BUCCI, Silvio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BUCCI, Silvio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Campiglia Marittima
Data di nascita
18/09/1878

Attività e/o professione

Qualifica
Bracciante
Qualifica
Gasista

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Campiglia Marittima (LI) il 18 settembre 1878, bracciante, gasista. Anarchico “spinto”, firma nella primavera del ’98, insieme a Duilio Beconi, Mario Cappelli, Amedeo Venturi e altri 47 compagni di fede, una protesta pubblica contro lo scioglimento del movimento libertario, minacciato dai procuratori del regno, che intendono equipararlo a un’associazione di malfattori. La dichiarazione, sottoscritta da migliaia di anarchici di tutta Italia, appare su un supplemento speciale de «L’Agitazione» di Ancona. Il 17 agosto 1899 B. viene condannato a 29 giorni di carcere per resistenza alla forza pubblica e il 7 ottobre 1905 viene schedato dalla Prefettura di Pisa, che ne segnala la pessima fama, il carattere malvagio e l’espressione spavalda. Operaio “gazista” nello stabilimento di Piombino, viene eletto, il 24 luglio 1910, membro della Commissione esecutiva della CdL sindacalista e l’anno seguente è uno dei protagonisti del drammatico sciopero degli operai siderurgici piombinesi ed elbani. Colpito, l’11 dicembre 1911, da mandato di cattura “per istigazione a delinquere, eccitamento alla devastazione, alla strage e ad altri delitti commessi a Piombino il 24 settembre u.s. e precedentemente”, si rifugia in Svizzera, ma viene arrestato a Basilea il 15 febbraio 1912 perché è privo di mezzi e di documenti e trattenuto in carcere per qualche giorno. Rimesso in libertà, è segnalato a Zurigo il 27 marzo 1912. Assolto, il 30 maggio seguente, dai giudici del Tribunale di Volterra “per non provata reità dalle imputazioni di associazione e istigazione a delinquere”, rimpatria alla fine dell’anno e si stabilisce a Genova, dove lavora all’Ansaldo, con la qualifica di gasista. Nei venti anni successivi è occupato a Rivarolo, a Sampierdarena e a Cornigliano, poi, il 6 novembre 1933, si trasferisce a Farnese e il 26 marzo 1934 fa il bracciante a Isola di Castro. Il 25 novembre seguente lavora a Manciano, come sterratore, mantendo, secondo i carabinieri di Pitigliano, una “condotta regolare”. Il 14 ottobre 1935 fa ritorno a Sampierdarena, dove viene assiduamente vigilato, perché non mostra segni di ravvedimento, come più volte ripetono le autorità locali al Ministero dell’Interno. S’ignorano data e luogo di morte. (M. Lenzerini)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; «L’Agitazione», 1898, suppl. straord.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Collezione

Persona

città