​ASTORRI, Everardo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​ASTORRI, Everardo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Imola
Data di nascita
23/10/1858
Luogo di morte
Imola
Data di morte
11/11/1923

Attività e/o professione

Qualifica
Calzolaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Imola (BO) il 23 ottobre 1858 da Giuseppe e Maria Folli, calzolaio. Fin da giovane si distingue per le sue idee anarchiche, tanto da essere condannato nel 1877 a una multa assieme ad altri due compagni per schiamazzi notturni e ribellione contro gli agenti di PS; già allora è indicato come aderente all’Internazionale. Nel 1878, assieme al compagno anarchico Ferdinando Zappi, è argomento di corrispondenza tra il prefetto di Bologna e il sottoprefetto di Imola, poiché si teme che i due stiano progettando un colpo di mano ai danni del delegato capo, colpevole di dedicare loro una vigilanza ai limiti della provocazione. Sarà sempre segnalato come mite ma di carattere inquieto, di mano pronta e di grande audacia, capace di commettere qualsiasi azione criminale. Subisce l’ammonizione per attività rivoluzionarie dal 17 gennaio 1879 al 21 settembre 1888. Nell’ottobre del 1880 e nel settembre 1882 è nuovamente arrestato per contravvenzione al monito; nel settembre 1881 è condannato per appropriazione indebita. Nel 1890 aderisce alla ricostituita Sezione Anarchica Imolese, distinguendosi per l’audacia e l’ascendente che esercita nell’ambiente cittadino. Nell’agosto 1891 è processato per ferimento volontario (processo non avvenuto per remissione della parte lesa); nel 1892 è denunciato per associazione a delinquere (non luogo a procedere per mancanze di prove). Nello stesso anno è tra i firmatari di un supplemento commemorativo della Comune di Parigi de «La Rivendicazione» di Imola, del quale è gerente il fratello Giulio. È gerente del numero unico «La Plebaglia» del 2 ottobre 1892. Si associa, come lavoratore, alla Società Collettiva dei Calzolai, che poi diventerà cooperativa e sottoscrive due manifesti di protesta per appalti truccati, datati 1892 e 1896. Nel 1893 pubblica a Imola, a sua firma, il numero unico «XVIII Marzo», commemorativo sempre della Comune parigina. In seguito alle forti repressioni del 1894 e del 1898 la sua attività sembra limitarsi ai contributi a favore della stampa anarchica; ma ancora nel 1911 la polizia lo segnala, oltre che per la costante e professata fede anarchica, anche per la persistente pericolosità. Resterà sempre vigilato dal 1916 al 1921. Muore a Imola l’11 novembre 1923. (T. Marabini - C. Mazzolani)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Sezione Archivio di Stato Imola, Gabinetto di Sotto Prefettura; Commedia della R. Pretura, «Il Cittadino», Imola, 1-2 dic. 1877; Durante e dopo le elezioni ad Imola, «Fede!» Roma, 20 apr. 1924.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Collezione

Persona

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