ASQUINI, Trento
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- ASQUINI, Trento
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Roma
- Data di nascita
- 08/05/1885
- Luogo di morte
- Roma
- Data di morte
- 12/10/1942
Attività e/o professione
- Qualifica
- Pittore
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Roma l’8 maggio 1885 da Ubaldo e Italia Angeli, pittore. A. è indicato dalla Prefettura di Roma, come uomo “discretamente intelligente ma di poca cultura”, avendo frequentato solo le classi elementari. Si avvicina ancora giovane insieme ai fratelli minori Balilla e Ferruccio e alla sorella Trieste, al movimento anarchico. È iscritto alla FSAL, ricostituita nell’agosto del 1904 e appartiene al gruppo “La Rivolta”. Nel quartiere di S. Lorenzo, dove abita con la famiglia è considerato un attivo propagandista e un punto di riferimento per i compagni. Partecipa ai funerali dell’anarchico Pietro Calcagno e alla commemorazione di Garibaldi del 2 giugno 1906. L’11 novembre, durante il tentativo di effettuare la proibita commemorazione dei “martiri di Chicago”, viene arrestato e dopo otto giorni di carcere rilasciato. Il 6 ottobre 1907 prende parte al comizio antimilitarista che si svolge a Roma nella Casa del popolo. Il 2 aprile 1908 partecipa ai funerali di un caduto sul lavoro in piazza del Gesù. L’episodio degenera in uno scontro tra accompagnatori e polizia con quattro morti e diciassette feriti e provoca la proclamazione dello sciopero generale. A. è, insieme al fratello Balilla, tra gli undici dimostranti processati, e il 4 agosto è condannato a tre anni e 10 mesi di reclusione, pena che gli viene ridotta in appello a due anni e due mesi. Nel 1910 è segnalato come appartenente a un comitato segreto di agitazione sorto negli anni della crisi edilizia e tra i più attivi agitatori negli scioperi degli edili a Roma indetti per iniziativa della Lega generale del lavoro (LGdL), nel pieno dello scontro con la CdL. All’apice della conflittualità operaia, tra l’aprile e la sconfitta nel maggio, la LDdL riesce a coinvolgere circa 10.000 lavoratori. Continua a essere attentamente vigilato dalla polizia e il 14 maggio 1913 parte per S. Paolo in Brasile, ma rientra a Roma pochi mesi più tardi insieme a un altro anarchico romano Osmondo Brenci. Nel 1914 aderisce al gruppo “Due Aprile” in memoria degli incidenti di piazza del Gesù. All’avvio dei disordini della Settimana rossa, dopo l’eccidio di Ancona e la proclamazione dello sciopero generale, A. prende parte alle agitazioni antimilitariste e antinazionaliste. Il 14 giugno è presente alla riunione di anarchici e sindacalisti che si tiene nei locali del Fascio Comunista Anarchico del Lazio, presso la Casa del popolo, per decidere sul comportamento da tenersi nel prosieguo della lotta. Ma la spinta rivoluzionaria si esaurisce in pochi giorni, e la capitale torna alla normalità. A. è arrestato per maltrattamenti verso la moglie e liberato nel maggio 1916 e richiamato nel 1917 alle armi nell’87° rgt di fanteria. Durante la guerra di lui si perdono notizie; risulterebbe prigioniero in Germania. Congedato dal servizio nel 1919 fa ritorno a Roma e continua a essere vigilato. Le notizie si fanno via via più rade e sembra allontanarsi dalla militanza attiva nel movimento. Muore a Roma il 12 ottobre 1942. (I. Del Biondo)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181