BUCHI, Ulderico
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BUCHI, Ulderico
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Ancona
- Data di nascita
- 25/01/1874
- Luogo di morte
- Sassoferrato
- Data di morte
- 25/12/1943
Attività e/o professione
- Qualifica
- Operaio
- Qualifica
- Muratore
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce ad Ancona il 25 gennaio 1874 da Francesco e Teresa Cerusico, operaio, poi muratore. Fratello di Emilio, il suo cognome originario è Bugio, ma nel 1912 ottiene di modificarlo. Lavorante nella locale raffineria degli zuccheri, fa parte del gruppo “La Nuova concordia”. Il 9 maggio 1897 viene messo agli arresti per avere cantato l’Inno dei lavoratori per le vie di Montemarciano. È fra i manifestanti che nel gennaio 1898 sfilano ad Ancona contro il rincaro del pane; in seguito agli scontri che si registrano durante la protesta, nel marzo seguente viene processato è assolto per incitamento alla guerra civile, devastazione e saccheggio. Nel 1913 il suo nome compare nell’elenco dei sottoscrittori di «Germinal» e «Volontà», come pure fra i soci del circolo “Studi sociali”, sorto nel capoluogo marchigiano in novembre. Il 30 maggio 1914 B. viene eletto nella commissione esecutiva della CdL. Ricercato dalle autorità per i fatti della Settimana rossa, fa perdere le proprie tracce, finché l’ordine di cattura ai suoi danni viene revocato per insufficienza di prove. Nel marzo 1916 parte alla volta di Cervignano per mettersi a disposizione del genio della 3a armata, che gli commissiona alcuni lavori edili. Rientra ad Ancona qualche settimana più tardi e l’anno dopo è eletto segretario della locale cooperativa dei muratori e manovali. La sorveglianza su di lui prosegue, benché la sua condotta politica sia giudicata meno pericolosa che in passato. Nel 1919 si trasferisce in Lombardia, va a risiedere a Precotto e trova lavoro alle fonderie elettriche di Sesto San Giovanni; nell’aprile 1920 è di nuovo ad Ancona come muratore della cooperativa Maffi. Nel 1928 si sposa e si apparta definitivamente dalla scena politica. Muore a Sassoferrato il 25 dicembre 1943. (R. Giulianelli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Ancona, Questura, Sorvegliati politici 1900-1943, b. 22, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181