BRANCHI, Luigi

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BRANCHI, Luigi

Date di esistenza

Luogo di nascita
Parma
Data di nascita
21/10/1886
Luogo di morte
Mirandola
Data di morte
20/05/1957

Attività e/o professione

Qualifica
Barbiere

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Parma, nell’Oltretorrente, il 21 ottobre 1886 da Achille e Albertina Zanichelli, barbiere. Nel 1906 segue la famiglia a Modena, dove la madre gestisce una casa di tolleranza in via Armaroli, nel quartiere proletario del centro cittadino. Nel 1907 aderisce al movimento anarchico e comincia una lunga serie di peregrinazioni. Si trasferisce prima a Milano, poi a Luino, da dove comincia la sua corrispondenza con il giornale anarchico «La Protesta umana», firmando i suoi articoli con lo pseudonimo de “Il Terrorista”. A causa di una di queste corrispondenze, il 4 giugno 1908 è condannato, con la condizionale, alla pena di tre mesi e dieci giorni di reclusione, e a una multa, per “vilipendio all’esercito commesso a mezzo stampa”. Subito dopo il processo espatria in Svizzera, a Ginevra, dove aveva passato già un breve periodo l’anno precedente. Dalla città elvetica si porta quindi a Metz, nell’Alsazia-Lorena, da cui è però subito espulso, il 28 novembre 1908, per “mene anarchiche”. Torna allora in Italia, di nuovo a Milano, dove vive il padre. Il soggiorno lombardo dura però pochissimo. Ricomincia infatti a spostarsi tra la Svizzera (Ginervra, Saint-Imier, Monthey) e l’Italia (Genova e ancora Milano) alla ricerca di un lavoro stabile, mantenendo però i contatti con gli ambienti anarchici. Continua, infatti, a collaborare con il giornale «L’Alleanza libertaria» di Roma, con delle corrispondenze occasionali firmate “Espotador”. Nel giugno 1911 si stabilisce definitivamente a Mirandola, in provincia di Modena, dove la madre gli aveva lasciato una piccola eredità, si sposa e apre un negozio di barbiere. Dal 1912, secondo le relazioni della polizia, smette di fare politica in modo attivo. Il 17 novembre 1915 è arruolato negli Alpini (6° rgt), corpo da cui è congedato nel 1919. Nella domanda di adesione all’ANPPIA, del 31 ottobre 1948, dichiara di essere stato perseguitato dai fascisti, bastonato, arrestato nel 1927 per misure di PS, condannato a pene detentive, ma non risulta abbia più svolto attività politica. Anzi, nel 1933 è proposta la sua radiazione dall’elenco dei sovversivi, che è però ratificata solo nel 1938, con la motivazione seguente: “ebbe a dare prova di elevati sentimenti patriottici frequentando e distinguendosi nelle manifestazioni che si effettuano nelle ricorrenze Nazionali dal 1933 ad oggi non ha più dato luogo a rimarchi”. Nel dopoguerra aderisce di nuovo al movimento anarchico, collaborando occasionalmente a giornali libertari con lo pseudonimo di “Retif”. È anche vicepresidente della sezione locale dell’Associazione nazionale combattenti e reduci. Muore a Mirandola il 20 maggio 1957. (C. Silingardi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Casellario politico centrale, ad nomen; Istituto storico di Modena, Fondo ANPPIA.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Collezione

Persona

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