ASTORINO, Girolamo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- ASTORINO, Girolamo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Palermo
- Data di nascita
- 23/07/1828
- Luogo di morte
- Palermo
- Data di morte
- 08/09/1907
Attività e/o professione
- Qualifica
- Pittore decoratore
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Palermo il 23 luglio 1828 da Vincenzo e Maria Durando. Pittore decoratore con ambizioni artistiche, repubblicano, è uno dei capisquadra della “rivoluzione del sette e mezzo” (16-22 settembre 1866), alla quale dedica una memoria scritta (Piccolo cenno dei sette giornate di Palermo nel mese di settembre del anno 1866) che la polizia gli sequestrerà nel 1893. Il suo racconto e quelli orali di altri protagonisti del moto divenuti, come lui stesso, prima internazionalisti e poi anarchici (Francesco Bonafede e i fratelli Costa e D’Alcamo), tramandano nell’ambiente sovversivo palermitano il carattere sociale e la coloritura repubblicano-socialista di quei moti, contrapponendola alla lettura storica di parte moderata in voga fino a giorni recenti (moto reazionario e clericale, con tendenze secessionistiche, sostenuto dalla mafia e dal brigantaggio). Amico di Salvatore Cagliari, lo segue prima nella Confederazione delle 72 maestranze (che rappresenta nel Comitato promotore per il Congresso Operaio Universale del 1882), poi nella Federazione dei Figli del lavoro e nel Fascio operaio anarchico, infine nel Fascio dei Lavoratori di Palermo, al quale aderisce con la società dei pittori di stanze, presieduta dall’anarchico Salvatore Nasta. Il suo nome è principalmente legato alla manifestazione del 1° maggio 1890, uno tra gli episodi più salienti e mitizzati nella storia dell’anarchismo isolano. In quella data, coadiuvato dal figlio Vincenzo, anch’egli anarchico e pittore, sventolando un fazzoletto rosso ai Quattro Canti di Città quale segnale prestabilito, e al grido di “Operai siciliani, pane e lavoro; muovetevi!”, inizia una dimostrazione che culmina in scontri con la polizia seguiti dall’arresto di 21 tra operai e studenti. A., subito fermato, è liberato dalla folla in rivolta. Negli anni successivi tenta di ripetere analoghe manifestazioni per il 1° maggio, ma ne è preventivamente impedito dalla polizia. Ancora alla vigilia del 12 gennaio 1898, organizza con le stesse modalità – ma servendosi di un berretto rosso – un contro corteo per disturbare quello governativo, indetto in ricordo del 50° anniversario dell’insurrezione palermitana del 1848: viene però arrestato su denuncia di un infiltrato della polizia. Altro arresto, costatogli due mesi di carcere preventivo, lo aveva subito nel marzo 1893, accusato, con diversi altri anarchici, di aver fatto esplodere delle bombe in varie zone della città. Di forte costituzione fisica, non trovando più occupazione a Palermo, inizia nel 1895, a 67 anni, a girare l’isola in lungo e in largo, abbinando al lavoro la propaganda delle sue idee. Ai primi del Novecento è visto vagare tra Palermo e Monreale, senza domicilio fisso. Muore a Palermo l’8 settembre 1907. (N. Musarra)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Palermo, Gabinetto Questura (1920-1943), bb. 437 (1905) e 445 (1913), ad nomen; ivi, b. 443 (1911), f. Astorino Vincenzo di Girolamo, socialista; ivi, gp (1861-1905), b. 115 (1890), f. Manifestazioni pel 1° maggio; ivi, b. 146 f. Prov. di Palermo. Elenco nominativo degli anarchici pericolosi. 29.11.1893; ivi, tp, b. 406, f. 1497 bis.
Bibliografia: G. Crisafi, Lo sciopero dei questurini e dei soldati in Palermo, «’89»; Genova, 8 mag. 1890; F. Renda, Il 1° maggio 1890, Palermo 1990.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181