BRUZZONE, Gaetano
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BRUZZONE, Gaetano
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Rossiglione
- Data di nascita
- 08/04/1897
- Luogo di morte
- Genova
- Data di morte
- 18/11/1946
Attività e/o professione
- Qualifica
- Operaio
- Qualifica
- Facchino
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Rossiglione (GE) l’8 aprile 1897 da Giuseppe e Carolina Minetti, operaio e facchino. All’età di dieci anni si trasferisce, a seguito della famiglia, a Sestri Ponente. Nel 1915 B. si arruola in marina; dopo la guerra è legionario a Fiume con D’Annunzio. Ritornato a Sestri P. aderisce al locale Circolo Giovanile Sindacalista. Fortemente impegnato sul terreno sindacale e su quello politico è tuttavia più propenso all’azione che alla propaganda: lo troviamo, il 4 luglio del 1921, tra i difensori della CdL di Sestri Ponente dall’attacco dei fascisti e delle guardie regie. In seguito a ciò viene arrestato. Poco dopo la scarcerazione, l’11 marzo 1922, B. espatria in Francia, con un gruppo di operai sestresi licenziati per rappresaglia. Lavora, dapprima come minatore nelle Ardenne, poi come manovale in diverse acciaierie (Villerupt e Knutage, nella Mosella). Nel 1925 trascorre un breve periodo in Lussemburgo, ritorna poco dopo in Francia e lavora di nuovo in miniera e poi in acciaieria. Nel 1928 è cameriere in un locale di Bois-Colombe e vi rimane fino al 1930. In seguito si trasferisce, prima a Lenz, poi a Brest, dove lavora come muratore fino al 1932 e infine a Port-Vendre dove lavora come facchino. Nel gennaio del 1933 B. è a Perpignano senza lavoro e viene arrestato per vagabondaggio. Dopo la scarcerazione si reca a Tuchaud, dove lavora presso un viticultore, ma le autorità francesi non gli concedono più il permesso di soggiorno, per cui B. è obbligato a chiedere al consolato di Carcassonne il visto per il ritorno in Italia. Visto che gli viene negato perché B. è stato iscritto in “Rubrica di Frontiera” “per avere durante la sua permanenza in Francia […] svolto attiva propaganda comunista, mantenendosi in contatto continuo con gli ambienti estremisti sovversivi”. Il 12 marzo 1935 B. rimpatria ed è arrestato alla frontiera di Ventimiglia. Indagato sui suoi trascorsi all’estero, B. viene ammonito. Una volta rientrato a Genova ristabilisce i rapporti con i compagni rimasti e subisce un fermo, il 21 maggio 1935, in occasione della visita di personalità governative. Un anno dopo è prosciolto dai vincoli dell’ammonizione in occasione della vittoria italiana in Etiopia. Successivamente allo scoppio della Guerra Civile in Spagna, B. emigra clandestinamente in quel paese, come tanti altri e vi rimane più di due anni combattendo contro i falangisti in una formazione imprecisata. Nel gennaio del 1939 rientra in Italia, ma viene fermato a Sanremo e munito di foglio di via obbligatorio. Ignorato l’obbligo di rientro a Genova, B. viene arrestato e condannato a un mese e dieci giorni di carcere. Ultimata la pena, viene deferito alla commissione provinciale per il confino per “propaganda antifascista” e assegnato alle isole Tremiti per cinque anni. Liberato il 25 luglio del 1943, ritorna a Genova dove riprende il suo posto nella lotta e dopo l’8 settembre, braccato dalle brigate nere sale in montagna e combatte in una formazione partigiana. Alla fine della guerra milita nella FCLL. Muore a Genova, in un incidente di lavoro, il 18 novembre 1946. (G. Barroero)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Epi [Virgilio Mazzoni], [Necrologio], «L’Amico del Popolo», 9 dic. 1946.
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- 181