttivo del gruppo “Germinal”, che si incammina lungo la strada tracciata da Malatesta nel ’97 nell’ottica della costituzione della fsal, a cui aderisce il 10 novembre del 1899. L’urgenza di combattere la reazione si accompagna al tentativo di riorganizzazione del movimento di cui la fsal è protagonista nel 1901 con il suo programma socialista anarchico. Mentre B. si allontana dalla riunione tra socialisti e anarchici che si tiene il 1°maggio ’99 al “Monticello” viene arrestato per grida sediziose e condannato a 12 giorni di arresto. Il 6 agosto 1899 insieme a Stagnetti, è tra i promotori di una riunione segreta per avviare delle iniziative per la commemorazione di Michele Angiolillo, ucciso il 19 agosto 1897 per aver attentato alla vita del Presidente del Consiglio Canovas per protesta contro l’esecuzione di anarchici spagnoli. Viene stabilito di distribuire dei manifestini riproducendo un articolo de «La Tribuna» e l’autodifesa di Angiolillo davanti la Corte che lo ha condannato a morte. Ma la polizia, venuta a conoscenza dell’iniziativa, sequestra il materiale e denuncia i partecipanti, tra i quali il B. per istigazione all’odio di classe. Nello stesso anno, il 17 settembre partecipa e interviene nella conferenza tenuta da F.S. Merlino presso il circolo romano “Cesare Lucatelli”. Partecipa alla campagna per una sottoscrizione a favore di un nuovo giornale anarchico da pubblicare a Pisa, «Il Pensiero libertario», che esce per pochi numeri. Colpito da mandato di cattura il 17 settembre 1900 per “insurrezione contro i poteri dello stato e incitamento alla guerra civile”, per sottrarsi all’arresto B. si butta dal terzo piano della sua abitazione nel cortile durante le operazioni dei carabinieri, ma rimasto ferito nella fuga viene portato in ospedale e piantonato. Il 24 novembre però è assolto per insufficienza di prove dall’accusa e posto in libertà. Inizia per lui un periodo di attenta vigilanza e piccoli arresti per reati minori con brevi condanne. Non sembra in questo periodo essere particolarmente dinamico, e per lo più si dedica al suo lavoro in una cappelleria romana. Muore a Roma, a causa di una bronchite, l’11 luglio 1916. (I. Del Biondo)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Collezione

Persona

città