BROCATO (BROCCATO), Elia
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BROCATO (BROCCATO), Elia
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Cefalù
- Data di nascita
- May 4 1853
- Luogo di morte
- Cefalù
Biografia / Storia
- Nasce a Cefalù (PA) il 4 maggio 1853 da Vincenzo e Concetta Martino. Impiegato presso la Congregazione di Carità di Cefalù, inizia il suo impegno sociale con la denuncia delle usurpazioni e malversazioni dei fondi destinati all’assistenza pubblica da parte del vescovado di Cefalù. È questo un tema che altri, prima di lui, avevano sollevato (fra tutti, il giovane Schicchi), senza peraltro ottenere risultati concreti. Ai primi del secolo, sostenuto dal giornale socialista «La Battaglia» di Palermo, di cui è assiduo corrispondente (pseudonimi: “Marat”, “Paropinus”), e dalla sua abile oratoria, fonda il “comitato di rivendica delle usurpazioni della mensa vescovile”, di cui assume la vicepresidenza, dando ben presto vita a un esteso movimento popolare di protesta, in quella che fino a poco tempo prima era considerata la “vera sagrestia della Sicilia”, e riuscendo finalmente a strappare alla Chiesa alcune realizzazioni pratiche (l’Ospizio di mendicità, un cospicuo finanziamento per l’Ospedale civico) e ad aumentare i sussidi spettanti ai poveri. In quest’epoca egli si dichiara socialista (pur non facendo parte del circolo socialista, istituito a Cefalù solo nel 1903, collabora all’impianto della scuola socialista da esso promossa), parteggia per i partiti popolari. La sua adesione all’anarchismo, graduale e nutrita di studi approfonditi, avviene al rientro da un suo viaggio all’estero, probabilmente negli Stati Uniti. Nel marzo 1908 risulta tra i sottoscrittori de «La Protesta umana» di Milano; nel 1910 è tra i redattori de «Il Proletario anarchico» di Marsala, diretto da Schicchi. Partecipa così al tentativo di “riannodamento delle forze anarchiche siciliane”, promosso da quel giornale, che prevede, tra l’altro, l’“incremento della Biblioteca Sociale di Cefalù” (biblioteca popolare circolante, costituita da B. nel febbraio 1911) e la “formazione di centri di propaganda a Marsala, Cefalù, Lucca Sicula e Vittoria”. L’anarchico di Cefalù diventa quindi uno dei perni di questo progetto, frustrato dalla crisi che ben presto si abbatte ben presto sul movimento. In controtendenza rispetto ad essa, B. abbandona il Circolo dei Lavoratori, nel quale aveva fino ad allora esplicato la sua azione, per tentare di costituire, alla fine del 1912 e nel giugno 1914, un circolo anarchico, che alla tradizionale attività anticlericale, affianchi quella astensionista e la più recente polemica antimilitarista contro la Guerra di Libia. Nel segno dell’antimilitarismo è la sua collaborazione al «Rompete le file!» di Aldino Felicani, con un articolo specialmente, L’antimilitarismo s’impone nella propaganda operaia, che viene incriminato per vilipendio all’esercito (sarà assolto dalla Corte di appello di Bologna il 17 febbraio 1914). È operaia la composizione del gruppo anarchico di Cefalù, che l’emigrazione (partono, per gli Stati Uniti, Pietro Prestianni, Rosario Cortina, Giacinto Marchesotto e altri) e l’incoerenza dello stesso B. davanti al primo conflitto mondiale, finisce col frantumare. Aderendo alla tesi del “pericolo teutonico da debellare”, egli è infatti tra i pochi interventisti che conta il movimento anarchico in Sicilia. Nel gennaio 1917 viene tuttavia segnalato come diffusore di stampati sovversivi tra i militari. Nell’immediato dopoguerra, allorché, corrispondente del «Popolo» di Palermo diretto dal socialista Gaspare Nicotra, egli riprende contatto, attraverso Nino Napolitano, collaboratore dello stesso giornale, con l’ambiente anarchico schicchiano. Schicchi sta infatti tentando, non senza successo, di recuperare all’anarchismo i fermenti rivoluzionari pur presenti tra gl’interventisti “in buona fede e ravveduti pienamente” e gli ex combattenti. Si apre per B. una nuova stagione di lotte, che lo vede membro, nel luglio 1919, del gruppo “Spartaco” e collaboratore assiduo dei numeri unici schicchiani e poi de «Il Vespro anarchico» quindicinale, col quale si ripropone la realizzazione di quel piano di espansione dell’anarchismo siciliano e di diffusione della sua pubblicistica, rimasto interrotto dieci anni prima. A Cefalù si svolgono due importanti convegni anarchici, nell’estate del 1920, a cavallo della stagione delle occupazioni delle terre, e il 1° maggio 1921, in occasione di un memorabile comizio di Paolo Schicchi. Essa diventa uno dei luoghi-simbolo dell’anarchismo siciliano, anche se vi si contano pochi militanti anarchici (Antonino Citrano, Rosario Maranto, Matteo Ventimiglia, emigrato nel 1925, Cosimo Vazzana) e molti ibridi anarcocomunisti (come Totò Vazzana, segretario della sezione comunista). Si era infatti accentuata in città una tendenza, presente fin dal 1914, alla confusione degli anarchici con le forze socialiste massimaliste, poi comuniste, piuttosto vivaci sia sul piano della polemica anti-riformista che su quello della mobilitazione antifascista. Cefalù è perciò un laboratorio privilegiato per sperimentare la costruzione in Sicilia del “fronte unito proletario”, articolato rigidamente dal basso, propugnato da Schicchi. Significativa, a tal proposito, è la costituzione di un “comitato di azione proletaria” che fa le sue prove soprattutto in alcuni episodi di resistenza vittoriosa alle squadre fasciste (il 6 gennaio 1921 e il 9 aprile 1922), presi a modello in altre località dell’isola. Al culmine di tanto rinnovato impegno, B. viene colto dalla morte, avvenuta nella sua città natale il 16 novembre 1921.
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Palermo, Gabinetto di Questura (1920-1943), b. 818 (1941), ad nomen; ivi, Gabinetto di Questura (1906-1939), b. 185 (1922), f. Cefalù - Gruppo Anarchico; ivi, Gabinetto di Prefettura (1906-1925), b. 75 (1911-1915), f. Marsala. Convegno anarchico; ivi, b. 388, f. Sovversivi. Vigilanza e ricerche, sf. Elenco delle persone appartenenti ai partiti sovversivi domiciliate nei comuni del circondario di Cefalù (27 febbraio 1907); ivi, b, 392, ad nomen; I sovversivi di Cefalù, Corrispondenze. I funerali di Elia Brocato a Cefalù, «Il Vespro Anarchico», Palermo, 18 dic. 1921.
Bibliografia: Massar, Note polemiche. La coerenza, «I Picconieri», Palermo, numero unico, 25 dic. 1920, p. 3.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Vincenzo e Concetta Martino
Bibliografia
- 2003