BRASILI, Antonio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BRASILI, Antonio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Ancona
- Data di nascita
- 11/01/1867
- Luogo di morte
- Ancona
- Data di morte
- 12/02/1946
Attività e/o professione
- Qualifica
- Calzolaio
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce ad Ancona l’11 gennaio 1867 da Gervasio ed Eufrasia Bragli, calzolaio. Fino al settembre del 1896 vive ad Ancona dove si occupa attivamente della diffusione della stampa anarchica. È dotato di “scarsa coltura” ma di convinta fede anarchica; rischia il domicilio coatto per aver partecipato alle manifestazioni di piazza nel gennaio 1894 contro le misure adottate dal governo in occasione dei disordini avvenuti in Sicilia. È considerato il capo gruppo degli anarchici del rione Piano San Lazzaro. Nel settembre 1896, per sfuggire al domicilio coatto espatria in Argentina dove si trattiene per circa quattro anni prima di far ritorno in Ancona. Qui riprende subito un posto di rilievo in seno all’organizzazione anarchica, soprattutto come diffusore della stampa del movimento, ma partecipa anche a manifestazioni sovversive e spesso finisce in carcere. Ritorna brevemente in Argentina nel 1906. Nel gennaio del 1908 con la propria moglie Chiara Piambianchi, anche lei anarchica schedata, rientra in Ancona. In seno al movimento libertario riveste ora un ruolo di primo piano ed è sempre presente alle principali riunioni. Nel settembre del 1911 è a Roma per il congresso anarchico. Nel frattempo si iscrive al gruppo anarchico “Kotuko” di Ancona. Il 28 agosto 1912 partecipa al congresso anarchico romagnolo-marchigiano che si tiene a Rimini, mentre nel febbraio del 1913 è a Fabriano per il congresso anarchico umbro-marchigiano. Sempre prodigo nel propagandare la stampa del movimento, è uno dei sostenitori del giornale «Volontà», sorto nel giugno del 1913 ad Ancona; alla fine dello stesso anno entra a far parte del gruppo “Studi Sociali”. Dal 1914 si batte attivamente contro la guerra. Al termine del conflitto, assieme a Cesare Stazio ed Ercolano Cinti forma il comitato direttivo dell’Unione anarchica anconetana e si accosta al sindacalismo libertario. Durante i disordini verificatisi in Ancona nel luglio 1919 per la questione del caro viveri, viene per l’ennesima volta arrestato, anche se niente emerge a suo carico. Durante gli anni del regime è costantemente vigilato, subisce perquisizioni e la sua attività inevitabilmente si riduce, fino a non dare più rilievi. Muore ad Ancona il 12 febbraio 1946. (R. Lucioli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Ancona, Questura, Sorvegliati politici 1900-1943, b. 20, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181