​ASTOLFI, Silvio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​ASTOLFI, Silvio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Sacile
Data di nascita
09/01/1909

Attività e/o professione

Qualifica
Muratore

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Sacile (UD) il 9 gennaio 1909 da Giovanni e Agata Zorzetto, muratore. Emigra in Argentina nel 1927 e si ferma a Buenos Aires, dove conosce l’anarchico Severino Di Giovanni, che esercita su di lui una fortissima influenza e lo fa aderire al suo gruppo terroristico. Nello stesso periodo di-viene amico di un altro anarchico, José Canz, e si unisce in matrimonio con América Josefina Scarfó, per agevolare la relazione, che la ragazza intrattiene con il suo “maestro” Di Giovanni. Attivissimo, A. prende parte, dal 1928 al 1930, a una serie di espropri e di attentati, che scatenano asperrime polemiche fra gli anarchici italiani e spagnoli, poi, dopo la fucilazione di Di Giovanni, forma un gruppo terroristico, insieme all’anarchico cileno Jorge Tamayo, detto “Gavilán” e il 2 maggio 1931 è protagonista, a Buenos Aires, di un clamoroso conflitto a fuoco con le forze dell’ordine. Gravemente ferito alla testa, durante una rapina, che ha organizzato insieme a Tamayo e Mornan, A. fugge a piedi per la città, abbattendo a pistolettate tre poliziotti e trovando, alla fine, scampo presso Gioacchino Scorraro Bayo e Benedetta Settecase, la vedova dell’ex cassiere di «Culmine», Giulio Montagna, alla quale è sentimentalmente legato. Passato, verso la fine di maggio, nella casa del compagno di fede Ni-cola Recchi, si rifugia, poi, in Uruguay, dove re-sta per circa due anni. Tornato in Argentina, è presente, il 10 agosto 1933, a una riunione anarchica, in un’abitazione di Buenos Aires, dalla quale riesce a eclissarsi, quando la polizia penetra nell’edificio, arrestando Marcello Fune, Antonio Bragio, Antonio González, Giovan Battista Bustamante, Filippo Biarritz, José Rodríguez e il “ben noto” Umberto Lanciotti. Il 12 settembre 1933 viene incluso nella categoria dei sovversivi attentatori e l’11 dicembre 1936 è segnalato dalla polizia fascista “quale anarchico pericolosissimo attentatore facente parte bande criminali operanti Argentina […], inscritto rubrica frontiera bollettino ricerche 4 sett. 1931 […], attualmente ricercato dalla polizia argentina”. Il 15 marzo 1937 è schedato dalla Prefettura di Udine, ma all’epoca, secondo Umberto Lanciotti, è già morto, ucciso dai servizi segreti o dalla polizia argentina. Le autorità italiane continuano, tuttavia, a occuparsi di lui fino al 18 aprile 1942, ritenendolo ancora vivo. (R. Bugiani – S. Carolini – A. Tozzi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Divisione Polizia Politica, ad nomen;
 
Bibliografia: O. Bayer, Los anarquistas expropiadores, «Todo es historia», gen. e feb. 1970; Id., Severino Di Giovanni, l’idealista della violenza, Pistoia 1973, p.165 sgg.; Id., Gli anarchici espropriatori e altri saggi sulla storia dell’anarchismo in Argentina, Cecina 1996, pp. 57-59; C. Bini, Baires scopre l’amore di un anarchico argentino, «La Nazione», 1 ago. 1999; F. Bucci, R. Bugiani, S. Carolini, A. Tozzi, Gli antifascisti grossetani nella Guerra civile spagnola, Follonica, 2000, p. 192. 

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

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